Dimissioni del Papa, tutto quello che ti serve per la scuola

I Pontefici che hanno lasciato l'incarico, le leggi del Vaticano e cosa accade ora.

Dimissioni del Papa, tutto quello che ti serve per la scuola

Il papa, BENEDETTO XVI, ha annunciato le sue DIMISSIONI (guarda come è andata >>): alle ore 20 del 28 febbraio non sarà più Pontefice. Si tratta di un evento di portata storica che probabilmente discuterete in classe e che potrebbe diventare materia di temi, saggi ed approfondimenti di vario genere. O addirittura una traccia per la prima prova della maturità 2013. Ecco qui tutte le informazioni utili su quello che è accaduto oggi (Scopri chi sarà il prossimo papa >>).

LE NEWS SULL'ABBANDONO DEL PONTIFICATO >>

PERCHE' IL PAPA SI E' DIMESSO? - Benedetto XVI ha annunciato, in latino, ai cardinali riuniti in Vaticano la sua intenzione di rinunciare "al ministero di Pietro" a partire dalla fine del mese. La riunione non era stata convocata per questo motivo, ma per la canonizzazione di alcuni martiri: in quest'occasione, però, il Papa ha precisato di avere altro da annunciare, ovvero il suo ritiro. Benedetto XVI ha confessato di non avere più le forze per andare avanti: "Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio - ha detto Ratzinger - sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato".

LA BIOGRAFIA DI PAPA BENEDETTO XVI >>

IL PAPA SI PUO' DIMETTERE? - Sì, è possibile. Il pontefice è eletto a vita ma può rinunciare al suo incarico. Lo prevede il Codice di Diritto Canonico, ovvero la legge interna alla Chiesa - che ha un complesso di leggi e regolamenti antichissimi: il canone 332 del Codice di Diritto Canonico prevede che il Pontefice Romano possa rinunciare al suo incarico se la rinuncia è "libera e debitamente manifestata". Benedetto XVI ha chiarito di rinunciare al Trono di San Pietro in piena libertà. Non è la prima volta che questo succede, anche se si tratta di un evento molto raro.

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QUALI SONO I PRECEDENTI? - Benedetto XVI è il sesto Papa nella storia a dimettersi. Il primo Papa a rinunciare al suo incarico fu Clemente I, quarto papa nella storia, discepolo diretto di San Pietro. Fu Papa per pochissimi anni: tra il 92 dopo Cristo e il 97. Fu un Papa molto importante, che scrisse una lettera alla Chiesa di Corinto dove dei giovani fedeli avevano scacciato i preti; li rimproverò moltissimo e ribadì che i capi delle comunità vanno rispettati e che si deve obbedienza alla Chiesa di Roma, prima e più importante delle chiese cristiane. Abdicò proprio mentre l'imperatore Nerva lo mandava in esilio; per non lasciare la Chiesa senza una guida, indicò il suo successore, Evaristo. Successe qualcosa di molto simile anni dopo, nel 230 quando San Ponziano fu papa per cinque anni, fino al 235. Siamo in un periodo di grande crisi dell'impero Romano; dopo la fine della dinastia dei Severi, tollerante verso la Chiesa, Roma cade in 30 anni di anarchia militare. Il primo imperatore portato al potere dalla forza delle legioni fu Massimino il Trace che nel 235 riprese le persecuzioni contro i cristiani. Il papa, Ponziano, già aveva i suoi guai perché nella Chiesa si era verificata una scissione che aveva eletto un anti-Papa, di nome Ippolito; Massimino li deporta entrambi in Sardegna. Prima di essere portato via, Ponziano abdica per permettere alla chiesa di avere un nuovo pontefice.

TEMA SVOLTO SULLA FIGURA DEL PAPA >>

COSA SUCCESSE DOPO? - Una successiva abdicazione da parte di un Papa non arriva prima del Medioevo: nel 536 papa Silverio cessò di essere il Vescovo di Roma, anche se la vicenda fu molto più travagliata. Silverio era un giovane sacerdote nato a Frosinone che venne nominato Papa per desiderio dell'imperatore Teodato, barbaro; l'imperatore voleva frenare l'influenza di Costantinopoli, diventata capiattale dell'Impero Romano dopo la caduta di Roma: gli imperatori di Costantinopoli volevano infatti nominare papa un altro sacerdote, Vigilio, a loro più favorevole. Con la scusa di sedare alcune guerre interne all'Italia, le truppe di Costantinopoli intervennero, arrivarono a Roma, arrestarono Silverio accusandolo di aver complottato contro la città e lo deportarono in Oriente, in esilio. Silverio fu così "costretto" a firmare le sue dimissioni, che vennero peraltro solo annunciate alla popolazione di Roma, da qualcun altro.

