Amore e Psiche di Apuleio

La favola di Amore e Psiche è raccontata da Apuleio nelle sue Metamorfosi. Ecco di cosa parla

Amore e Psiche di Apuleio
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AMORE E PSICHE: TESTO

Amore e Psiche, la favola narrata all'interno delle Metamorfosi di Apuleio
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La storia di Amore e Psiche è uno dei miti più romantici di sempre, perché racconta di un amore ostacolato dall'invidia di una dea e di due amanti che riescono a ricongiungersi nonostante mille difficoltà e peripezie.

Una leggenda perfetta, quindi, da rileggere anche in occasione di San Valentino.

La favola di Amore e Psiche è narrata da Apuleio all'interno delle sue Metamorfosi. La leggenda dei due innamorati, struggente e appassionata, ha ispirato moltissimi artisti lungo i secoli. Indimenticabile è la scultura omonima di Antonio Canova - che attualmente si trova nella collezione permanente del Museo del Louvre - ma anche il dipinto di Jacques Louis David. Come mai questa favola, che si ritiene che derivi da una serie di racconti orali già precedenti - ma la sistematizzazione dell'autore latino è la prima e la più completa - ha ispirato una simile produzione artistica? 

AMORE E PSICHE STORIA

Ma di cosa parla esattamente la storia di Amore e Psiche?

Secondo la leggenda, Psiche è una bellissima fanciulla, talmente bella da essere chiamata Venere. Non è difficile suscitare in breve tempo le ire della vera dea, che decide di affidare a suo figlio Amore (Cupido) il compito che, crede, le darà la sua vendetta: far innamorare Psiche dell'uomo più brutto e avaro del mondo.

Ma qualcosa non va come previsto: nello scagliare la freccia, Amore sbaglia il colpo e finisce invece per colpire se stesso. Si innamora perdutamente della ragazza e decide di unirsi a lei.

I genitori di Psiche, che cercano per lei un marito, la abbandonano su una rupe su consiglio di un oracolo, secondo il quale arriverà a portarla via un essere mostruoso simile a un drago, temuto perfino dagli dei. Ma alla rupe arriverà tutt'altro che un drago: sarà infatti Amore che, con l'aiuto di Zefiro, la porterà fino al suo palazzo. Qui la notte, senza rivelarle mai il volto e di nascosto da sua madre, si unisce a lei in una passione che nessun mortale conosce né conoscerà mai. Il loro amore prosegue senza che l'identità di Amore venga mai rivelata: il dio si fa infatti promettere da Psiche che non cercherà mai di vedere il suo volto, pena la fine della loro relazione.

Ma una sera, mossa da curiosità e spinta dalle sue sorelle, Psiche decide scoprire chi sia il suo sposo, disobbedendogli. Così, di nascosto, si avvicina a lui con una lampada e, vedendolo, resta folgorata dalla sua bellezza. Si distrae, e una goccia d'olio cade dalla lampada, svegliando Amore: vista tradita la sua fiducia, il dio fugge lasciandola sola nel castello.

AMORE E PSICHE: FAVOLA

Disperata, Psiche fugge alla ricerca del suo sposo. Incontra diversi templi, e in ognuno di essi si ferma a portare le sue cure. Arriva poi, finalmente, al tempio di Venere: qui si consegna alla dea chiedendole perdono, sperando così di placare la sua ira.

Venere la sottopone a diverse prove, tutte impossibili da superare. Ma Psiche ha la meglio, grazie all'aiuto di altre creature, sia mortali che divine, che hanno compassione di lei.

 

Venere, furiosa, le chiede allora un'ultima prova, la più difficile: scendere negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza. Ma anche qui, grazie a un aiuto esterno, Psiche riesce a tornare indietro: con sé porta un'ampolla da non aprire. Ma la ragazza, ingenua e curiosa, disobbedisce e la apre. L'ampolla, che in realtà conteneva un sonno profondissimo, sprigiona una nuvola che la avvolge e la fa cadere addormentata.

È qui che entra di nuovo in scena Amore: sveglia Psiche e finalmente decide di chiedere aiuto a suo padre Giove per poterla portare con sé sull'Olimpo: lo fa e Psiche, bevendo dell'ambrosia, diventa finalmente immortale.

Il loro amore, finalmente accettato dagli dei, viene festeggiato con un banchetto nuziale; Psiche diventa la dea protettrice delle fanciulle e avrà poco tempo dopo una figlia da Amore: Voluttà.

AMORE E PSICHE SIGNIFICATO

La favola di Amore e Psiche viene probabilmente almeno in parte dal repertorio della fabula Milesia, ed è ricca di riferimenti al mondo greco-latino ma anche nordafricano. Secondo qualcuno, invece, la favola ha un'origine siriana.

Il significato della favola di Amore e Psiche è probabilmente allegorico: Amore è il dio del desiderio, Psiche rappresenta l'anima, e solo congiungendosi con lui riesce a raggiungere l'immortalità.

AMORE E PSICHE: FRASI

Concludiamo con una serie di frasi sull'amore contenute nella favola di Amore e Psiche di Apuleio

  • "Se Orfeo non si fosse girato, se Psiche non avesse tentato di conoscere, allora noi non avremmo creduto alla forza del loro amore."
  • "La bellezza della più giovane era così straordinaria, così fuori del comune che il linguaggio umano appariva insufficiente e povero non solo a descriverla ma anche solo a lodarla."
  • "Perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi la passione."
  • "Non sono veramente felici quelli di cui nessuno conosce la felicità."

AMORE E PSICHE VIDEO

SPECIALE SAN VALENTINO

La favola di Amore e Psiche ti ha travolto con il suo romanticismo e ti è venuta voglia di festeggiare San Valentino? Ecco qualche risorsa che può tornarti utile:

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    Domande & Risposte
  • Come finisce la storia di Amore e Psiche?

    Amore e Pische, ormai diventata immortale, generano una figlia che chiamano Voluttà.

  • Dove si trova la statua di Amore e Psiche?

    Al museo del Louvre, a Parigi

Un consiglio in più