Francesco Hayez: biografia e descrizione de Il bacio

Vita e opere di Francesco Hayez, pittore del Romanticismo italiano e autore de Il bacio

Francesco Hayez: biografia e descrizione de Il bacio
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FRANCESCO HAYEZ, BIOGRAFIA

Il bacio di Francesco Hayez
Fonte: ansa

Francesco Hayez (1791-1882) è considerato il più importante pittore del Romanticismo italiano. È autore di quadri a soggetto storico che scavavano nel passato della nazione per trovarvi le origini dei suoi sentimenti di libertà e di indipendenza.

Hayez ebbe una formazione giovanile di stampo neoclassico. Originario di Venezia, nel 1809 si trasferì a Roma dove entrò in contatto con Antonio Canova, di cui divenne non solo amico ma anche allievo. Trasferitosi a Milano nel 1820 raccolse qui l’eredità del più grande pittore neoclassico italiano: Andrea Appiani. Il suo stile pittorico si formò di un linguaggio neoclassico che non perse mai neppure nella sua fase romantica. Il suo romanticismo è infatti una scelta solo tematica.

Nel 1820 Francesco Hayez realizzò il suo primo quadro di ispirazione medievale, Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri, che venne considerato il manifesto del romanticismo italiano. Due anni dopo realizzò il quadro de I Vespri siciliani. La sua produzione, oltre ai temi storici, ebbe grande fortuna anche nel genere dei ritratti. Dal 1850 diresse l’Accademia di Brera, divenendo un personaggio di spicco dell’ambiente culturale milanese.

Man mano però in Hayez veniva a crearsi un sentimento di forte pessimismo ideologico che traeva origine dalle disillusioni politiche; un sentimento evidente nella serie delle Malinconie (1840-1842) e delle Meditazioni (1850-1851), vere e proprie allegorie che alludono alla crisi degli ideali risorgimentali, quasi sempre risolte, sul piano figurativo, in descrizioni sensuali di nudi torsi femminili. Anche l'opera più celebre di Hayez, Il Bacio, partecipa di questo pessimismo.

FRANCESCO HAYEZ, IL BACIO

Il bacio è conservato alla Pinacoteca di Brera di Milano, ed è stato dipinto nel 1859. È un olio su tela di 112 x 88 cm. A prima vista, il soggetto sembra di natura sentimentale più che politico. Non bisogna però dimenticare che durante il Risorgimento ogni messaggio politico doveva essere mascherato dagli artisti: questi si ritrovavano perciò a calare i loro messaggi in realtà storiche lontane dal presente, oppure a nasconderli creando allusioni e simbolismi.

Dietro il Bacio si nasconde, quindi, un significato politico legato alla circostanza in cui venne presentato: il 9 settembre del 1859, a tre mesi dall’ingresso di Vittorio Emanuele e del suo alleato Napoleone III a Milano. Il pubblico dell'epoca interpretò subito questo quadro in termini politici: a suo avviso, era evidente che vi fosse rappresentato l'addio alla donna amata da parte di un patriota costretto all'esilio.

L'opera rappresenta l'attimo terribile del distacco tra due giovani condannati ad una separazione piena di tragici enigmi. L’ombra che sale le scale è il segno che il giovane è pronto a fuggire, il bacio è dunque d’addio. Il pugnale che si intravede ci dice ancora qualcos’altro del giovane: ovvero che è evidentemente un rivoluzionario antiaustriaco.

Gli eventi che nell'immagine sono velati sotto una coltre di colore teso, stirato, brillante, nascondono le divisioni interne di questi simboli di una società in tumulto, ma prigioniera degli ipocriti. Si possono notare i colori delle vesti dei personaggi che creano un preciso richiamo alle bandiere degli stati, francese e italiano, i quali stanno per unirsi dopo l’incontro fra Vittorio Emanuele e Napoleone III.

IL BACIO, HAYEZ: ANALISI E SPIEGAZIONE

Nel dipinto le figure sono disegnate con una precisione e nettezza di contorni proprie della pittura classica, ma il loro atteggiamento appassionato, l'abbandono languido della donna e il piegarsi su di lei dell'uomo creano un’atmosfera intensa e commossa, tipica dell'arte romantica. C’è una straordinaria attenzione per i dettagli (le pieghe della veste, i riflessi della stoffa), che conferisce al dipinto un grande realismo. Il vestito della donna appare turgido e corposo da un lato e trasparente e morbido dall’altro. La sua flessuosa figura, ritagliata tra il rosso delle calze e il bruno del mantello del giovane, è impreziosita dai riflessi cangianti e lucenti della veste di seta che sembra aggiungere luce alla scena.

Hayez, di idee simili a quelle di Alessandro Manzoni, sosteneva che la sua pittura romantica non nascesse da idee filosofiche ma dal puro sentimento. In realtà, i suoi quadri, dal disegno accademico, dal colore caldo e toni appassionati con una tensione comunicativa di tipo teatrale, rispecchiano esattamente gli ideali risorgimentali dell'epoca, esaltati dalla musica di Giuseppe Verdi.

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