Emily Dickinson: vita, poesie e opere

Vita e poesie di Emily Dickinson, una delle più grandi e originali poetesse di tutti i tempi. Nelle sue poesie troviamo l'amore per la natura, la solitudine e la felicità della vita quotidiana
Emily Dickinson: vita, poesie e opere
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1Emily Dickinson: vita e opere

Emily Elizabeth Dickinson (1830-1886), poetessa americana nata ad Amherst (USA)
Emily Elizabeth Dickinson (1830-1886), poetessa americana nata ad Amherst (USA) — Fonte: getty-images

Emily Dickinson nacque ad Amherst, in Massachusetts (USA), nel 1830, in una famiglia non ricca ma comunque molto in vista nella comunità locale, poiché i membri della famiglia Dickinson svolsero un ruolo fondamentale nella vita sociale, culturale e politica degli Stati Uniti. Suo nonno fu uno dei fondatori dell’Amherst College e suo padre, un avvocato, diventò un deputato del Congresso americano, dove rappresentò lo stato del Massachusetts per un mandato.   

Dalle lettere e dai documenti tramandati, sembra che suo padre fosse un uomo molto severo e che sua madre fosse una donna altrettanto severa e piuttosto distaccata nei confronti dei figli. La zona degli Stati Uniti dove Emily Dickinson è nata e cresciuta fu tra le prime a essere abitata dai coloni inglesi, qui vissero le famiglie americane più antiche e influenti, che imposero un forte senso religioso, legato a rigide tradizioni puritane.     

Amherst College, Massachusetts, 1855
Amherst College, Massachusetts, 1855 — Fonte: getty-images

Emily era una ragazza intelligente e brillante che, come testimoniano i suoi scritti, apparentemente non risentì molto di questa rigida atmosfera. Frequentò l’Accademia di Amherst per sette anni e in seguito frequentò una delle scuole più importanti del New England, la Mount Holyoke Female Seminary, ma solo per poco tempo, poiché si sentiva costretta dagli insegnanti a professare pubblicamente la religione cristiana; già in questo periodo la ragazza aveva maturato una visione scettica della religione e, infatti, abbandonò presto la scuola e proseguì gli studi da autodidatta

Anche se Emily Dickinson era scettica nei confronti della religione, nutriva un forte interesse per la sfera spirituale, questa contraddizione tra il dubbio e la ricerca appassionata della “verità” è alla base della sua intensità poetica. 

1.1Poesie di Emily Dickinson

Emily Dickinson, 1850. Ha vissuto una vita intensamente isolata scrivendo oltre mille poesie
Emily Dickinson, 1850. Ha vissuto una vita intensamente isolata scrivendo oltre mille poesie — Fonte: getty-images

Emily iniziò a scrivere negli anni ’50 del XIX secolo, quando nel New England si sviluppò un’intensa attività letteraria e la poesia era un genere molto popolare, ma per le donne in quel periodo era difficile intraprendere qualsiasi professione. 

Benjamin F. Newton, un avvocato che lavorava alle dipendenze del padre, fu un suo grande amico e confidente, leggeva le poesie composte da Emily e le dava consigli, rimase un grande amico anche quando la scrittrice si ritirò gradualmente dalla vita sociale e decise di vivere in completo isolamento senza mai lasciare la sua camera. 

Vestiva esclusivamente di bianco, simbolo di purezza, si rifiutava di vedere gente, e non uscì dalla sua stanza neanche quando morirono i genitori da lei tanto amati; tuttavia, mantenne un’intensa corrispondenza con alcuni amici selezionati, mostrando un grande interesse per gli eventi storici e le tendenze culturali più importanti del tempo, come la guerra di secessione americana, l’abolizionismo e il trascendentalismo di Ralph Waldo Emerson

Ralph Waldo Emerson , 1870. Saggista americano tra i leader del movimento trascendentale a Boston
Ralph Waldo Emerson , 1870. Saggista americano tra i leader del movimento trascendentale a Boston — Fonte: getty-images

Emily Dickinson fu una scrittrice molto prolifica, ma solo pochissime delle duemila poesie composte furono pubblicate durante la sua vita. La Dickinson conservava queste poesie scritte su foglietti accuratamente ripiegati e cuciti tra loro con ago e filo, in un cassetto della sua camera e furono ritrovate da sua sorella Lavinia solo dopo la sua morte avvenuta nel 1886 a causa di una nefrite; esse mostrano una fervida e intensa immaginazione che contrasta con la sua vita priva di eventi. 

