Petronio dice di scrivere in sermo purus et candida lingua, ma non nel senso dell’elaborazione formale bensì usando una lingua schietta (a volte fin troppo), che è quella in cui si esprime la società che egli descrive. In definitiva egli usa due lingue: il sermo plebei (o cotidianus) per i più semplici, mentre le digressioni sono in una lingua di più alto livello, più letteraria. Anche lo stile, pur aderendo alla nova semplicitas, cioè pur essendo schietto, è diverso: usa arcaismi e grecismo per le digressioni, mentre nei discorsi delle persone meno colte compaiono, per esempio, le oggettive precedute dal quia (l’italiano “che”), oltre a desinenze volutamente sbagliate ed irregolarità nelle concordanze, che servono anche a rendere l’effettiva ignoranza di quegli uomini, come Trimalcione, che vogliono imitare i colti ma rimangono rozzi.