Lo stile di Tacito non è omogeneo e compatto. Per le sue opere storiche egli adotta uno stile originale, pieno di tensione e gravità. Tacito si ispira a Sallustio usando termini rari e determinati costrutti. La lingua è caratterizzata da una coloritura arcaica e poetica. Si serve di un vocabolario molto ricco, evitando termini bassi e volgari, parole comuni e banali, e grecismi e molti termini tecnici, che sostituisce con perifrasi.
La prosa tacitiana è caratterizzata da una struttura sintattica basata sulla brevitas, una concisione e pregnanza eccezionali. C’è un vasto ricorso anche alla variatio, mostrando uno stile asimmetrico e imprevedibile. Ciò costituisce un andamento impervio e spezzato dei periodi, per evitare le soluzioni più ovvie e prevedibili. Tacito ha inoltre ereditato da Seneca l’uso della sententia concisa e brillante che, di volta in volta, riassume e generalizza il senso di un avvenimento, inserisce un sintetico quanto perentorio giudizio, aggiunge un commento inatteso.