Tuttavia, la scrittrice prese contatto con alcuni editori per pubblicare le sue opere, ma il suo reale valore non fu riconosciuto; uno di questi editori, Thomas Wentworth Higginson, un letterato molto noto nel New England, le consigliò di non pubblicare i suoi scritti e Emily prese la decisione di non rivolgersi a nessuna casa editrice in futuro. Continuò a scrivere per se stessa e per coloro che la amavano. Incluse molte delle sue poesie nelle lettere che scriveva a parenti e amici e queste lettere costituirono l’unico contatto che stabilì con il mondo esterno. 

Il periodo più prolifico di Emily Dickinson coincise con gli anni della guerra civile americana (1861-1865). Il motivo di questo periodo intenso è da attribuire alla guerra solo indirettamente e più al fatto che i suoi amici e corrispondenti più cari fossero lontani, Higginson per esempio era un ufficiale dell’esercito dell’unione, quindi impegnato nella guerra, mentre il Reverendo Charles Wadsworth, uno dei suoi amici più cari verso cui, si dice, Emily provasse un forte attaccamento emotivo, si era trasferito a San Francisco in California. 

Walt Whitman (1819-1892): poeta e umanista americano
Walt Whitman (1819-1892): poeta e umanista americano — Fonte: getty-images

Solo nel XX secolo i critici moderni hanno rivalutato l’opera di Emily Dickinson, considerandola con Walt Whitman, una delle fondatrici della poesia americana, anche se i due poeti sono molto diversi tra loro.  

Le poesie di Whitman fanno spesso riferimento ai suoi viaggi nelle varie regioni americane e ai suoi contatti con una gran varietà di persone e popolazioni, invece le poesie di Emily Dickinson hanno come temi centrali l’immobilità, la solitudine e il silenzio. In questo caso gli “spazi” descritti da Emily non rappresentano gli immensi spazi del continente americano, ma lo “spazio” interiore, quello dell’animo umano e la distanza che esiste tra mondo interiore e mondo esterno.  

2Poesia intimistica e stile di Emily Dickinson

Emily Dickinson condusse una vita apparentemente insignificante scrivendo lettere e alcune delle poesie più belle e originali del XIX secolo. La prima raccolta Poems by Emily Dickinson (Poesie di Emily Dickinson) fu pubblicata postuma nel 1890 e conteneva centoquattordici composizioni. Nel 1891 fu pubblicato il volume intitolato Poems: Second Series, e nel 1895 la raccolta Poems: Third Series

La sua poesia fu influenzata dalla lettura di William Shakespeare, John Milton, i poeti metafisici e scrittori a lei contemporanei come Emily Brontë, ma anche la tradizione puritana del New England e il trascendentalismo di Emerson contribuirono a formare il suo pensiero. Tutte queste influenze sfociarono in uno stile poetico originale lontano dal gusto e dagli eventi contemporanei. 

I suoi componimenti poetici sono piuttosto brevi, composti da quartine con il seguente schema metrico: abab oppure abcb; spesso usa rime imperfette ricorrendo ad assonanze e allitterazioni, per questa sua tecnica poetica, Emily è stata paragonata a un altro grande poeta visionario, William Blake.   

Il linguaggio usato è apparentemente semplice, ma la sintassi, quindi il modo in cui formula le frasi, è piuttosto insolito. La Dickinson usa la punteggiatura in modo molto personale, per esempio i trattini sostituiscono i punti e le virgole per imitare il ritmo del respiro; fa un uso frequente di lettere maiuscole per enfatizzare determinate parole, e ricorre a paradossi e metafore insolite che sorprendono il lettore. Tutto ciò fa si che il significato delle sue poesie sia ambiguo e di difficile interpretazione. 

