Figure retoriche nel capitolo 9 dei Promessi sposi
Esempi di figure retoriche nel capitolo 9 dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni: spiegazione e analisi
CAPITOLO 9 PROMESSI SPOSI
I promessi sposi di Alessandro Manzoni è una delle opere più importanti dell'800.
Il capitolo 9 tratta una vicenda molto importante, che prosegue anche nel capitolo successivo, il decimo.
Si tratta della storia di Gertrude, la Monaca di Monza. Analizziamo quali sono le più importanti figure retoriche di questo capitolo.
Le principali figure retoriche del capitolo sono:
- Similitudine: ritirò la mano, quasi con ribrezzo, come se gli fosse proposto di rubare
- Metafora: Il guardiano, accennando l'uscio, disse sottovoce alle donne: "è qui", come per rammentar loro tutti quegli avvertimenti
- Similitudine: Ma quella fronte si raggrinzava spesso, come per una contrazione dolorosa;
- Similitudine: Due occhi, neri neri anch'essi, si fissavano talora in viso alle persone, con un'investigazione superba; talora si chinavano in fretta, come per cercare un nascondiglio.
- Similitudine: Io posso far testimonianza che questa mia figlia aveva in odio quel cavaliere, come il diavolo l'acqua santa.
Ecco invece alcuni aggettivi:
- Nel vasto tesoro dell'induzioni erudite.
- Donne allogate.
- Deplorabili guerricciole.
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