Questo è il capitolo dedicato alla notte degli imbrogli. Mentre Don Abbondio , come ogni sera, sta leggendo Perpetua gli annuncia la visita di Tonio interrompendolo. La domestica viene poi attirata lontano da casa da Agnese che si finge desiderosa di raccontarle un pettegolezzo che la riguarda. Intanto Tonio e Gervaso salgono in camera e con loro entrano di nascosto anche Renzo e Lucia pronti a dichiarare le loro formule al momento opportuno. Quando Don Abbondio si volta per firmare le ricevute Renzo dichiara Lucia sua moglie, ma la ragazza non riesce a finire di parlare perché il curato si ribella e inizia a chiedere aiuto svegliando Ambrogio, il sagrestano, che dà l’allarme suonando le campane. Intanto i bravi, introdottisi in casa di Lucia, vi trovano soltanto Menico e sono poi costretti a scappare per via dell’allarme dato dalle campane stesse. Il ragazzino riesce così a fuggire e, incontrati sulla via Renzo, Lucia e Agnese li avverte del pericolo. Il gruppo si dirige allora a Pescarenico dove padre Cristoforo gli comunica di aver trovato un rifugio per Renzo a Milano e per le due donne a Monza. Dopo aver pregato arriva il momento della partenza. Lucia, salita sulla barca che la porterà a destinazione, guarda il paesaggio natio e riflette sulle sue speranze vane dando vita al monologo interiore noto come addio ai monti.
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