Economia circolare: definizione, significato ed esempi

Cos'è e cosa significa economia circolare? Spiegazione ed esempi dell'economia circolare, il modello produttivo che non inquina

Economia circolare: definizione, significato ed esempi
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COS'E' L'ECONOMIA CIRCOLARE?

La dinamica dell'economia circolare
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Con il cambiamento climatico e il problema dell'inquinamento al centro del dibattito pubblico, in questo periodo di frequente ci si imbatte nell'espressione economia circolare. Ma cosa si intendere per circolare? Che tipo di vantaggi ha e cosa la differenzia dall'economia tradizionale? Con l'espressione economia circolare si intende un’economia che rigenera se stessa, in cui materiali e scarti della produzione, siano essi biologici o tecnici, possono essere nuovamente valorizzati e utilizzati, quindi non vengono dispersi nell'ambiente. Per questo possiamo dire che si tratta di un’economia virtuosa in cui tutti i processi di produzione sono ad impatto zero (o comunque a bassissimo impatto).
Tra economia circolare e tradizionale c'è una netta differenza: quest'ultima è totalmente fondata sull’ iper-sfruttamento delle risorse naturali e ha come obbiettivo la massimizzazione del profitto. Mentre nell’ economia circolare vengono riviste tutte le fasi produttive  - per minimizzare l’impatto ambientale - in funzione di questi 4 principi:

1 - ECO PROGETTAZIONE

Pneumatici usati nei parchi giochi
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Vuol dire che di un prodotto va progettato il suo funzionamento ma anche il suo impiego successivo. Dovrà, insomma, avere delle caratteristiche che ne consentano la sua trasformazione ed il suo utilizzo in qualcos’altro. Questo avviene già con materiali come la plastica e il vetro, anche se non tutti gli oggetti prodotti con questi materiali possono essere facilmente riciclati. Ad esempio lo sono le bottiglie di plastica che già tutti ricicliamo ma altri prodotti composti da materiali diversi hanno una gestione più complessa. Un giocattolo, ad esempio, è fatto di plastica, metallo, stoffa… in questo caso il giocattolo andrebbe smontato ed i materiali riciclati separatamente. Ma questo non sempre è possibile perché i pezzi non sono stati progettati per staccarsi! Ecco, secondo i principi dell’economia circolare, qualunque prodotto deve poter essere smontato, riutilizzato e riciclato senza difficoltà.

2 - VERSATILITA'

Una ruota come altalena
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Tutto ciò che viene prodotto deve essere versatile e adattabile al cambiamento delle condizioni esterne. Insomma, un oggetto deve poter avere più vite, più opportunità di essere utilizzato. Pensiamo ad esempio al gigantesco pneumatico di un camion che, una volta consumato, può diventare un vaso per i fiori oppure dei giochi in un parco pubblico.

3 - AFFIDARSI ALLE ENERGIE RINNOVABILI

Nell’economia circolare i combustibili fossili – inquinanti e con scarti non riutilizzabili – vanno abbandonati a favore delle energie rinnovabili: energia solare, eolica, idroelettrica, marina, geotermica… Le energie rinnovabili sono inesauribili e non inquinano.

4 - SOSTITUIRE L'USO DI MATERIE PRIME CON MATERIE SECONDARIE

Le materie secondarie sono le materie riciclate. Attingere a queste significa non attingere alle risorse naturali. In alcuni casi questo avviene già: si pensi agli oggetti prodotti con plastica riciclata ovvero prodotti non con il “petrolio” (è questa la sostanza da cui viene prodotta la plastica) ma da plastica già prodotta ed usata, quindi riciclata, che può servire ancora una volta. Stessa cosa avviene con i libri stampati su carta anch’essa riciclata, ovvero non proveniente da nuovi abbattimenti di alberi ma da carta vecchia, già impiegata a cui è stata data nuova vita.

L’economia circolare rappresenta il futuro sostenibile del nostro pianeta a cui dobbiamo contribuire tutti: noi, le imprese, chi produce e mette in vendita i prodotti, chi li distribuisce. A tutti viene chiesto un comportamento responsabile, un consumo delle risorse più consapevole e un riciclo dei materiali efficace.

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