Fridays for future: cos’è, significato e obiettivi
Qual è il significato di Fridays for future: dalle origini del movimento alle odierne richieste. Ecco com'è partito il tutto nel 2018
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Fridays for future: cos'è e richieste
Quando si parla di Fridays for future si fa riferimento a un movimento globale che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei cambiamenti climatici, ma non solo. Il tempo della propaganda letteraria è terminato ed è cruciale ottenere delle trasformazioni attraverso azioni politiche. Il reale obiettivo, dunque, è azzerare le emissioni da combustibile fossile.
Non si può parlare però di Fridays for future senza citare Greta Thunberg. Tutto è nato grazie alla sua protesta, quando era soltanto una 15enne sconosciuta di Stoccolma. Era il 2018 e da allora tanto è cambiato, nella sua vita e non solo.
Cosa sono i Fridays for future
Ogni venerdì c’è uno sciopero per il clima, ovvero un Climate Strike, come viene chiamata su scala globale. Il movimento Fridays for future è rivolto in prima battuta agli studenti, anche se le porte sono aperte ovviamente a ogni soggetto, di qualsiasi età e categoria. Chiunque voglia scendere in piazza è ben accetto, anche sotto forma di differente gruppo, che si ponga in parallelo a quello creato da Greta Thunberg. Basti pensare a Teachers for Future o Parents for Future.
Le proteste sono pacifiche ed escludono categoricamente ogni azione o reazione violenta. In tutto il mondo si realizzano sit-in e non solo, tentando di far ascoltare la propria voce ma, soprattutto, mostrando alla politica come questo messaggio sia ancora vivo e sbandierato con forza. Nessuno potrà ignorare la Terra o fingere di non sapere. Non più.
Chi ha fondato i Fridays for future
Il 20 agosto 2018 è di fatto la data della nascita dei Fridays for future. In quel giorno Greta Thunberg, 15enne di Stoccolma, decide di non andare a scuola. Una scelta che è diventata un impegno prolungato fino al successivo 9 settembre. Altra data particolarmente importante, perché quella delle elezioni svedesi. Il suo obiettivo? Riuscire a generare una protesta che facesse rumore, al fine di chiedere al proprio governo di rispettare gli accordi di Parigi relativi alla riduzione delle emissioni di CO2.
Greta Thunberg tornò a scuola dopo le elezioni, ma ciò non pose fine alla sua protesta. Ogni venerdì si è trasformato per lei in un momento di sciopero. Una forma di manifestazione insolita, che è però divenuta virale, fino a trasformarsi nel tempo in un movimento globale dall’impatto storico.
Significato del nome
Se si traduce il nome del movimento Fridays for future, si otterrà semplicemente questo: venerdì per il futuro. Come detto, la nascita del movimento è legata alla figura di Greta Thunberg, che nel 2018 si sedette dinanzi al parlamento svedese per protestare contro la mancanza di azioni concrete sul fronte del cambiamento climatico.
Facendo sentire con forza la propria voce, la sua storia è divenuta virale. I telegiornali e i social hanno iniziato a parlare di lei e, per quanto oggi la copertura sia minore, tutto il mondo sa chi è Greta Thunberg e che messaggio porta con sé.
Oggi i cambiamenti climatici stanno devastando la vita di molti e mettendo a repentaglio interi Paesi. La politica sta muovendo dei passi anche grazie a quanto portato avanti dall’ormai ex 15enne di Stoccolma.
Inizialmente la sua protesta era perenne. Tutti i giorni mostrava il suo dissenso nei confronti della politica svedese, poi tramutatosi in protesta su scala planetaria.
Un attacco ai politici, che detengono il potere e il controllo sul genere umano, trasformatosi in un appuntamento singolo settimanale. Ogni venerdì una protesta e da qui l’avvio dal basso del movimento Fridays for Future. Ben presto la giovane è stata affiancata da altri che condividevano le sue stesse preoccupazioni. Un ideale che ha generato un abbraccio virtuale proveniente da ogni stato. Oggi il movimento Fridays for Future continua a non avere ufficialmente un leader. Greta Thunberg non ha guadagni da tutto ciò e non mira a imporre il proprio pensiero. Di fatto, però, in quanto fondatrice del movimento di protesta, ne è il volto e la portavoce.
Quali sono gli obiettivi
Il messaggio lanciato a gran voce e con forza dai Fridays for future è la cura di questo pianeta, l’unico che ad oggi possa ospitarci. È la nostra casa e da essa dipende la vita di miliardi di persone. Eppure per condurre una vita comoda si mette a repentaglio la sopravvivenza futura della specie.
L’obiettivo iniziale è dunque quello di tenere alta l’attenzione sul tema della trasformazione climatica che stiamo subendo. Dev’essere una priorità del mondo politico su scala globale. Nel dettaglio si chiede ai governi di eliminare i combustibili fossili. Su scala globale il progetto sarebbe quello di raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050. In Italia, così come nel resto dell’Unione europea, si progetta una trasformazione radicale in tal senso entro il 2030.
Un piano a dir poco ambizioso, che presumibilmente non darà esattamente i frutti sperati. Avrà però messo in funzione una macchina politica che potrà soltanto far del bene al mondo nella sua interezza. Nell’immediato si ha la necessità di contenere l’aumento della temperatura della Terra al di sotto di 1,5 gradi rispetto all’epoca pre industriale.
Le richieste dei Fridays for future
La richiesta cardine dei Fridays for future è il diritto al futuro. Le scelte politiche fatte nel corso dei decenni hanno di fatto privato generazioni e generazioni di un futuro sereno, libero e in salute. Oggi le conseguenze dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, dopo aver ignorato e screditato parte della comunità scientifica per anni e anni. Proseguendo su questa china, si regalerà un pianeta sempre più ostile alle popolazioni che nasceranno in futuro.
Attraverso proteste pacifiche, come scioperi, cortei, presidi, lezioni e sit-in, si mira a tenere alta l’attenzione sul tema, evitando che l’opinione pubblica venga distratta. Un modo per costringere la politica a fare i conti con una trasformazione sociale difficile ma necessaria. Qualcosa che mal si sposa con propaganda ed elezioni ma, se abbracciata con forza da ogni schieramento, diventerà l’unica forma di salvezza accettata per la specie.