Il Duomo di Milano: storia della cattedrale simbolo di Milano
Indice
1Cos’è il Duomo di Milano
Il Duomo di Milano, dedicato alla Vergine Maria, è situato nella omonima piazza della città lombarda e costituisce uno dei luoghi simbolo del mondo cattolico e del periodo gotico. La sua costruzione durò quasi sei secoli.
La Cattedrale di Milano, nota ai più come Duomo di Milano, è uno dei massimi esempi d’architettura gotica che, a partire dalla fine del XIV fino al XIX secolo, ha subito modifiche e restauri sia all’interno, sia all’esterno dell’edificio.
2Storia della costruzione
2.1Origine medievale
Il lungo e complicato cantiere del Duomo di Milano prese avvio nel 1386 per sostituire l’antica fabbrica di Santa Maria Maggiore e della chiesa di Santa Tecla, su richiesta dell’arcivescovo Antonio da Saluzzo (1376-1401) che, insieme alla popolazione milanese, finanziò la costruzione della cattedrale.
Durante la fine del Trecento la signoria di Milano era guidata della famiglia Visconti e la città divenne uno dei principali centri di diffusione del gotico europeo. Di particolare importanza fu la politica di Gian Galeazzo Visconti (1351-1402), che rinsaldò i legami con la corte francese.
Il progetto originale fu realizzato da scultori e architetti, per lo più anonimi, provenienti dall’Europa del Nord (tra Germania e Francia) e d’origine lombarda, i quali si occuparono di innalzare un edificio in marmo di Candoglia, a croce latina, suddiviso in navate e dotato di un transetto.
2.2Architettura
Il progetto gotico originale era caratterizzato da una struttura leggera, verticale e da decorazioni complesse integrate all’architettura. L’edificio era sostenuto da pilastri imponenti che reggevano i muri perimetrali, visibili ancora oggi, e arricchiti da finestroni stretti e di forma allungata.
Lo stile architettonico del Duomo di Milano rappresenta un esemplare fondamentale dell’architettura medievale perché coniuga le diverse tendenze del gotico internazionale, emulando anche l’estetica dei grandi cantieri d’Oltralpe attraverso il coinvolgimento di architetti boemi e renani.
A partire dal 1807 prese avvio il progetto di ricostruzione della facciata in stile neogotico, nonché una serie di restauri interni che portarono il Duomo al suo aspetto attuale.
Fu l’architetto Giuseppe Brentano (1862-1889) a vincere il concorso internazionale per la nuova facciata del Duomo, che fu portata a termine nel 1888.
3Interventi e restauri
3.1Modifiche tra XV-XVIII secolo
Entro il 1415 risultano completate la parte absidale, dotata di un transetto, e le prime tre campate della navata. La costruzione della copertura fu progettata seguendo il parere di molti architetti noti e poi eseguita tra il 1490 e 1500 da Giovanni Antonio Amedeo (1447-1522) e Gian Giacomo Dolcebuono (1445-1510).
Dopo il Concilio di Trento, il cardinale Carlo Borromeo (1538-1584) promosse una serie di lavori all’interno del Duomo commissionandoli all’architetto Pellegrino Pellegrini (1527-1596), che modificò l’impianto architettonico del presbiterio, gli altari laterali, la cripta, il battistero e il pavimento. I Quadroni di San Carlo e il coro ligneo sono alcune testimonianze importanti di questo periodo.
Nel 1762 la Veneranda Fabbrica del Duomo decise di costruire la Guglia Maggiore, decorata con una statua della Vergine. Fu lo scultore Giuseppe Perego a occuparsi dell’esecuzione della “Madonnina”, divenuta simbolo di Milano, poi ultimata nel 1773 e collocata nel punto più alto del Duomo.
Con l’affermazione dell’Impero Napoleonico in Italia presero avvio i lavori di completamento della facciata del Duomo, tra il 1807 e il 1813. Nello stesso periodo vennero aggiunte numerose guglie e si realizzarono le vetrate istoriate.
3.2Durante la guerra
Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, nella notte tra il 15 e il 16 agosto 1943 una serie di bombardamenti danneggiarono gravemente il Duomo di Milano.
Già durante gli anni del primo conflitto mondiale, gran parte delle opere conservate in Duomo furono messe al riparo, tra cui le vetrate istoriate. All’interno furono utilizzati grandi sacchi di sabbia per proteggere portali e altri oggetti inamovibili.
Gran parte delle guglie esterne furono gravemente danneggiate e in gran parte distrutte. Successivamente molte opere furono restaurate e conservate nel Museo del Duomo di Milano, inaugurato nel 1953.
4Caratteristiche del Duomo
4.1Esterno
La facciata è riccamente decorata da rilievi e sculture, molti dei quali risalgono al XX secolo. Suddivisa su più registri architettonici, la facciata è coronata dalla presenza di numerosi pinnacoli e da 135 guglie di gusto gotico, nonché da finestroni e da sculture ottocentesche raffiguranti gli Apostoli e i Profeti.
Nei timpani dei portali sono visibili alcuni altorilievi raffiguranti, per esempio, la Creazione di Eva. La porta Maggiore del Duomo (1908) fu eseguita in stile neogotico, come lo è il resto della decorazione, e ospita scene della vita della Vergine.
Accanto al portale centrale, vi sono altre due porte: entrambe realizzate in bronzo, quella a sinistra fu costruita nel 1948 e narra l’affermazione del Cristianesimo; la seconda fu inaugurata nel 1950 e presenta scene legate a Sant’Ambrogio, vescovo santo e patrono della città di Milano.
4.2Interno
L’interno del Duomo di Milano, che presenta una pianta a croce latina, è suddiviso in cinque navate con un’ampia abside poligonale e una copertura decrescente ornata con volte gotiche a crociera. L’area presbiteriale è corredata da un deambulatorio e dalla presenza di due sagrestie.
La struttura, sorretta da 52 piloni ornati da capitelli con rilievi e sculture, è illuminata naturalmente dalla presenza di numerose finestre.
Il pavimento in marmo fu progettato nel 1585 su disegno di Pellegrino Pellegrini. La superficie è riccamente decorata da motivi in marmo rosso d’Arzo e in marmo nero di Varenna.
La lavorazione delle vetrate policrome del Duomo di Milano cominciò all’inizio del Quattrocento, poco dopo l’avvio dei lavori della cattedrale, e proseguì nel Cinquecento. L’eterogeneità cromatica, la ricchezza delle scene raffigurate e la fragilità del materiale conferirono preziosità e importanza alle vetrate. Tuttavia, restano solo pochi frammenti delle vetrate antiche.
All’interno del presbiterio trova spazio l’altare maggiore, proveniente dalla preesistente basilica di Santa Maria Maggiore. La mensa è sorretta da dieci pilastri semiottagonali con capitelli romanico-compositi e lastre levigate provenienti da un sarcofago romano del III secolo (d.C.).