Foibe: definizione e spiegazione

Foibe: cosa è successo a Trieste, nell'Istria e in Dalmazia tra la Seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Cosa sono le foibe, schema degli avvenimenti

Foibe: definizione e spiegazione
ansa

Foibe: cosa sono

Rinvenimento dei cadaveri all'interno di una foiba
Fonte: ansa

Con il termine foiba si indicano le cavità del terreno, inghiottitoi carsici, tipici della regione Venezia Giulia, una sorta di caverne verticali estremamente profonde. Negli ultimi anni, però, con l'espressione foibe ci si riferisce più che altro a uno specifico episodio della storia del secolo scorso: i massacri ai danni della popolazione di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, perpetrati dai partigiani slavi durante la Seconda Guerra Mondiale e poco dopo la fine della guerra scatenati da motivi etnici e politici. Proprio nelle foibe sono stati rinvenuti i cadaveri di centinaia di vittime.

I massacri delle foibe vengono considerati come l'epilogo della lotta per il predominio sull'Adriatico orientale tra le popolazioni slave e italiane. Le prime esecuzioni sono iniziate dopo l'armistizio del 1943, quando Trieste, Pola e Fiume erano controllate dai tedeschi, mentre il resto della Venezia Giulia era in mano ai partigiani. Il 13 settembre 1943 il Consiglio di liberazione popolare per l'Istria ha proclamato l'annessione dell'Istria alla Croazia ed il 29 settembre 1943 è stato istituito il Comitato esecutivo provvisorio di liberazione dell'Istria.

Un'immagine delle foibe istriane
Fonte: ansa

I partigiani dei Comitati popolari di liberazione hanno iniziato ad emettere sentenze e condanne a morte nei confronti dei nemici, uccidendo rappresentanti del fascismo, oppositori politici e persone in vista nella comunità italiana considerate nemiche dello stato jugoslavo che volevano creare. Secondo alcune fonti, tra il settembre e l'ottobre 1943 sono state uccise circa 800 persone. Nell'ottobre 1943, i tedeschi hanno dato vita all'Operazione Nubifragio per cercare di assumere il controllo della Venezia Giulia ed i partigiani presenti nella zona sono stati costretti a fuggire verso le aree interne della regione. Con la cacciata dei partigiani, sono stati ritrovati i primi corpi nelle foibe e la Repubblica di Salò ha dato ampio risalto a questi ritrovamenti. Gli eccidi comunque non si sono fermati.

Il riassunto degli eventi

Nella primavera del 1945 la IV Armata jugoslava si è mobilitata per occupare la Venezia Giulia prima dell'arrivo degli alleati ed è arrivata ad occupare l'Istria, Trieste e Gorizia. Mentre le autorità militari cercavano di legittimare la nuova situazione territoriale, l'OZNA, la polizia segreta jugoslava, si muoveva per arrestare i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale e delle organizzazioni antifasciste italiane, contrarie all'annessione della Venezia Giulia alla Jugoslavia. Dal maggio 1945 sono stati molti i massacri a Trieste, Gorizia, Istria e Fiume. Tra le vittime ci furono rappresentanti del fascismo, ufficiali e funzionari pubblici, rappresentanti dell’alta dirigenza italiana, esponenti di organizzazioni partigiane o antifasciste, sloveni e croati anticomunisti, cittadini italiani di nazionalità croata e slovena: tutti coloro che avrebbero potuto opporsi all'occupazione slava.

Nelle foibe venivano gettati non solo i cadaveri delle persone morte, ma anche persone ancora vive, semplicemente ferite. Molte altre persone invece sono state portate nei campi di concentramento jugoslavi. Negli anni successivi alla fine della guerra non sono stati fatti studi approfonditi sulla vicenda delle foibe e sul numero di persone uccise, anche per la mancanza di documenti che testimoniassero le uccisioni, mentre maggiori ricerche sono state svolte solo a partire dagli anni Novanta.

Il giorno del ricordo

Secondo le recenti stime, il numero delle vittime sarebbe compreso tra 5.000 e 11.000 persone.

Nel dopoguerra quindi la vicenda delle foibe è stata a lungo trascurata, tanto che nel 2007, nel Giorno del ricordo delle foibe, celebrato il 10 febbraio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato: "Va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe e va ricordata la "congiura del silenzio", la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio. Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali".

Il giorno del ricordo, per commemorare le vittime delle foibe, è stato celebrato per la prima volta nel 2005 ed è stato istituito con la Legge numero 92 del 30 marzo 2004. Si è scelta come data il 10 febbraio in ricordo del trattato di Parigi firmato nel 1947, che ha assegnato alla Jugoslavia le aree occupate durante la guerra dall'armata di Tito.

Approfondimenti didattici sulle foibe e il giorno del ricordo

Approfondimenti didattici sulle foibe e il giorno del ricordo:

Guarda il video sui massacri delle foibe

    Domande & Risposte
  • Dove si trovano le foibe? 

    Si trovano nella regione del Carso, diffuse sopratutto nella zona di Trieste e dell'Istria.

  • A cosa servivano le foibe? 

    In una foiba venivano generalmente gettati i cadaveri di prigionieri fucilati, che tuttavia potevano anche essere gettati in altri tipi di cavità, in particolare pozzi e miniere.

  • Chi era Tito?

    Tito è stato un dittatore comunista iugoslavo.

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