Giorgio Caproni è
nato a Livorno il 7 gennaio 1912 e morto a Roma il 22 gennaio 1990. Poeta, critico letterario e traduttore italiano,
a 12 anni si è trasferito a Genova, dove ha compiuto i primi studi, ha frequentato
corsi di violino e composizione al Conservatorio ed ha conseguito privatamente l'Abilitazione Magistrale.
A Genova ha scritto le sue prime poesie, che ha inviato a diverse riviste locali. Nel 1936 è uscita la raccolta
Come un'allegoria e nel 1938
Ballo a Fontanigorda. Nel 1939, dopo aver vissuto per un breve periodo a Pavia,
si è trasferito a Roma, dove ha collaborato con molti giornali e riviste, pubblicando le sue poesie, saggi critici, racconti e traduzioni.
Ha continuato a vivere a Roma fino alla morte, anche se amava trascorrere l'estate a
Loco di Rovegno, vicino Genova, dove aveva insegnato quando era giovane e dove ha conosciuto la
moglie Rosa Rettagliata. Ha partecipato alla
Seconda Guerra Mondiale ed alla
Resistenza. Dopo la guerra
ha insegnato per molti anni nelle scuole elementari. Nella raccolta
Il passaggio di Enea si trovano tutte le sue poesie pubblicate fino al 1956, nelle quali da raccontato la sua
esperienza di combattente durante la guerra ed ha raccolto anche le poesie precedenti. Si è occupato della
traduzione di alcuni capolavori della letteratura straniera, come
Il tempo ritrovato di
Marcel Proust. Nelle sue poesie si trovano
temi ricorrenti, come Genova, la madre e la città natale. Ha utilizzato una
forma metrica spezzata, che rispecchiava il suo animo alle prese con una realtà sfuggente impossibile da fissare con il linguaggio.
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Foto tratta da www.dinoignani.net)