Discorso di Steve Jobs: riassunto
Discorso di Steve Jobs: riassunto sul celebre discorso del fondatore della Apple agli studenti dell'università di Stanford
DISCORSO DI STEVE JOBS
Il discorso di Steve Jobs è un esempio di retorica.
Inizia con una captatio benevolentiae che suscita non solo attenzione ma anche ilarità.
L’autoironia è sempre collegata ad una vivacità intellettuale superiore alla media e Steve Jobs ne fa uso per conquistare la folla. Il suo discorso non nasce per essere ascoltato, ma per essere letto. Non fa uso di abbreviazioni, come vuole il parlato, ogni sua frase è ben curata, e cela a malapena la finta naturalezza. Steve Jobs sta parlando della sua vita, lo fa in maniera schematica, vuole comunicare un messaggio, argomenta la sua tesi e instaura quasi un gioco di sguardi con il suo pubblico che sentendosi partecipe non potrà che accogliere il suo insegnamento.
STEVE JOBS, CONNECTING THE DOTS
La prima frase è una domanda che gli permette di parlare del passato, una digressione che non appesantisce il racconto, ma aiuta a chiarire le idee. Steve Jobs non critica minimamente la decisione presa dalla madre biologica, riguardo al suo futuro e la sua forzata entrata al college, ma l’ironia si manifesta comunque, non a parole ma con i fatti.
La sua stessa “carriera universitaria” viene ad essere un esempio di come bisogna vivere la propria vita, facendo ciò che realmente ci interessa e non essere oppressi dai dogmi (come lui stesso li chiamerà a fine discorso). È qui presente il primo indizio per una possibile interpretazione dell’intero speech: Steve Jobs vuole proporsi in chiave di profeta, come i poeti Romantici inglesi dell’ottocento, e indicare la “via giusta” da seguire per ottenere il successo e la piena realizzazione di se stessi.
Steve Jobs non è stato solo molto attento nello scrivere, ma usa sapientemente delle pause mentre parla della madre biologica restia a firmare le carte per l’adozione, vuole cogliere nel segno, il suo discorso deve suscitare forti emozioni. Ripetizioni frequentissime del verbo to drop forte sia nel significato sia nel suono.
Nessun imbarazzo nel parlare delle condizioni disagiate che la sua decisione ha comportato, potrebbe voler suscitare empatia oppure è un reale orgoglio di avercela fatta nonostante tutto, sta di fatto che le frasi si allungano, ma risultano sempre spezzettate dagli continui I..I..I che sottolineano ancora una volta il taglio non solo individualista, ma il voler essere un esempio.
Il tono del discorso muta completamente quando parla di calligrafia, è più frenetica la descrizione dei poster del campus, si nota facilmente che quello che ama sta venendo alla luce, il discorso diventa più tecnico e traspare nelle sue parole l’incredibile orgoglio di affermare di essere stato copiato, perché lui è stato il migliore in quello che ama.
La prima parte del discorso può essere considerato un microcosmo, è un racconto circolare che invita gli uomini a considerare se stessi, le proprie emozioni e i propri desideri e assicura che i doths un giorno si uniranno da soli.
DISCORSO DI STEVE JOBS, AMORE E PERDITA
Il secondo esempio nasconde una rielaborazione interiore molto marcata quasi quanto il primo.
Steve Jobs parla del suo fallimento, le sue parole non nascondono per nulla l’amarezza, parla di numeri per non parlare di persone, aveva nominato la Microsoft ma non dice chi l’ha licenziato dall’azienda che lui stesso ha fondato. Non è difficile individuare il rancore che provava, tante ripetizioni di get fired-falling-failure, ma l’entuasiasmo torna facilmente perché inizia a parlare della sua rinascita. Il fuoco dentro di lui non è spento. Questo è il momento più intriso di ricordi:
I still loved what I did. The turn of events at Apple had not changed that one bit. I had been rejected, but I was still in love. And so I decided to start over.
La parte finale di questo esempio può essere considerata filosofia.
Steve Jobs parla con animo e dice Don't lose faith e per la prima volta compare You, adesso ha smesso di mostrare i suoi successi ma si pone direttamente come la guida da cui trarre insegnamento; keep looking, Don't settle.
Il linguaggio non è difficile, non è artificioso ma diretto, semplice, asciutto, proprio di un grande comunicatore.
STEVE JOBS, MORTE
La terza e ultima parte del discorso inizia con una frase molto forte che aiuta a catturare l’attenzione di tutti gli ascoltatori, specialmente perché riguarda un argomento molto intenso: la morte.
Segue una domanda retorica a cui però dà una risposta che apre la strada per una profonda riflessione che mette a nudo le paure, che in fondo, accomunano tutti noi: No one wants to die. Parlando della sua malattia il tono si alza incredibilmente: l’agitazione è palpabile e sembra quasi di vedere di fronte a noi l’ansia nel get my affairs in order, non è più il ragazzo invincibile che fonda la Pixar dopo esser cacciato da Apple. Ora Steve Jobs mostra il lato più debole di sé.
La descrizione continua ad essere razionale, non c’è spazio per deliri, Steve vuole insegnarci qualcosa non raccontarci di quanto ha sofferto, ecco perché non parla di cosa ha fatto quando ha scoperto di essere guarito, bensì ci informa che un giorno moriremo.
Si scusa anche con il suo pubblico per la drammaticità, ma il suo intento è quello di insegnare al “nuovo” come agisce la vita e alla fine concede parole di pura poesia:
Your time is limited, so don't waste it living someone else's life. Don't be trapped by dogma — which is living with the results of other people's thinking. Don't let the noise of others' opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.
Steve Jobs affascina e seduce semplicemente parlando della vita.
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