La "follia" nel severo Chiostro del Bramante: Crazy è una scossa di colori ed emozioni, la mostra che avvicina i giovani all'arte contemporanea
Crazy - La follia dell'arte contemporanea - è la mostra curata da Danilo Eccher che ha trasformato il severo Chiostro del Bramante in un percorso espositivo sorprendente e immersivo dove trovano spazio le opere di 21 artisti, tra colate di pigmento, suoni e luci. E dove i teenager fanno la fila per entrare.
Il Chiostro del Bramante diventa Crazy, dal 22 febbraio 2022 a Roma
Chissà cosa avrebbe pensato l’architetto Donato Bramante nel vedere il suo Chiostro rinascimentale trasformato in una mostra su La follia dell’arte contemporanea. Probabilmente sarebbe stato felice di scoprirne la trasformazione grazie ai colori e alla fantasia di artisti che in questa mostra giocano con i sensi, le illusioni, i colori, l’estraniazione… perché anche lui, Bramante, progetto’ opere basate sull’illusionismo prospettico e grazie al suo ingegno fu l’architetto preferito di papa Giulio II.
Sarebbe rimasto anche impressionato dalle file di ragazzi e ragazze, tutti giovanissimi, in attesa del proprio turno per visitare la mostra e, all’interno, impegnatissimi a fare foto e selfie in ogni angolo.
Il Chiostro del Bramante è lo scrigno ideale della mosta Crazy, un percorso che si sviluppa nei vari ambienti – scale e corridoi compresi - dedicando le diverse stanze ad artisti e alle loro installazioni, regalando una scossa allo stile severo di questo spazio voluto dal cardinale Carafa nel 1500.
Crazy è una mostra immersiva che capovolge le prospettive, fa riflettere, emozionare… ma può essere anche disturbante: suoni, colori, immagini, migliaia di farfalle di carta, bouquet di fiori di cera a testa in giù, fragili come fossero veri. E poi lo specchio sul suolo del chiostro che rispecchia – appunto - tutto ciò che accade sopra di noi, nuvole che passano, pioggia, la luce che cambia.
Ogni opera fa riflettere e in ogni stanza c’è la possibilità di immergersi e assorbire quello che l’artista ha voluto raccontare. Ma nell’arte contemporanea - più che in quella figurativa – a ognuno arriverà un messaggio, rimarrà una sensazione, un’emozione… si sentirà rasserenato o inquieto… ma ne uscirà sicuramente arricchito.
La mostra – totalmente “instagrammabile” – ha il pregio di avvicinare anche i giovanissimi all’arte contemporanea grazie a opere immersive in cui il visitatore diventa parte di un mondo, un paesaggio, diventando egli stesso, con la sua attenzione e interazione, l’opera d’arte.