Festa della donna: più brave ma penalizzate sul lavoro. Ecco l'indagine AlmaLaurea per l'8 marzo
Le donne sono più brave ma penalizzate nel mercato del lavoro: a dirlo è AlmaLaurea che, in occasione della Festa della donna dell'8 marzo, ha pubblicato un'indagine sulla condizione occupazionale delle donne
FESTA DELLE DONNE 2018
In occasione dell'8 marzo, data della Festa della donna, l'opinione pubblica si concentra sui temi più cari delle donne come le condizioni occupazionali, quelle sociali e si fa, spesso, il punto sulla parità di diritti. Per l'importante data della Festa della donna, AlmaLaurea, consorzio interuniversitario, ha pubblicato un approfondimento dedicato proprio alle donne che rivela alcune differenze di genere sulle quali, soprattutto per l'8 marzo 2018, si può riflettere: le donne sono più brave, a partire dalla scuola fino all'università, ma vengono comunque penalizzate sul mercato del lavoro.
Dal Rapporto 2017 sul Profilo dei Diplomati di AlmaDiploma emerge che a partire dalla scuola media inferiore, il 35% delle ragazze ottiene una valutazione di 9 su 10 o più, contro il 26% dei ragazzi; il 91% delle ragazze non ripete l'anno, contro l'85% dei ragazzi. Le femmine raggiungo voti più alti anche alla maturità: il voto medio delle ragazze è di 78,6 contro il 75,1 dei ragazzi. Studiano di più rispetto ai ragazzi, compiono esperienze internazionali e hanno un maggior numero di attestati che certificano un percorso formativo linguistico.
FESTA DELLA DONNA: LE DONNE SONO PIU' BRAVE
Eemergono differenze anche sul piano universitario: le donne sono maggiormente interessate a proseguire gli studi nel 77% dei casi, contro il 63% dei ragazzi. Si confermano le più brave sia in termini di voti che di regolarità negli studi (le laureate in corso sono il 51% contro il 46% degli uomini). Il voto medio di laurea si attesta a 103,4 su 110 contro i 101,3 degli uomini.
RIFLESSIONE SULLE CONDIZIONI OCCUPAZIONALI DELLA DONNA PER L'8 MARZO 2018
Se il Rapporto sui Diplomati e quello sui Laureati di AlmaLaurea ci dice che le donne sono le più brave, quello sulla Condizione Occupazionale dei Laureati 2017 ci offre una riflessione che dobbiamo fare, soprattutto quando parliamo di Festa della donne e di 8 marzo. Secondo il Rapporto AlmaLaurea fatto a cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale biennale, le differenze di genere sono nette: mentre fra le donne il tasso di occupazione è dell'81%, quello degli uomoni sale fino all'89%.
Così la condizione contrattuale: i contratti a tempo indeterminato riguardano il 52% delle donne e il 62% degli uomini. E la situazione non è diversa dal punto di vista retributivo: dopo cinque anni dal titolo, lo stipendio medio degli uomini è di 1.637 euro, contro i 1.375 euro delle donne. A cinque anni dalla laurea magistrale troviamo impegnati, in un lavoro ad alta specializzazione - compresi i legislatori e l'alta dirigenza -, il 47% delle donne contro il 56% degli uomini. La situazione peggiora, se possibile, dopo la nascita dei figli: solo il 71% delle donne con figli risulta occupata, contro l'80% delle donne senza figli.
I dati non cambiano se all'indagine aggiungiamo il dettaglio del corso di laurea scelto: le differenze occupazionali e retributive rimangono a prescindere dal percorso formativo, da Professioni Sanitarie a Ingegneria, passando per gli studi scientifici, economici e statistici. Risultano penalizzate sul lavoro anche le donne laureate nei percorsi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), dove lo donne rapprensentano solo il 41% e gli uomini il ristante 59%: anche qui sono più brave degli uomini ma la differenza retributiva tra uomo e donna è di circa 100 euro.
Le donne italiane risultano più brillanti sì, ma sfavorite rispetto agli uomini quando si parla di condizioni occupazionali, contrattuali e retributive.
Leggi l'indagine completa sul sito AlmaLaurea.it!
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