
Versione di latino, le caratteristiche di Cicerone
Il latino stesso che viene oggi insegnato nelle scuole coincide fondamentalmente con quello delle orazioni e dei trattati retorici e filosofici di Cicerone. Si tratta di un modello stilistico che andò progressivamente formandosi nel corso dell’esperienza intellettuale di Cicerone.
Per il suo periodo giovanile è lui stesso a parlarci di una juvenilis redundantia (frondosità giovanile), che si manifestava in un che di retorico e gonfio con presenza di ripetizioni, per una ricerca di effetti formali piuttosto che per l’esigenza di argomentazione.
L’aspirazione a qualcosa di ampio è forse la spinta più caratteristica dello stile maturo di Cicerone. Essa si manifesta soprattutto nel dominio della sintassi. La cellula fondamentale è qui il periodo. E il periodo di Cicerone è un periodo ampio, con geometrica distribuzione di coordinate e subordinate attorno al centro costituito dalla proposizione principale. Alla perfetta costruzione del periodo concorrono i giochi di parallelismi e contrapposizioni.
Concinnitas: armoniosa consonanza delle rispondenze, è questa a disciplinare l’arte di disporre in equilibrio fra loro le singole scritture (i cola di 4-6 piedi, i commata di 1-3 piedi) in modo da ottenere sequenze dotate di un certo adattamento ritmico. C’è inoltre una seconda fonte di piacevole ritmicità: il numerus: sequenze metriche chiamate clausulae.