L’epistolario è sicuramente la sua opera più importante. È costituito da nove libri per un totale di 247 lettere scritte in un arco di tempo che va dal 96 a 109 d.C. È possibile raggruppare le missive dell’epistolario in tre tipi:
- Lettere dettate da occasioni pratiche (raccomandazioni, invio di notizie);
- Lettere dovute a ragioni sociali (scambio di opinioni, riflessioni morali e letterarie);
- Lettere caratterizzate da ragioni di documentazione storica o da volontà descrittiva: a questa categoria appartengono le lettere più famose tipo l’elogio dello zio Plinio il Vecchio, le cronache dell’eruzione vesuviana etc.
Ai nove libri dell’epistolario, ne fu pubblicato postumo un decimo contente la corrispondenza ufficiale con
Traiano (121 lettere) durante il suo governo in Bitinia.
Di particolare rilevanza sono le lettere 96 e 97 sulla questione dei cristiani.
L’unica orazione che ci è giunta di Plinio è il panegirico a Traiano, il quale costituiva una gratiarum actio,
ovvero un discorso di ringraziamento e di elogio per l’imperatore che ne aveva sostenuto l’elezione.
Tutte perdute invece sono le sue orazioni civili e i componimenti di carattere poetico.