Evoluzione dell'uomo: origine e storia nel tempo
Evoluzione dell'uomo: origine e storia cronologica. Dall'australopiteco all'homo sapiens: l'evoluzione del genere umano nel tempo
EVOLUZIONE UMANA
Homo habilis, homo erectus, homo sapiens... Di cosa stiamo parlando? Ma dell’evoluzione umana, chiaramente! Cominciamo dal principio: circa 70 milioni di anni fa compaiono i primi primati, animali notturni che vivevano sugli alberi, con mani e piedi prensili e il muso piatto. Lo diresti mai? Sono i nostri più lontani antenati! Successivamente poi i primati sono diventati animali diurni e hanno sviluppato la capacità di spostarsi da un albero all’altro con le braccia, elemento fondamentale nell’evoluzione della postura eretta.
EVOLUZIONE DELL'UOMO: L'AUSTRALOPITECO
Andiamo un po’ più avanti nel tempo, fermiamoci a circa 6 milioni di anni fa e a quello che possiamo considerare il più antico antenato bipede dell’uomo ma che era ancora in grado di arrampicarsi sugli alberi. I tempi non sono ancora maturi e dobbiamo aspettare altri due milioni di anni per vedere comparire un nostro parente più vicino. 4 milioni di anni fa fanno la loro comparsa gli australopitechi: hanno un cervello più grande di uno scimpanzé. 800mila anni dopo vive Lucy, il celebre australopiteco scoperto in Etiopia. I resti di Lucy ci dicono che a quel tempo i nostri antenati erano ormai abituati a camminare – solo – sui loro piedi.
EVOLUZIONE DELL'UOMO: L'HOMO HABILIS
A questo punto, siamo già a circa 3 milioni di anni fa, l’albero dell’evoluzione si divide in due rami principali, uno che si estingue dopo due milioni di anni, e l’altro che… indovinate un po’? È il progenitore del genere Homo! Siamo arrivati a circa 2 milioni di anni fa: è qui che fa la sua comparsa il genere umano. Non appare per magia, ma è il prodotto di un’evoluzione lenta, lentissima. Il primo che incontriamo nel nostro viaggio è l’homo habilis: aveva una scatola cranica più sviluppata, seguiva una dieta onnivora e utilizzava utensili, come le pietre per rompere le ossa.
L'EVOLUZIONE UMANA: L'HOMO ERECTUS
Poco più tardi fa la sua comparsa l’homo erectus, considerato il primo vero cacciatore-raccoglitore e il primo a usare il fuoco. Questo permetteva all’homo erectus una lavorazione sia delle pelli sia degli alimenti che era molto più avanti rispetto a quella dei suoi precedenti.
L'UOMO DI NEANDERTHAL
Per la comparsa di qualcuno che sicuramente conosci, i Neanderthal, dobbiamo aspettare ancora un po’ e arrivare a 500mila anni fa. A questo punto gli utensili usati dai nostri antenati non erano più semplici pietre, ma vere e proprie lance con cui cacciare gli animali.
L'HOMO SAPIENS
I Neanderthal li troviamo un po’ in tutta Europa ma si estingueranno – forse anche a causa della nostra specie, l’homo sapiens – che entra in scena 200mila anni fa. Il nostro antenato è un animale sociale, che si organizza in tribù, ha tradizioni e pratiche rituali proprie e seppellisce i morti. Sviluppa il desiderio di influenzare il mondo circostante: è curioso, vuole manipolare e spiegare i fenomeni naturali.
HOMO SAPIENS SAPIENS
A questo punto, circa 90mila anni fa, fa la sua comparsa l’uomo moderno: l’homo sapiens sapiens, un individuo in grado di lavorare ossa e corna per farne strumenti di caccia.
Il nostro antenato più recente ha anche l’esigenza di esprimere il suo senso artistico, come testimoniano le pitture rupestri e le statuette femminili. È un uomo che manipola ciò che ha intorno, addomestica gli animali e comincia a dedicarsi all’agricoltura. Il resto è storia nota… o quasi. Intorno a 5mila anni fa l’homo sapiens sapiens comincia a scrivere: inizia la storia e finisce la preistoria.