Renzo Tramaglino è il personaggio maschile principale dei Promessi Sposi di
Alessandro Manzoni. Egli è un giovane di vent'anni, rimasto orfano sin dalla sua adolescenza, che per tradizione familiare lavora come
filatore di seta, come tanti altri nella sua città natale, Lecco. Questo
personaggio è fortemente dinamico e nel corso del romanzo, attraverso una serie di esperienze significative, subisce profonde trasformazioni che ne migliorano il carattere. All'inizio del racconto, il narratore lo presenta come un
giovane sincero e coraggioso, ma anche instabile nelle emozioni, preda di forti cambiamenti di stato d’animo e animato da una profonda sete di giustizia. Attraverso Renzo,
Manzoni esprime uno degli aspetti del suo cristianesimo democratico: l'
importanza della giustizia, che si intreccia con il messaggio religioso del romanzo, di cui Lucia è la principale portatrice. La nobiltà morale di Lucia influisce positivamente sul fidanzato e contribuisce a modellare il suo carattere. Dopo il rinvio del loro matrimonio, Renzo fa tutto il possibile per scoprire tramite Don Abbondio l'identità del prepotente, ma si sente impotente di fronte all'eloquenza latina del curato, essendo analfabeta.
Costretto a subire soprusi e ingiustizie, il giovane alimenta il desiderio di vendetta contro Don Rodrigo. Con il supporto di Agnese, la madre di Lucia, Renzo non si scoraggia e accetta di recarsi dal dottor Azzeccagarbugli, ma la sua ingenuità lo espone a un'altra delle tante esperienze negative che vivrà nel corso del romanzo. La sua innocente astuzia è oggetto dell'ironia comprensiva di Manzoni, poiché rappresenta un
umile individuo all'interno di una società impotente che cerca soluzioni per sfuggire dalle prepotenze. L'ingenuità di Renzo lo metterà in difficoltà durante il tumulto di Milano, ma
tutte queste sfide lo porteranno a diventare una persona migliore.
- La formazione di Renzo: leggi come il giovane è cambiato nel corso del romanzo-
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Immagine di Giacomo Mantegazza tratta da ilcittadinomb.it)