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Versione di latino: Cicerone, aiuto per la traduzione
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Versione di latino, le opere di Cicerone

Versione di latino, le opere di Cicerone

Le opere filosofiche di Cicerone sono molto importanti perché consentono di ricostruire il pensiero di molti filosofi greci i cui testi originali sono andati perduti. Questo perché lo scopo principale delle opere filosofiche era appunto quello di far conoscere ai suoi concittadini, e anche ai posteri successivamente, le dottrine relative al grande patrimonio filosofico greco.
Le opere filosofiche sono la Consolatio (consolazione in occasione morte della figlia) , Hortensius (esaltazione della filosofia), Tuscolanae Disputationes (dialogo sull’etica pratica), Accademica (problema della conoscenza, per Cicerone esiste una verità assoluta che non è conoscibile agli uomini), De finibus bonorum et malorum (individuazione del sommo bene, de finibus perché è lo scopo della vita), opere di filosofia religiosa come De natura deorum (differenza tra epicureismo e stoicismo), De divinatione e De fato, opere di filosofia morale Cato maior de senectute (esaltazione della vecchiaia), Aelius de Amicitia (amicizia come sentimento incondizionato), De officis (concetto dell’honestum e dell’utile).
Cicerone fu il primo ad introdurre il genere epistolografico a Roma. Di lui si conserva un corpus di epistole che comprende 864 lettere, scritte tra il 68 e il 43 a.C., suddivise in 4 raccolte che furono pubblicate dopo la morte dell’autore: 16 libri di Epistulae ad atticum, scritte al caro amico Attico, che pubblicò la raccolta; 16 libri di Epistulae ad familiares, scritte ai familiari come la moglie Terenzia e i figli, e ad amici tra cui Pompeo, Cesare e Catone. Essa comprende anche una novantina di lettere di suoi corrispondenti; 3 libri di Epistulae ad quintum fratem, scritto al fratello Quinto; 2 libri di Epistulae ad marcum brutum, con 26 lettere, di cui 9 appartengono allo stesso Bruto, che scrisse a Cicerone durante il soggiorno in Illiria quando si preparava alla guerra contro Antonio.
Infine, Cicerone scrisse anche numerose opere in versi che però non furono conservate dagli antichi perché considerate non all’altezza del suo valore.

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