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PERCHE' SI PARLA DI CELESTINO V? - Dante Alighieri nella sua Divina Commedia (scoprila qui-->>), al III canto dell'Inferno, dice di aver "visto e conosciuto l'ombra di colui | che fece per viltade il gran rifiuto". Era Pietro da Morrone, eletto Papa nel 1294 per poco più di due mesi con il nome di CELESTINO (leggi qui chi era -->>). Pietro era un eremita abruzzese che viveva una vita da asceta, lontano da tutto e da tutti: gli piaceva così, fin da giovane aveva cercato la solitudine. Era diventato famoso in tutta Europa per la sua purezza morale, era stimato da tutti i sovrani e ritenuto di grande saggezza. Accadde che la Chiesa fin dal 1292 era senza Papa, e i cardinali erano riuniti da più di due anni in Conclave senza riuscire ad individuare qualcuno che potesse diventare Papa. Nel frattempo i re di Francia e di Aragona si stavano spartendo la Sicilia e per concludere i loro affari avevano bisogno della firma di un Papa (che però non c'era): allora andarono a Perugia chiedendo ai cardinali di sbrigarsi. Dal suo eremo, Pietro urlò una vera e propria maledizione contro la Chiesa, che sarebbe sprofondata, secondo lui, se non fosse stata in grado di individuare al più presto un nuovo Papa: fu allora che i cardinali scelsero proprio lui. Ma Pietro, che nella vita voleva solo fare l'eremita, accettò di malavoglia: governò sempre aiutato dal Re di Francia e fece spesso e volentieri grande confusione nei suoi provvedimenti. Pochi mesi dopo lesse un documento con il quale affermava di voler rinunciare alla carica di Papa e tornarsene in montagna per "recuperare la consolazione della vita di prima e la tranquillità perduta". Dante fu molto severo con lui perché la sua rinuncia aprì la strada all'elezione di papa Bonifacio VIII, avversario politico di Dante stesso: per questo, pare, lo chiamò vile (altri appunti qui -->>)

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CE NE FURONO ALTRI? - L'ultimo papa a dimettersi prima di Benedetto XVI fu Gregorio XII: fu un Papa, potremmo dire, a progetto, perché fu eletto nel bel mezzo dello Scisma d'Occidente, un periodo in cui in Europa c'erano almeno due papi. La sede della Cristianità era stata spostata da Roma ad Avignone, in Francia, e poi di nuovo a Roma; in sostanza per una quarantina d'anni ci furono un Papa a Roma ed uno ad Avignone che si diedero battaglia su chi fosse il vero ed unico capo della Chiesa. Angelo Correr, veneziano, fu eletto papa nel 1406 con il nome di Gregorio e l'impegno a dimettersi nel caso in cui l'anti-Papa di Avignone, Benedetto XIII, avesse rinunciato alle sue pretese e si potesse così arrivare ad un'unica elezione; il che si verificò nel 1412 quando dopo varie lotte fu convocato il Concilio di Costanza, gli anti-papi si fecero da parte. Gregorio si dimise e si elesse un nuovo, unico Papa.

APPUNTI SULLA CRISI DEL PAPATO >>

E ORA? (Scopri chi sarà il prossimo papa >>) - Ma cosa succede nel momento in cui il Papa si dimette? La sede di Pietro resta, come si dice, vacante: il governo della Chiesa è delegato al collegio dei cardinali, che devono organizzare i funerali del Papa (non è questo il caso, ovviamente) e al più presto convocare il nuovo conclave. La figura più importante è quella del Cardinale Camerlengo che insieme ad altri 3 cardinali a rotazione si occupa della gestione quotidiana della Chiesa. Il cardinale camerlengo attualmente è Tarcisio Bertone, cardinale Segretario di Stato del Vaticano (una sorta di primo ministro dello Stato della Chiesa). I lavori per la convocazione del concilio per l'elezione del Papa inizieranno al più presto:secondo il portavoce della Sala Stampa Vaticana, Federico Lombardi, si potrà avere un nuovo papa già entro Pasqua. Joseph Ratzinger non potrà avere alcun ruolo nell'elezione del prossimo Papa; si ritirerà in un convento di clausura, in Vaticano.

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