Isocrate nasce ad Atene nel 436 a.C. da una famiglia benestante che gli procura un’accurata educazione attraverso l’insegnamento di maestri sofisti Protagora e Gorgia.
Dal 402 al 392 è costretto ad esercitare l’attività di logografo, poiché il padre cade in disgrazia durante il conflitto fra Atene e Sparta. Divenuto ricco e famoso, non ritenendosi adatto ad essere un oratore o un uomo politico, decide di dedicarsi all’insegnamento dell’arte retorica e fonda una scuola di eloquenza.
Pur non partecipando direttamente alla vita politica, attraverso il prestigio ottenuto con la sua scuola Isocrate non perde occasione di intervenire nel dibattito politico rivolgendosi ai grandi protagonisti dell’epoca con lettere, messaggi, orazioni e consigli. Muore nel 338 all’età di novantotto anni.
Nell’arco della sua lunga vita Isocrate ha la possibilità di assistere prima alla parabola discendente dell’imperialismo ateniese nella guerra contro Sparta, poi a tutti i tentativi, peraltro fallimentari, di superamento dei particolarismi delle poleis che, se da un lato determinarono la debolezza e il limite politico della Grecia, dall’altro aprirono inevitabilmente le porte all’egemonia macedone.
In un primo momento Isocrate auspica una pacificazione generale delle poleis per opporre una solida coalizione sotto la guida di Atene in funzione antipersiana; in seguito, di fronte all’ascesa di Filippo II di Macedonia, Isocrate abbandona le precedenti posizioni politiche, impraticabili e quanto mai utopistiche, e preferisce proporre al re macedone di diventare il benefattore (euergetes) dei Greci, l’arbitro imparziale e la forza di aggregazione delle poleis greche.
Per quel che riguarda la politica interna Isocrate à convinto sostenitore della democrazia dei tempi di Solone, idealizzata e vagheggiata come modello di costituzione moderata.