Equilibrio patrimoniale, economico e finanziario

Equilibrio patrimoniale, economico e finanziario: come la banca realizza tali equilibri nella gestione della propria attività.

Equilibrio patrimoniale, economico e finanziario
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EQUILIBRIO PATRIMONIALE, ECONOMICO E FINANZIARIO

Equilibrio patrimoniale, economico e finanziario
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Nella gestione della propria attività la banca deve porre particolare attenzione a realizzare l'equilibrio patrimoniale, economico e finanziario.

Realizzare l'equilibrio patrimoniale significa:

  • fare in modo che gli impieghi a lungo siano opportunamente finanziati dalle fonti a lungo (capitale di proprietà, che nelle imprese bancarie è sempre relativamente ridotto, e finanziamenti di terzi a lungo);
  • fare in modo che l'attivo circolante sia superiore al passivo corrente in modo da realizzare l'equilibrio patrimoniale nel breve periodo.

Realizzare l'equilibrio economico significa fare in modo che nel lungo periodo l'attività d'impresa sia in grado di produrre una redditività tale da remunerare opportunamente il capitale investito garantendo anche in una certa misura l'autofinanziamento della banca.

Questo obiettivo viene ovviamente raggiunto se l'impresa riesce ad avere nel corso dei vari esercizi dei ricavi superiori ai costi e quindi un utile.

I principali elementi che influiscono sulla gestione economica della banca sono:

  • i tassi di interesse, che sono per le banche una fonte di reddito in quando ovviamente il tasso corrisposto ai risparmiatori è nettamente inferiore a quello richiesto ai soggetti che si rivolgono alla banca per ottenere un finanziamento.

I tassi attivi per la banca sono influenzati da molteplici fattori, come ad esempio:

  • il livello dei tassi presenti sul mercato;
  • il rischio del finanziamento;
  • la durata del finanziamento;
  • la forma tecnica adottata;
  • la finalità per cui il finanziamento stesso è stato richiesto.

Anche i tassi passivi per la banca sono influenzati da diversi fattori tra cui i più importanti sono:

  • la forma tecnica di approvvigionamento scelta dalla banca;
  • la durata dell'operazione di approvvigionamento;
  • l'entità della somma che il risparmiatore ha deciso di investire.
  • i proventi derivanti dalla fornitura dei servizi accessori all'intermediazione creditizia, che come già accennato servono sia per migliorare la situazione economica dell'impresa sia per migliorare l'immagine e la notorietà di quest'ultima all'esterno;
  • i costi extra-creditizi sono potremmo dire il corrispondente della fornitura dei servizi sul lato passivo però, nel senso che essi non hanno niente a che vedere con la funzione di intermediazione creditizia (come niente avevano a che vedere i servizi accessori) ma sono costi che devono comunque essere sostenuti perché l'impresa possa funzionare e generare reddito (impianti, personale, marketing, etc.).

Infine l'equilibrio finanziario viene realizzato quando la banca riesce ad avere costantemente una quantità di risorse liquide sufficiente per soddisfare le richieste dei risparmiatori che in ogni momento possono rivolgersi all'istituto di credito per chiedere che venga loro restituita una parte delle somme disponibili sui c/c.

L'equilibrio finanziario viene realizzato attraverso due tipi di gestioni:

  1. la gestione della liquidità, che consiste nel coordinamento delle entrate ed uscite monetarie nel medio-lungo periodo;
  2. la gestione della tesoreria, che consiste invece nella previsione delle entrate e delle uscite nel breve e nel brevissimo periodo e nel ricorso alla vendita dei titoli o al credito presso la Banca d'Italia nel caso in cui le previsioni evidenzino saldi negativi tali da rendere insufficiente anche il ricorso alle riserve di liquidità che le banche sempre accantonano proprio in previsione di possibili riduzioni delle risorse liquide disponibili.
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