Il CHE nell'analisi grammaticale: come riconoscerne la funzione
Il che nell'analisi grammaticale: aggettivo, congiunzione o pronome? Ecco come si riconoscono le diverse funzioni del che in italiano
Indice
Come riconoscere le funzioni del che in italiano
Nella lingua italiana il che può avere tre diverse funzioni: Aggettivo, congiunzione, Pronome.
Come si fa a capire quale sia la funzione di questa particella quando si fa l'analisi grammaticale? Di base basta individuare il contesto in cui è inserita e, all'occorrenza, fare qualche sostituzione all'interno del periodo per valutarne meglio il significato. Sembra difficile, ma con un po' di esercizio diventa più semplice di quanto si pensi.
Il che come aggettivo
Il che con funzione di aggettivo può essere di due tipologie: interrogativo o esclamativo.
- Se il che ha valore di aggettivo interrogativo, si trova all'inizio di una frase interrogativa, ha il significato di "quale/quali" e viene seguito da un nome.
- L'aggettivo esclamativo si trova invece in una frase esclamativa e anche in questo caso è seguito da un nome: "Che bella idea!" oppure "Che ragazzo simpatico!".
Il che come congiunzione
Il "che" come congiunzione può introdurre diverse preposizioni subordinate: un fine, un paragone, una causa o in alternativa può specificare un oggetto. Due esempi: "Era così triste che si mise a piangere" oppure "So che non è facile".
Per individuare la funzione di congiunzione del che è necessario avere un minimo di conoscenza di analisi logica.
Il che come pronome
Il "che" con funzione di pronome si divide in quattro tipi:
- interrogativo
- esclamativo
- indefinito
- relativo
Il pronome interrogativo, così come l'aggettivo interrogativo, introduce una domanda ma, in questo caso, non precede un nome e può essere sostituito con "che cosa". Un esempio: "Che (cosa) hai fatto?" oppure "Che (cosa) ti è successo?".
Il pronome esclamativo introduce una frase esclamativa e, a differenza dell'aggettivo esclamativo, non precede un nome e può essere sostituito da "che cosa". Ad esempio "Che orrore!" oppure "Che bello!".
Il pronome indefinito indica invece qualcosa di indeterminato e può essere usato in frasi come Un non so che: "Ha un non so che negli occhi da far paura" oppure "C'è un che di buono in lui".
Il pronome relativo è semplice da individuare, invece, facendo qualche sostituzione. Questo pronome mette in relazione due frasi e sostituisce il nome che le "lega". Per esempio, la frase "Ti faccio conoscere mia sorella. Mia sorella è un'insegnante", diventa "Ti faccio conoscere mia sorella che è un'insegnante".
Come essere sicuri di aver individuato la funzione di pronome relativo? Basta sostituirlo con "il quale", "la quale", "i quali" e "le quali".
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