Don Abbondio è il curato del piccolo paesino vicino a Lecco, dove abitano Renzo e Lucia. Si tratta di
un individuo comune, che non è mai stato all'altezza del suo ruolo di guida spirituale.
La sua personalità è passiva, difensiva e paurosa. L'autore lo descrive come "non nobile, non ricco e coraggioso ancor meno", mettendo in evidenza i suoi limiti umani e morali, tra cui
la prepotenza verso i più deboli e la sottomissione ai potenti. Il curato agisce costantemente per difendersi dalla violenza del mondo e per preservare la sua tranquillità, anche a costo di trascurare i suoi doveri verso coloro che sono più deboli. I suoi comportamenti sono meccanici, abituali e rassicuranti, e reagisce alle difficoltà con una lamentosa umanità, il che contrasta con l'ideale di un uomo di fede, chiamato a rifiutare la pesantezza terrena della natura umana. Il modo di vivere di Don Abbondio diventa oggetto dell'umorismo di
Manzoni, che
dipinge il personaggio come una figura comica che suscita sia disapprovazione che simpatia. È come un "vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro", in quanto
ha accettato un sacerdozio senza una vera vocazione spirituale e pastorale. Segue rigorosamente un sistema di vita tranquillo, cercando di evitare qualsiasi conflitto.
-Tema sull'enigmatico curato dei Promessi Sposi, don Abbondio-
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Foto tratta da inftube.com)