Goya: vita, opere e stile

Biografia e opere di Francisco Goya, pittore spagnolo e pioniere dell'arte moderna autore - tra gli altri - de Il 3 maggio 1808, Saturno e le Pitture nere.
Goya: vita, opere e stile
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1Chi è Francisco Goya?

Francisco de Goya y Lucientes è uno dei maggiori artisti tra il Settecento e l’Ottocento, le sue opere principali nascono dagli sconvolgimenti sociali e tecnologici del suo tempo e influenzano fortemente gli artisti successivi

2Francisco Goya, gli inizi

Ritratto di Francisco de Goya (1746-1828), 1826. Collezione del Museo del Prado, Madrid. Artista: Vicente López y Portaña
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Francisco Goya nasce nel 1746 a Fuendetodos, vicino a Saragozza, in una famiglia aragonese da generazioni e appartenente alla piccola borghesia locale

il padre José è un maestro doratore, figlio di un notaio, la madre Gracia è una hidalga, erede di una famiglia di piccoli proprietari terrieri di provincia. 

Nel 1762 a causa dei debiti, la famiglia cede la casa di proprietà in Calle de la Moreria Cerrada e va a vivere in affitto, riuscendo comunque a mantenere i figli negli studi. 

Il giovane Francisco a 14 anni va a studiare come apprendista a Saragozza, presso il pittore José Luzán y Martínez formatosi a Napoli, poi si sposta a Madrid diventando allievo del pittore di corte Francisco Bayeu

Dotato di eccezionale talento, da allievo diventa collaboratore, associandosi poi allo studio Francisco e Ramón Bayeu y Subias.  

Studia l’opera di Tiepolo attivo a corte in quegli anni e nel 1769 decide di completare la propria formazione partendo per l'Italia a proprie spese.

Si reca a Venezia, Siena, Napoli e infine a Roma nel 1771, anno in cui torna a Saragozza dove ottiene il primo lavoro importante: realizzare degli affreschi per la basilica Nuestra Señora del Pilar, lavoro che lo impegna a fasi alterne per i dieci anni successivi con uno stile barocco debitore verso Tiepolo.

3Goya: la crescita artistica

Ritratto di Josefa Bayeu, 1798. Francisco de Goya. Museo del Prado, Madrid
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Il 25 luglio 1773 Francisco sposa Josefa Bayeu, sorella dei pittori Francisco, Fray Manuel e Ramón; insieme avranno 8 figli:

Antonio, Eusebio, Vicente, Maria del Pilar, Francisco de Paula, Hermenegilda e Francisco Javier che muoiono tutti alla nascita o nei primi anni di vita; l'unico a sopravvivere è Javier de Goya y Bayeu, nato il 4 dicembre 1784.

Grazie alla raccomandazione dei cognati, nel 1774-75 deve eseguire i cartoni per l'arazzeria reale di Santa Bárbara:

sono più di 60 e consistono in dipinti preparatori che lo impegnano fino al 1792, con temi relativi ai passatempi sia aristocratici che popolari, condotti con uno stile decorativo molto più semplice, secondo le indicazioni del nuovo direttore, il pittore neoclassicista Anton Raphael Mengs, subentrato a Tiepolo.

Goya sviluppa comunque un suo stile personale, partendo dallo studio autonomo dei dipinti di Velázquez (e del realismo e il modo di riprodurre la natura in essi presente) che riproduce sotto forma di incisioni a partire dal 1778.

Nel 1780 diventa membro della Real Accademia di San Fernando, benché all’esame di ammissione presenti un’opera convenzionale un Cristo in croce, opera comunque resa con uno stile naturalistico accurato.

4Goya primo pittore di corte

La famiglia di Carlo IV, 1800. Artista: Francisco de Goya. Olio su tela, 280x336 cm. Museo del Prado, Madrid
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Nel 1785 inaugura la sua carriera di ritrattista, con pose convenzionali a figura intera ma anche con una notevole introspezione psicologica e pochissimo riguardo verso i difetti fisici delle persone ritratte. 

Intanto continua la sua carriera: nel 1789 il nuovo re Carlo IV lo nomina Pittore di camera, e diventa inoltre direttore dell’Accademia

Tornando da un soggiorno a Siviglia, nel 1792 si ammala con conseguenze gravi, nell’arco di qualche anno perde completamente l’udito, condizione che rende più acuto il suo isolamento a corte: di idee liberali e convinto dei valori dell’illuminismo, fa sempre più fatica ad adattarsi ai doveri come cortigiano. 

Spie di Francisco de Goya (1746-1828). Acquaforte e acquatinta numero 48 della serie Capricci
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Nel 1795 è comunque nominato primo pittore di corte, ma nel 1799 dà le dimissioni dal ruolo di direttore dell’Accademia.

Continua con i ritratti, e con quadri contenenti scene di vita popolare ma nel 1797 inizia a lavorare ai Capricci: in tutto 80 acqueforti e acquetinte (per ottenere effetti tonali) che illustrano atti di stregoneria, rappresentati a simbolo di ribellione contro tutti le prepotenze, sociali o religiose che siano.

Sicuramente la malattia che lo ha isolato influisce sulla scelta dei soggetti, ma questi sono resi con un realismo penetrante e privo di incertezze, al limite della caricatura.

Accanto a uno stile più convenzionale per incarichi ufficiali, come la decorazione di San Antonio de la Florida a Madrid (1798), lavora a ritratti sempre più realistici, come il ritratto della famiglia reale dove non camuffa bruttezza e tratti volgari, piuttosto enfatizzandoli in maniera ridicola e crudele.

