DAD su richiesta delle famiglie. Ecco come potrebbe cambiare la didattica

Per alcune regioni la didattica a distanza diventa su richiesta. Ecco come funziona e cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane col rientro a scuola

DAD su richiesta delle famiglie. Ecco come potrebbe cambiare la didattica
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DIDATTICA A DISTANZA

Didattica a distanza: alcune regione puntano sulla soluzione "on demand"
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A proposito di didattica a distanza, si inizia a parlare di soluzioni on demand. Ma cosa si intende esattamente? Per chi è prevista, e come funziona?

Lo racconta in un articolo Orizzontescuola, che evidenzia come in Puglia e in Campania la decisione di mettere la DAD a disposizione delle famiglie che ne facciano richiesta è già realtà.

Con l'ordinanza numero 413 il governatore della Puglia Emiliano ha consentito alle scuole elementari e medie di procedere con la Didattica Digitale Integrata per le famiglie che la richiedano espressamente. Questo ha portato poi la stessa regione ad estendere al 100% la didattica a distanza anche nelle scuole superiori, sempre in modo opzionale.

Con il rientro a scuola in presenza al 50% anche la Campania ha esteso la possibilità di usufruire della DAD, nel caso in cui sia richiesta dai genitori, o quando si sia in presenza di necessità comprovate (ad esempio in caso di fragilità del sistema immunitario per l'alunno o i suoi familiari). A breve seguirà la stessa strada anche la Calabria, che ha dichiarato di voler procedere con un sistema simile.

DIDATTICA A DISTANZA: PRO E CONTRO

Lo scenario all'orizzonte è che anche le altre regioni estendano, sulla falsariga delle tre sopra citate, questa possibilità all'interno delle loro scuola. Ma quali sono i rischi?

Se da un lato la possibilità di usufruire della didattica digitale integrata (o didattica a distanza) consente di non fermare la macchina scolastica anche in situazioni di emergenza, è pur vero - come fanno notare i sindacati - che è appunto per un'emergenza che questo tipo di intervento è nato. Il rischio, estendendo la DAD anche oltre i tempi necessari, è creare delle disparità su territorio nazionale, creando scuole di serie A e di serie B.

Il rischio di lasciare alle famiglie la scelta sul modello didattico da adottare è anche quello di vedersi richiedere la DAD per motivi diversi dalla prevenzione del contagio: per molti genitori, insomma, la didattica a distanza non sarebbe una misura di sicurezza ma un'alternativa quando si è impossibilitati ad andare fisicamente a lezione.

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