Esposizione universale: storia, caratteristiche, date e luoghi
Indice
1Introduzione
Le Esposizioni universali, oppure Esposizioni internazionali, sono l’insieme di mostre di carattere scientifico-culturali e di fiere commerciali, solitamente allestite nelle principali città del mondo, attualmente organizzate e supervisionate dal Bureau International des Expositions (BIE).
Queste manifestazioni ebbero un ruolo rilevante soprattutto durante la seconda metà dell’Ottocento perché vetrine dell’evoluzione scientifica, tecnologica e culturale, nonché l’opportunità per le nazioni ospitanti di esibirsi e mostrare le proprie peculiarità.
2Contesto storico
2.1Lo scenario europeo
All’altezza della metà del XIX secolo, la pace stabilita dal Congresso di Vienna nel 1815 fu messa in discussione.
Le questioni sociali e le spinte nazionalistiche causarono numerosi conflitti armati diffusi in tutta Europa: ad esempio i moti rivoluzionari del ’48, l’instabilità politica francese e le guerre di unificazione della Germania e dell’Italia.
Inoltre, gli anni centrali dell’Ottocento furono, da una parte, il punto di arrivo della Prima rivoluzione industriale, la supremazia dell’impero britannico nonché l’affermazione della borghesia liberale e capitalista; dall’altra, l’inizio del periodo germinale che sboccerà poi con la Belle Époque.
Nel un contesto complesso in cui versava l’Europa in questi anni, da un lato, tormentata da ostilità e da scontri e, dall’altro, lanciata verso il progresso e la modernità, l’Impero inglese assicurava stabilità politica e crescita economica, con Londra baricentro mondiale.
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2.2Esposizione Universale di Londra del 1851
Contraddistinto da ideali liberali e progressisti, il principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha (1819-1861), marito della regina Vittoria d’Inghilterra (1819- 1901), fu il principale promotore, assieme alla Royal Society of Arts, della Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations, la prima Esposizione universale tenutasi a Londra nel 1851.
Gli intenti del principe Alberto erano:
- mostrare le eccellenze artistiche, scientifiche e tecnologiche inglesi, nonché i manufatti coloniali, quindi anche la potenza politica e industriale dell’Inghilterra a tutti quanti;
- mettere a confronto pacificamente le eccellenze di ogni paese del mondo, ciascuno col proprio padiglione, e sviluppare dei rapporti di scambio sulle innovazioni tecniche e scoperte scientifiche.
3Esposizioni universali del XIX secolo
3.1Parigi capitale delle Esposizioni
L’egemonia politica passava anche per le Esposizioni universali. Mentre l’Inghilterra perdeva centralità durante la seconda metà dell’Ottocento, la Francia era pronta a succedergli: ciò lo si vide con il numero di edizioni delle Expo che Parigi ospitò: ben cinque (1855, 1867, 1878, 1889 e 1900) contro le due londinesi (1851 e 1862).
Tra le tante Esposizioni che Parigi ospitò, sicuramente quella del 1889 è la più importante: essendo stata organizzata come celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese, nel pieno della sua Belle Époque, la Francia sfoggiò le sue eccellenze artistiche, architettoniche, scientifiche e tecnologiche.
L’Expo parigina del 1889 è ricordata fondamentalmente perché è stata l’Esposizione universale della Tour Eiffel (1887-1889).
Costruita grazie al contributo dell’ingegnere francese Gustave Eiffel (1832-1923), la Torre fu soggetta a tanti apprezzamenti quanto le critiche: se all’inizio doveva essere un edificio effimero, alla fine si decise di lasciarlo, diventando così il simbolo di Parigi e della Francia.
3.2Caratteristiche dell’Expo
Durante l’Ottocento si organizzarono altre Expo sia in Europa che in altri continenti: incentrati su dei temi specifici, questi eventi attiravano moltissimi visitatori da tutto il mondo, anche grazie agli aspetti spettacolari e ricreativi che offrivano, quali mostre d’arte, manifestazioni sportive, esibizioni musicali e dimostrazioni tecnologiche, il tutto contornato da costruzioni avveniristiche.
