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1 Gennaio 1449: nasce Lorenzo De Medici

1 Gennaio 1449: nasce Lorenzo De Medici

Lorenzo de' Medici è stato poeta e protettore di artisti e letterati. Chiamato Lorenzo il Magnifico è nato a Firenze il 1º gennaio 1449 e morto a Firenze il 9 aprile 1492. Era nipote di Cosimo de' Medici, detto il Vecchio, e figlio di Piero de' Medici e di Lucrezia Tornabuoni. Figura di spicco nella vita politica e culturale dell’Italia del Quattrocento, apparteneva alla famiglia che da diversi anni governava la città. Fin dalla giovinezza si è dedicato alla poesia inserendosi in “un’allegra brigata” di aristocratici amanti della cultura, che faceva capo al poeta Luigi Pulci. Nel 1469, alla morte del padre, è diventato signore di Firenze, in un momento di grande difficoltà a causa delle tensioni tra la Toscana, lo Stato Pontifico ed il Regno di Napoli. Con grande abilità diplomatica è riuscito a rafforzare il potere della sua città e a stabilire buone relazioni con gli avversari, garantendo con la sua politica di equilibrio un lungo periodo di pace tra gli stati italiani. Sotto di lui Firenze è diventato un centro culturale e artistico di altissimo livello, grazie alla presenza di poeti e artisti che hanno abbellito e valorizzato la tradizione culturale. La figura di Lorenzo ha avuto un peso tale nel panorama politico italiano del Quattrocento che la sua morte, avvenuta nel 1492, ha segnato non solo per Firenze, ma per tuta la penisola, l’inizio di un lungo periodo di crisi. L’attività politica è stata predominante nella sua vita. Mentre l'attività letteraria del Magnifico si è mossa tra due poli opposti: da un lato si è dedicato a componimenti di tipo burlesco e popolareggiante, frutto comunque di una tecnica attenta e sorvegliata, come la Nencia da Barberino e i Canti carnascialeschi, nei quali ha raggiunto gli esiti migliori; dall’alto ha voluto cimentarsi in opere di ispirazione classicheggiante e di argomento religioso. La composizione delle sue opere può essere suddivisa in tre periodi storici: un primo periodo, precedente al 1469, che comprende le Rime petrarchesche, la novella Ginevra, opere di tipo comico-realistiche come l’Uccellagione di Starne, il Simposio e la novella Giacoppo. Al secondo periodo, fra il 1470 e il 1484, appartiene una composizione in terzine chiamata l’Altercazione, caratterizzata conclusivamente dal rifiuto dei beni mondani e dall’aspirazione al divino; una composizione di Rime che confermano la linea stilnovista dantesca-petrarchesca che il Magnifico adopera per la composizione de La Raccolta Aragonese; Commento ad alcuni sonetti d’amore, scritti sulle orme della Vita Nuova e del Convivio di Dante. Al terzo ed ultimo periodo, successivo al 1484, appartengono poemetti di ispirazione classica tra cui Ambra, Furtum e la Rappresentazione di San Giovanni e Paolo, e l'opera di tipo popolare I Canti carnascialeschi.

(Foto tratta da it.wikipedia.org)
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