Emily Dickinson da bambina con i suoi fratelli. Da sinistra a destra: Emily, Austin, Lavinia
Emily Dickinson da bambina con i suoi fratelli. Da sinistra a destra: Emily, Austin, Lavinia — Fonte: getty-images

La poesia di Emily Dickinson ruota in modo quasi ossessivo intorno a temi piuttosto ricorrenti, come la natura per esempio, che viene presentata in tutte le sue manifestazioni, o il tema della morte, della vita dopo la morte, dell’eternità e Dio.  

Infatti, anche se scettica nei confronti della religione, la Dickinson nutriva un grande interesse per la sfera spirituale, la morte stimolava la sua curiosità e la descrisse sia dal punto di vista di un moribondo, sia dal punto di vista di un testimone, descrisse anche la sua stessa morte. La morte rimaneva un grande mistero per lei, legato al pensiero dell’eternità, la considerava come la liberazione dall’ansia, ma anche il luogo verso cui l’anima umana è attratta per diventare tutt’uno con l’universo

Altri temi spesso esplorati da Emily Dickinson sono le relazioni umane di ogni tipo, specialmente l’amicizia e l’amore, visti anche in relazione con la morte e la separazione. Anche quando le sue poesie affrontano temi apparentemente semplici e ordinari, l’intensità, la potenza suggestiva della sua opera e la sua immensa sensibilità sono chiaramente evidenti. 

2.1I Died for Beauty - Morii per la bellezza: trama e analisi

Casa di Emily Dickinson - Amherst, Massachusetts
Casa di Emily Dickinson - Amherst, Massachusetts — Fonte: getty-images

I Died for Beauty (Morii per la Bellezza), probabilmente scritta intorno al 1862, è una delle poesie più famose di Emily Dickinson, ma come molte delle sue composizioni è di difficile interpretazione. In essa Emily affronta il tema della morte e della vita dopo la morte attraverso due interlocutori che giacciono nella loro tomba. Nella prima strofa introduce una persona che dice di essere morta per la bellezza, presto accanto a lui viene deposta un’altra persona che dice di essere morta per la verità.

Non sappiamo come questi due personaggi abbiano incontrato la loro fine, ciò che conta è che sono morti per un ideale e accettano il loro destino come “fratelli”. Negli ultimi due versi improvvisamente la realtà della morte diventa concreta, nell’immagine del “muschio” che man mano li ricopre e impedisce loro di parlare, ricoprendo anche i loro nomi che rimarranno per sempre sconosciuti, anche se vivranno nella mente dei lettori. Nel finale, quindi, realizziamo che la morte ha sempre l’ultima parola ed è qualcosa che gli uomini hanno sempre temuto.  

Alcuni critici hanno suggerito che probabilmente Emily Dickinson fu ispirata dalla lettura di Ode on a Grecian Urn (Ode all’Urna Greca, 1819) del poeta inglese John Keats, in particolare dai versi finali dell’ode: “La bellezza è verità, la verità è bellezza, - questo è tutto ciò che sai sulla terra, tutto ciò che hai bisogno di sapere”, in cui il poeta identifica bellezza e verità come l’unica forma si sapere; ma nella poesia I Died for Beauty il significato di verità e bellezza non è chiaro, così come la relazione che sussiste tra loro. 

Ci chiediamo quale sia il vero significato di morire per la bellezza e per la verità e sacrificare la propria vita per qualcosa in cui si crede appassionatamente. Inoltre Emily Dickinson descrive la fine dei due personaggi attraverso la parolafailed” (fallito); quindi rimane ancora una domanda: se “fallire” è un sinonimo di morire o morire per un ideale significa fallire. Come in molte poesie della Dickinson il significato è aperto a varie interpretazioni