Didattica online nei CPIA: "L'unico modo per non restare soli"

Roberta Verrocchi insegna inglese in un CPIA di Roma. Come funziona la didattica online per gli adulti che studiano per la licenza media

Didattica online nei CPIA:
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DIDATTICA ONLINE

Come funziona la didattica a distanza fra gli adulti?
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"Insegno al CPIA 4 del Lazio (Centro provinciale istruzione adulti), scuola media di primo grado, materia inglese". Si presenta così Roberta Verrocchi, una delle docenti impegnate in questi giorni nelle lezioni a distanza con i suoi studenti. Per mantenere il contatto con i suoi allievi, Roberta utilizza Google meet già dal 9 marzo. Come considera l'esperienza? "Valida, dal momento che è una videoconferenza e mi consente di svolgere lezione come se stessimo in presenza con feedback immediati". Per interagire con gli studenti al di fuori delle ore di lezione. comunque, restano validi anche altri mezzi: e-mail e messaggistica istantanea, principalmente. 

La didattica a distanza in questi giorni di isolamento è per molti docenti e studenti uno strumento prezioso, anche se la scuola italiana sembra averlo scoperto da poco. Prezioso al punto che anche la Ministra Azzolina è tornata più volte sul tema, precisando che il digital divide non deve fermare quest'esperienza positiva: da qui lo stanziamento di 85 milioni di euro destinato agli studenti più svantaggiati, per fornire loro tutti gli strumenti necessari a proseguire lo studio da casa.

DIDATTICA A DISTANZA

Gli studenti della prof.ssa Verrocchi sono adulti che studiano per ottenere il diploma di terza media. Sono decisamente motivati e seguono le lezioni con interesse e costanza: "Svolgono gli esercizi che invio loro e me li rimandano per la correzione", fa sapere la prof., che però fornisce una motivazione precisa al successo dell'iniziativa. "Credo che nel mio caso questa modalità di apprendimento funzioni per tre motivi" spiega. "Il primo: sono persone adulte, pertanto fortemente motivate; il secondo: hanno un libro di testo che ci consente di lavorare insieme pur essendo distanti; Il terzo: c’era una conoscenza umana pregressa (i mesi scolastici da settembre a marzo) che motivano sotto il punto di vista umano gli apprendenti a ritrovarsi tra di loro e a seguire l’insegnante". E conclude: "Credo che senza questa conoscenza l’attività non avrebbe avuto gli stessi esiti".

Quello di un'epidemia non è certamente un momento facile. Non lo è per gli adolescenti, ma neppure per gli adulti. Per questa ragione la prof.ssa Verrocchi ha pensato di tranquillizzare i suoi studenti, all'inizio di questa esperienza: "all’inizio della didattica online avevo mandato agli studenti un mio video per motivarli a continuare a coltivare le proprie passioni e non lasciarsi andare" spiega. Un video che andava oltre la figura didattico-discliplinare dell'insegnante, ma aveva una forte motivazione sociale e psicologica. 

Come hanno reagito gli studenti? "Con desiderio, motivazione, voglia di rimanere in contatto e di continuare a studiare inglese come nella vita normale".

DIDATTICA ONLINE: VERIFICHE, INTERROGAZIONI E VALUTAZIONE

Come sempre, il dubbio più grande quando si parla di didattica a distanza riguarda la verifica dell'apprendimento. Nel caso della lingua straniera, spiega la professoressa, "è più facile: una forma di valutazione o di verifica alla comprensione si ha in modo tempestivo dopo la spiegazione con domande dirette ai singoli apprendenti, con l’invito a riutilizzare le regole o il lessico appena introdotti".

Le verifiche di altro tipo si possono fare, ma, ovviamente, "non si sa quanto siano fatte autonomamente", spiega la professoressa.

DIDATTICA A DISTANZA PER ADULTI: PERCHÉ È IMPORTANTE

La situazione dei CPIA è in parte diversa da quella delle scuole: "Alcuni dei miei studenti sono migranti che vivono negli SPRAR" spiega la professoressa Verrocchi. "Per loro è di vitale importanza umana e sociale continuare a rimanere in contatto con la scuola, dal momento che vivono questa fase lontani dalle loro famiglie e in forte solitudine" spiega ancora.

La didattica online insomma ha un ruolo sociale che va oltre quello che si può immaginare: "Molti dei servizi di cui godevano i miei studenti in precedenza sono stati sospesi" continua a spiegare la prof., "pertanto per loro vederci online è forse l’unico modo per non essere soli". La scuola, ancora una volta, diventa un collante sociale fortissimo: "In questo periodo sto lavorando tantissimo e anche i miei colleghi" spiega ancora la prof. "La scuola c’è, diciamolo! Non è scontato".

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