Femminicidio, altre due donne uccise. Messaggio del ministro Giannini per l'impegno a scuola
Di Marta Ferrucci.Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini denuncia che i casi di violenza sulle donne sono anche il frutto di un'aridità educativa del passato. Per questo motivo, a scuola, studenti e famiglie saranno coinvolti in attività di prevenzione di violenze e diseguaglianze
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FEMMINICIDIO, ALTRE DUE DONNE UCCISE - Vania e Rosaria sono le ultime due vittime di quella che puo' essere definita una vera e propria strage che dall'inizio dell'anno ha già coinvolto 60 donne.
Un liquido infiammabile, un accendino e via, la donna viene punita dal compagno che non accetta la sua scelta di vita.
Un tempo accadeva solo in Asia, oggi anche a Roma, Napoli, Lecce e Lucca.
il tema svolto sul femminicidio
FEMMINICIDIO, IL CONTRIBUTO DELLA SCUOLA - Per il ministro Giannini si tratta di una violenza che la scuola "può e deve dare un contributo educativo ad estirparla nella società di domani con azioni educative immediate e d’impatto nel lungo periodo.
Gli assassini, non dimentichiamocelo, sono adulti.
È il segno che oggi raccogliamo i frutti di un'aridità educativa del passato.
Un vuoto culturale che ha lasciato prosperare pregiudizi e stereotipi, istinti e ossessioni.
il tema sulla violenza sulle donne
Negli ultimi anni, le istituzioni scolastiche e gli insegnanti si sono impegnati in esperienze di sensibilizzazione a questi temi che, pur in maniera frammentaria, hanno fornito buone pratiche.

Con la legge 107 (“La Buona Scuola”), abbiamo trasformato questo positivo spontaneismo in un sistema di valori e di principi concentrati nel comma 16 della legge: educazione alla parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni.
Anche per questa ragione, il Miur parteciperà alla cabina di regia voluta dal ministro Boschi, condividendo contenuti e politiche educative.
Dopo l’estate diffonderemo linee guida che devono rappresentare dei punti fermi per unirci nella prevenzione di violenze e diseguaglianze e coinvolgeremo le famiglie nei percorsi formativi.
Guarda la ricerca sulla condizione delle donne nel mondo ed il femminicidio
La scuola è la seconda casa dei nostri ragazzi, ma la prima, va ricordato, è il nucleo familiare e il contesto sociale in cui maturano più direttamente visioni del mondo e sensibilità.
Promuoveremo anche una consultazione con gli studenti per il riequilibrio di genere nei libri di testo: chiederemo loro quali figure femminili inserire nei libri su cui studiano per dare cittadinanza alle donne che hanno fatto la storia, nella cultura, nelle scienze e in altri campi.
A scuola non si possono né si devono cercare soluzioni istantanee col metodo dell’ora in più.
Il tempo del rispetto per l'altro e per la sua dignità umana e il senso del limite devono durare oltre il suono di una campanella”.