Femminicidio: cos'è e cosa caratterizza chi lo commette

Il femminicidio viene spesso ritenuto un comune omicidio, ma non è così. Quali sono le cause dei femminicidi e cosa possiamo fare per ridurli

Femminicidio: cos'è e cosa caratterizza chi lo commette
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Femminicidio: introduzione

Femminicidio: cos'è e cosa caratterizza chi lo commette.
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Sebbene il tasso di omicidi sia notevolmente calato negli ultimi decenni, i femminicidi continuano a essere costanti e fin troppo frequenti rendendo questo tema sempre più discusso e spesso, purtroppo, sminuito da chi lo annovera come un omicidio comune.

Cosa rende tale un femminicidio

Benché alcune persone ritengano che non sia necessario distinguere la categoria dei femminicidi dagli altri omicidi, è invece essenziale farlo per comprenderne le dinamiche psico-sociali alla base, e poter quindi sviluppare strategie preventive più efficaci. Per femminicidio infatti non si intende la totalità dei casi in cui la vittima è un soggetto di sesso femminile, ma quando la sua stessa appartenenza al genere è il movente e la causa dell’omicidio che viene generalmente perpetrato dal sesso maschile. I carnefici infatti sono generalmente appartenenti alla cerchia affettiva della vittima, come partner, ex partner e padri che agiscono sulla base della percezione di potere e possesso. Proprio questo rende il femminicidio il triste simbolo della lotta al patriarcato e alla sua visione gerarchica tra i due sessi.

Le cause dei femminicidi: cosa c'è nella testa del carnefice

Come abbiamo visto, i perpetratori di queste violenze sono spesso da ricercare nella cerchia ristretta della vittima: sono persone di cui la donna si fida, o si è fidata, con cui ha condiviso un’intimità fisica e/o affettiva. Fortunatamente, al giorno d’oggi, le caratteristiche che spingono a questa violenza non sono più diffuse come un tempo, per cui è importante non generalizzare, ma comprenderle e saperle riconoscere in coloro che ancora le manifestano. In particolare, tra coloro che commetto femminicidi è possibile riscontrare:

  • Credenze misogine: si tratta di credenze radicate nella cultura e nei retaggi familiari in cui la donna assume una posizione di minor forza e valore rispetto all’uomo, il quale a sua volta è impossibilitato a mostrare alcun segnale di bisogno e vulnerabilità
  • Percezione di maggior diritto: sempre in relazione alle credenze di cui sopra, vi è una percezione della figura maschile come avente maggiori diritti rispetto alla donna, aspetto che nei secoli è sempre stato supportato anche dall’apparato legislativo, giustificando così le dinamiche di controllo, possessione e violenza anche agli occhi delle persone vicine
  • Dinamiche di controllo e dominanza: proprio in conseguenza a questa maggior percezione di diritto, vengono attuate dinamiche di potere e controllo a partire da comportamenti che possono inizialmente essere percepiti come premurosi (es: la gelosia può essere letta come indicativa del sentimento romantico)
  • Carenza di capacità empatiche: nelle persone che portano avanti violenza di genere che si manifesta nella violenza domestica e, in ultimo, nei femminicidi, è facilmente riscontrabile una scarsa capacità empatica annessa ad un discontrollo emotivo. Queste caratteristiche pongono le basi nella cultura patriarcale stessa che impone al sesso maschile, già dall’infanzia, delle limitazioni in termini di manifestazione emotiva e nelle richieste di accudimento, nonché nell’offerta di gesti di cura, limitando la possibilità di sviluppare strategie emotive adeguate
  • Passate esperienze di abusi e violenze: se si scava nel passato dei perpetratori di violenza di genere, spesso (ma non sempre) è presente una storia di abusi, di maltrattamenti fisici ed emotivi vissuti in infanzia, che hanno come conseguenze la labilità emotiva, la maggior sensibilità al rifiuto e l’annessa incapacità di gestirlo, che spesso rappresentano le cause che innescano questi agiti violenti
  • Scarsa intelligenza emotiva e capacità metacognitive: mancano spesso, in questi individui le capacità di riflettere su di sé, sulle proprie credenze ed emozioni, con la conseguenza incapacità di gestire ciò che provano e di distinguere il proprio punto di vista da quello degli altri

Cosa possiamo fare per ridurre i femminicidi

Sebbene sia chiaro che non è possibile intervenire su ogni singolo individuo, per agire contro il fenomeno dei femminicidi è necessario considerarli come un fenomeno sistemico e culturale su cui intervenire in quanto società.

Lo scopo è quello di educare, informare e sensibilizzare tutta la popolazione al fine di sradicare le credenze e le abitudini che vi sono alla base.

Ognuno di noi può quindi muoversi in questa direzione attraverso alcune strategie e risorse quali:

  • educare ed educarsi alle emozioni: ognuno è responsabile di ciò che prova, per cui è anche responsabile di comunicare le proprie emozioni in modo adeguato e di gestirle senza riversarne la colpa o le conseguenze su chi ci sta accanto
  • allenare l’empatia: più si è capaci di mettersi nei panni dell’altro e meno è probabile mettere in atto agiti violenti e denigratori
  • educare all’uguaglianza di diritti e di dignità: nella nostra società ogni individuo possiede pari diritti e dignità indipendentemente dal genere o da qualsiasi altra caratteristica, e ognuno ha quindi il dovere di rispettare i diritti dell’altro, la sua libertà di arbitrio ed il suo valore in quanto persona al di là delle specifiche caratteristiche
  • educare e educarsi alle responsabilità domestiche: alla base della violenza domestica si trovano spesso dinamiche di incapacità nella gestione della casa da parte dell'uomo che vengono quindi riversate sulla donna, degradandone la posizione e la possibilità di dedicarsi ad altro, irrigidendo così le dinamiche di cui sopra. È necessario quindi che ogni individuo sia in grado di badare a sé, alla gestione domestica e dei figli per non generare dinamiche di dipendenza di alcun tipo
  • sensibilizzare, informare ed informarsi rispetto alle dinamiche di violenza di genere: la conoscenza è sempre indispensabile per riconoscere in sé e negli altri la presenza di credenze e comportamenti legati a questo tipo di cultura che crea danni e limitazioni, in modalità differenti, a tutti i generi.

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