5Goya e la guerra

Il 3 maggio 1808 di Francisco Goya
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Nel 1808 c'è l'invasione napoleonica della Spagna, il re Carlo IV e suo figlio Ferdinando sono costretti ad abdicare e lasciare il trono a Giuseppe Bonaparte fratello di Napoleone.

Goya mantiene la posizione di pittore di corte ma soprattutto inaugura il ciclo dei Disastri di guerra, dove rappresenta le rappresaglie e i massacri, non con intento documentaristico ma con partecipazione e autenticità.

In particolare dipinge Il 3 maggio 1808 a Madrid, un’opera in scala monumentale con uno stile impressionistico.

Con il ritorno di Ferdinando VII nel 1814, Goya viene perdonato del temporaneo servizio per gli invasori e riconfermato come pittore di corte, ma nei successivi ritratti del sovrano il pittore evoca in maniera nemmeno troppo nascosta la crudeltà del sovrano, che lo porteranno ad autoesiliarsi.

6Fuga di Goya dalla corte

Due vecchi che mangiano la zuppa di Francisco Goya. Pittura murale della "Quinta del Sordo". 49x83 cm. Madrid, Museo del Prado
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Con il ritorno del regime borbonico e il ripristino di una monarchia assoluta ostile a qualunque corrente culturale artistica liberale, Goya cade in disgrazia presso la corte e nel 1819 si ritira in campagna nella periferia di Madrid nella sua abitazione "Quinta del Sordo", dove si dedica alla cosiddette "Pitture nere" (1820-1823) realizzate ad olio su muro sulle pareti interne della casa.

Nel 1824, fallito il tentativo di instaurare un governo liberale e viste le persecuzioni che ne seguono, Goya chiede il permesso di recarsi in Francia per ragioni di salute e si stabilisce a Bordeaux, in compagnia della sua governante e amante, Leocadia Weiss e di sua figlia.

Continua dipingere, disegnare e usare la nuova tecnica della litografia (appresa in Spagna) scegliendo soggetti di genere e ritratti di amici. In questa città muore nel 1828.

7Lo stile di Goya

Il parasole di Francisco Goya. Museo del Prado, Madrid
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Inizialmente è allineato allo stile di Tiepolo e Mengs, pittori di corte, con molti elementi presi dallo stile di Velázquez e di Rembrandt: colori fluidi e decisi e soggetti di vita mondana. 

Diventa noto per la grande attenzione alla composizione cromatica, con alcuni colori stesi direttamente su tela senza preparazione sulla tavolozza, e la raffinata costruzione visiva dei soggetti. 

Con la maturità sviluppa un nuovo stile, dalla tecnica con pennellate più fitte e vibranti, che dopo la definitiva sordità e l'invasione napoleonica, si tramuta in uno stile dai colori cupi con soggetti fantastici, che alludono episodi di guerra e a personaggi politici. 

Le ultime opere vedono il ritorno a composizioni più chiare con pochi colori, in una perfetta sintesi di luce e forma. 

8Le opere più famose

  • Il parasole (1777)
  • Il sonno della ragione genera mostri (1797)
  • La Maja nuda e la Maja vestida, (1800-1805
  • La famiglia di Carlo IV.
  • Il 2 maggio 1808 e il 3 maggio 1808: l'esecuzione dei difensori di Madrid
  • Saturno che mangia uno dei suoi figli
  • Disastri della guerra (1810-1820)

8.1Goya e le pinturas negras

Le pinturas negras sono dipinti murali che rappresentano immagini spaventose. Esse simboleggiano incubi, ossessioni e sono frutto dell’inconscio dell’autore. Solitamente Goya le dipinge nelle ore notturne, con pochi colori per rendere atmosfere claustrofobiche e oscure. In totale saranno 14 pitture, eseguite ad olio su muro con tratti molto rapidi, con immagini che non devono allontanarsi dalla realtà ma semplicemente rendere reali tutte le paure interiori. Una delle rappresentazioni “nere” più famosa è l’orrida immagine di Saturno che sta divorando uno dei sui figli. Viene rappresentata una situazione oscura, dove la poca luminosità è data da una lugubre luce lunare. Il dio addenta il corpo che ormai smembrato, sta grondando di sangue; gli occhi dell’assassino esprimono con tragica efficacia la paura di essere usurpato, causa di questa assurda follia.

9Curiosità sull'artista

  • Benché Goya sia per tutta la vita un pittore di corte, è anche il primo della sua epoca ad usare uno stile realista riscontrabile in tutti i suoi ritratti, a partire dalla celebre La famiglia di Carlo IV, dove ritrae impietosamente i lineamenti dei sovrani.
  • È anche l’autore del primo nudo profano con la Maja desnuda, della quale non si conosce il committente e che crea grande scalpore, facendo intervenire anche la Santa Inquisizione.
  • Le sue incisioni benché intitolate Capricci, sono visioni fantastiche con temi realistici e utilizza per primo la tecnica dell'acquatinta.
  • Potrebbe aver avuto una relazione con Mara Cayetana de Silva, la Duchessa di Alba, ritratta a lutto dopo la morte del marito, dove alla mano della donna compaiono due anelli e su uno dei due c'è il nome dell’artista.
  • Le pitture nere realizzate sui muri della Casa del sordo non vengono mai da lui nominate nelle sue lettere, è presumibile che non dovessero essere viste da nessuno.

10Guarda il video: 8 capolavori di Francisco Goya