Fiaba inventata: caratteristiche
Fiaba inventata: prendi spunto da La freccia d'oro, una storia completa di protagonista, antagonista e lieto fine
Fiaba inventata
Se i tuoi docenti ti hanno chiesto di scrivere una fiaba personalizzata e hai bisogno di qualche idea originale, di seguito troverai una fiaba inventata da cui prendere spunto per scrivere il tuo testo, che si intitola "La freccia d'oro", completa di protagonista, antagonista e lieto fine.
C’era una volta un bambino di nome Matteo. Matteo viveva con i genitori in una bellissima casa immersa nel bosco bosco. Un giorno i genitori uscirono lasciando Matteo da solo a casa, raccomandandosi di non addentrarsi troppo nel bosco. Matteo vide farfalla coloratissima la inseguì fin dentro il bosco, fino a quando si accorse di essersi perso. Allora, preso dalla disperazione, Matteo iniziò a correre per trovare la via di casa ma non trovo la sua abitazione. Arrivò invece davanti a una casa piccola e molto carina, fatta di pietre e rami di castagno. Matteo bussò alla porta e gli aprì un piccolo uomo alto più o meno come lui, che lo fece entrare.
Crea una fiaba personalizzata
L'ometto che aprì la porta a Matteo altri non era che il mago Orone il quale, dopo aver saputo da Matteo l’accaduto, gli disse che avrebbe potuto aiutarlo a trovare la via di casa se avesse superato tre prove, ma se ne avesse sbagliata anche una sola, sarebbe diventato il suo schiavo a vita. Molto impaurito per le sue sorti ma senza nessuna alternativa, Matteò decise di accettare la sfida del mago Orone. La prima prova consisteva nel trovare un ago un un mucchio di fieno. Matteo, disperato, fu salvato dalla farfalla che aveva rincorso nel bosco, che gli regalò una freccia d’oro che poteva trasformarsi in qualunque cosa.
Matteo giocò d'astuzia e decise di trasformare la freccia in una calamita, per attirare facilmente l’ago. Nella seconda prova invece, Matteo doveva riuscire a spostare un masso enorme, che nemmeno centinaia di uomini avrebbero spostato con l'uso della loro forza. Si ricordò, a un tratto, della freccia d’oro regalata dalla farfalla. Aguzzò quindi l’ingegno e tramutò la freccia in un enorme bue che, con la sua incredibile forza, spostò il masso. Il mago si congratulò con Matteo, ma gli disse che doveva ancora superare una prova, l’ultima, che prevedeva uno scontro diretto tra di loro.
Fiaba inventata: conclusione
Matteo era impaurito, anche perché conosceva la forza del mago e sapeva di non avere scampo. Al tempo stesso però non aveva alcuna alternativa: doveva batterlo per riuscire a ritornare a casa. Si armò di coraggio e lanciò il primo attacco al mago, trasformando la freccia d'oro in un’aquila, il mago rispose trasformandosi in un fucile, Matteo allora contrattaccò con un tappo di sughero per tappare la canna del fucile e il mago pensò bene di bruciare i tappi con una fiamma. Lo scontro durò a lungo, ma il mago decise di gettare la spugna dopo aver capito laino.
Ormai sconfittò, gli indicò la via di casa, Matteo tornò a casa e i genitori, contenti di rivederlo, non lo sgridarono. Da quel giorno tutti vissero felici e contenti.