Fratelli: testo, analisi e significato della poesia di Ungaretti
Fratelli di Giuseppe Ungaretti: testo, analisi e spiegazione della poesia in cui l’autore tratta le tematiche della fratellanza e della precarietà della vita
Indice
Fratelli di Ungaretti
La poesia Fratelli di Giuseppe Ungaretti appartiene alla raccolta Allegria e viene composta durante il periodo della prima guerra mondiale, quando il poeta si trovava volontario al fronte. Scritta nel 1916 durante la prima guerra mondiale, è un'opera emblematica del suo stile lirico e conciso. Riflette sul senso di comune umanità e solidarietà tra i soldati, trascendendo le barriere nazionali e individuali per toccare l'universalità dell'esperienza umana nel contesto della guerra. Ungaretti, con la sua poesia, esplora profondamente temi di fratellanza, solitudine e ricerca di senso, offrendo un potente messaggio di pace e unità.
Testo della poesia
Ecco il testo della poesia Fratelli:
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli.
(Mariano il 15 luglio 1916)
Analisi e significato
Il componimento si apre con la domanda “Di che reggimento siete, fratelli?”: questa interrogativa sta a significare che in una guerra pur essendo tutti fratelli (perché uomini), la cosa più importante da sapere dei fratelli che si incontrano è se sono amici o nemici del reggimento con cui si sta combattendo. Attraverso questa parola viene espressa la solidarietà per la condivisione di un’esperienza così dolorosa. La domanda, quindi, mostra il sentimento di fraternità che nasce dalla stretta convivenza e dal dolore che provoca l’esperienza della guerra.
La parola fratello trema nella notte perché in una guerra, luogo in cui è stata scritta questa poesia e che trae da esso il senso della precarietà della vita, nessuno è fratello di qualcun altro. Ognuno combatte per sé, vive e muore per sé. Questa parola è tremante perché esprime la ricerca di un calore umano dove si è consapevoli di non riuscire a trovare.
Nel verso 7, il poeta allude all’involontaria ribellione dell’uomo che, pronunciando la parola fratello, si mostra consapevole della propria fragilità e cerca la salvezza nella solidarietà dei suoi simili.
La parola chiave del componimento è fratelli. Questa parola mette in luce un sentimento del tutto nuovo ma assolutamente condivisibile all’interno dell’esperienza dei soldati. Questa, infatti, è caratterizzata da dolore e paura, sentimenti che riescono ad avvicinare le persone e a farle sentire come fratelli, quindi legati anche da un affetto profondo.
In questa poesia sono presenti pochissimi segni di punteggiatura: troviamo, infatti, soltanto una virgola al primo verso ed un punto interrogativo al verso 2. Ungaretti non utilizza la punteggiatura perché la ritiene in qualche modo inutile: egli, infatti, riesce a rendere lo stesso effetto di pausa reso dalla punteggiatura, con altri mezzi.
Sono proprio gli spazi bianchi e gli a capo frequenti che fungono da silenzio, da pausa. Questi servono a rendere l’effetto della punteggiatura, ma più sentito. Creano un silenzio “che parla”, un silenzio che esprime dolore e solitudine e solidarietà.
Ungaretti modifica il titolo da Soldato a Fratelli perché quest’ultima parola rende maggiormente ciò che poi il poeta esprime nella poesia: e quindi la solidarietà e la ricerca di un’umanità che nei luoghi di guerra sembra non esserci.
Nella versione definitiva la parola fratello del v. 3 di Soldati viene spostata all’ultimo verso e cambiata in fratelli. In questo modo l’ultimo verso riprende l’inizio della poesia, creando una sorta di cerchio, un ritorno a capo. Inoltre non c’è dubbio che in ultimo verso la parola assuma un significato ancora più profondo, e anche un peso maggiore. Anche il verso che segue fratello nell’edizione del 1916, è diverso dal verso corrispondente nella versione del 1943. Infatti mentre in una troviamo tremante parola, nell’altra l’aggettivo segue e il verso diventa parola tremante. Anche il come del verso 6 (ed. 1916) scompare, e con lui la similitudine che introduceva tra la tremante parola e una fogliolina appena nata. Nell’edizione definitiva questo nesso razionale scompare e la parola tremante viene accostata, con un’analogia, ad una foglia appena nata. Qui manca, perciò, il nesso logico dell’accostamento; le due cose vengono unite senza alcuna introduzione.
La poesia Fratelli e Soldati sono unite dal tema della descrizione della situazione in cui si vengono a trovare i soldati mandati al fronte. Lo stesso tema è presente anche in Veglia, che descrive la nottata trascorsa dal poeta accanto ad un suo compagno morto massacrato. Tutti questi componimenti descrivono una situazione personale del poeta, ma che diventa universale in quanto l’esperienza su cui si basano è un’esperienza comune a molti giovani contemporanei di Ungaretti. Egli quindi descrive ciò che lui e tutti suoi compagni provano, descrive il volto della guerra, un volto fatto di dolore, di rovina e di distruzione.