Uno degli argomenti più importante della sintassi dei casi: la costruzione della proposizione finale.
Come si formano - Proposizioni finali negative - Vari altri modi di rendere in latino le proposizioni finali
Le proposizioni finali esprimono il fine, lo scopo per raggiungere il quale si attua quanto è espresso nella proposizione reggente.
In italiano, esse sono espresse in forma esplicita con “ affinchè, acciocché, perchè” e il congiuntivo; in forma implicita con “a, per” e l’infinito.
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- In latino, comunque siano espresse in italiano, le proposizioni finali si rendono con ut e il congiuntivo presente o imperfetto, rispettivamente in rapporto ad un tempo principale o storico nella proposizione reggente.
- Spesso la proposizione finale è anticipata nella proposizione reggente da una espressione dimostrativa, come: eo, idcirco, propterea ob eam causam, eo consilio..
- La proposizione finale può essere introdotta dall’ablativo avverbiale quo (ut eo) equivalente ad “affinché con ciò”, specie se in esse vi sia una voce comparativa.
- Ager aratur, quo meliores fetus possit edere.
Il campo viene arato, affinchè con ciò possa dare frutti migliori.
Proposizioni finali negative
La proposizione finale negativa è introdotta dal ne = “affinché non”.
L’italiano “e non”, che lega una seconda proposizione finale ad una prima, si rende con neque (o neve, neu), se la prima è positiva, sempre con neu o neve se la prima è negativa.
- Dionysius tyrannus ne tonsori collum commiteret, tondere suas filias docuit.
Il tiranno Dionigi, per non affidare il collo al barbiere, insegnò alle sue figlie a far la barba.
Vari altri modi di rendere in latino le proposizioni finali
Le proposizioni finali, oltre che con ut e il congiuntivo, possono essere espresse in latino in diversi altri modi:
- con qui, que, qod e il congiuntivo (proposizione relativa di natura finale);
- con ad e il gerundio o il gerundivo;
- con causa e gratia e il genitivo del gerundio o del gerundivo
- con il supino in -um (quando la finale sia retta da un verbo di moto)
- con il participio futuro o il participio presente, sebbene l’una e l’altra costruzione siano piuttosto rare.
Cosicché l’esempio: “Vennero ambasciatori a chiedere pace” può trovarsi espresso:
venerunt legati: ut pacem peterent
qui pacem peterent
ad petendam pacem
causa (o gratia) petendi pacem
causa (o gratia) petendae pacis
petitum pacem
petituri (o petentes) pacem