Se in un primo momento le Esposizioni universali avevano come intento quello di un amichevole confronto e collaborazione tra gli stati, successivamente si sviluppò una forte competizione, che poi si incanalò nelle Olimpiadi moderne, in cui i Paesi facevano gareggiare le proprie eccellenze e innovazioni nazionali.
La struttura organizzativa delle Esposizioni, basata su un sistema di classificazione per aree e prodotti, di graduatorie e di premi, offriva, da un lato, uno sguardo comparativo sui settori produttivi e sulle economie nazionali e, dall’altro, un raffronto tra arti, culture, idee e mode: in sintesi, un confronto tra civiltà.
4Esposizioni del XX secolo
4.1Primo Novecento
Rispetto a tutte le altre grandi nazioni europee, la partecipazione italiana alle Esposizioni universali era carente: bisogna ricordare che solo nel 1861 ci fu l’unità d’Italia e la sua industria in quel periodo era arretrata.
Per tutto l’Ottocento l’Italia non ospitò alcuna Expo: bisogna attendere quella di Milano del 1906 e di Torino del 1911.
Nel 1928 fu istituito il Bureau International des Expositions, con la sigla BIE, ente organizzatore ufficiale delle Esposizioni universali. Tuttavia, non ci fu modo di allestirne molte nella prima metà del Novecento a causa della Prima e della Seconda guerra mondiale.
4.2La prima e la seconda fase delle Esposizioni BIE
Nella Convenzione del 1928, entrata però in vigore solo dal 1931 fino al 1980, la BIE stabilì due tipi di Esposizioni:
- Esposizione Generale, suddivisa in 1ª categoria e 2ª categoria;
- Esposizione Speciale.
Durante questo periodo si ricordano le Esposizioni più importanti, tutte quante 2ª categoria: Parigi del 1937, Liegi del 1939, New York del 1939 e Seattle del 1962.
La BIE introdusse nel 1972 un nuovo protocollo (in vigore dal 1980 al 1996), nel quale determinava l’esistenza di due categorie di fiere, l’Esposizione Universale o Generale e l’Esposizione Specializzata o Internazionale.
L’Esposizione Universale era quella che mostrava gli sviluppi e i progressi compiuti o da compiere in uno o più settori dell’attività umana, come l’edizione di Siviglia del 1992. Mentre l’Esposizione Specializzata verteva su una sola branca della scienza, ad esempio le tante Expo a Plovdiv.
5Expo del XXI secolo
5.1La terza fase delle Esposizioni BIE
L'ultima fase della BIE, dal 1996 ad oggi, è regolata dal protocollo del 1988 con nuove direttive, tra cui la classificazione delle Esposizioni in International Registered Exhibition, o World Expo, e in International Recognised Exhibition, o Specialised Expo.
La BIE tramite le Expo ha come obiettivo, come quello del principe Alberto, il consolidamento delle relazioni internazionali.
In un mondo globalizzato è importante lavorare su un fecondo scambio culturale, di esperienze e di conoscenze tra i Paesi: un momento di multilateralismo che corrobora alla cooperazione e alla pace.
Alle Esposizioni della BIE sono invitati a partecipare anche i Paesi non membri, nonché le organizzazioni internazionali: infatti, sono frequentemente presenti enti come la Croce Rossa, le Nazioni Unite e l’Unione Europea.
Mentre la candidatura come paese ospitante di un’Expo registrato BIE la possono presentare tutte le Nazioni a patto che rispettino determinati criteri.
5.2Expo di Milano del 2015
L’Expo 2015, nota come l’Esposizione universale Milano 2015, Italia, si tenne nell’attuale zona Fiera di Milano, registrando circa 20 milioni di visitatori.
Il tema Nutrire il pianeta, energia per la vita comprendeva la cultura, l’innovazione, le questioni, le tecnologie e le tradizioni legati all’alimentazione e al cibo.
Monumento simbolo dell’Expo 2015 di Milano è l’Albero della Vita, il padiglione italiano. Dall’idea di Marco Balich (1962) e progettata dallo studio Giò Forma, l’Albero è tuttora nella sua collocazione originaria e nella zona attorno ad esso si è sviluppato il parco polifunzionale MIND.