I personaggi dei Promessi Sposi

Don Ferrante
Don Ferrante e Donna Prassede sono rappresentanti emblematici rispettivamente di una cultura e di un atteggiamento religioso che lo scrittore condanna senza appello come aspetti della decadenza e dell’imbarbarimento della società secentesca. La degenerazione della cultura in una massa di inutili e obsolete certezze tenute insieme da un’ambizione enciclopedica (don Ferrante si occupa di tutto: astrologia, filosofia, scienze naturali, magia, storia, dottrine politiche, scienza cavalleresca, letteratura) è ferocemente irrisa fino all’ultimo: don Ferrante muore farneticando in termini di astrologia e la sua "famosa" libreria è liquidata in vendita "su per i muriccioli". Don Ferrante è l’erudito del Seicento: è l’uomo dei libri vissuto nel secolo delle biblioteche e delle accademie ed ha la dottrina grossa dell’età sua. "Don Ferrante è così povero di spirito, che neppure avrebbe saputo fare lo scrivano o il campanaro: essendo nato, per sua fortuna, ricco, poté fare il mestiere dell’erudito, il mestiere che non implica nessuna individualità, anzi esclude ogni individualità. Lo studio è per don Ferrante il riempitivo dell’ozio, la necessità di fare o di apparire qualche cosa semplicemente. Egli non pensa, non vuole, non ragiona: solamente tiene a memoria: tantum scimus quantum memoria retinemus. Ed è sempre stato un niente: è nato così nullo e così saggio". Viene presentato come un uomo che non ha mai avuto una personalità e non ha mai fatto spropositi. Don Ferrante è fuori del dominio della moglie, Donna Prassede, semplicemente perché, nella sua casa, si è soppresso, si è sepolto: "E a rannicchiarlo sempre più nel suo studio, contribuisce la tempestosa invadenza multiforme di donna Prassede, che sola si faceva sentire nella casa, e che a pro’ di tre figlie monache e di due maritate, e per quella sua smania di far del bene soprattutto a chi non lo vuole, deve sostenere contemporaneamente cinque guerre con due mariti e tre badesse". La nobile signora non ha troppa confidenza con la penna, e l’incaricato di scrivere le sue lettere è il marito: il quale è docile, naturalmente, a ciò che la donna vuol fargli scrivere. Don Ferrante è molto sapiente, ma ha una mentalità arretrata e conservatrice.
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(Foto tratta da livinginviaancona.blogspot.com)