Diario, lettera e autobiografia: struttura e spiegazione

Lettera, diario e autobiografia: cosa sono e come si scrivono? Spiegazione e struttura delle tre tipologie dello scrivere e del raccontare se stessi.
Diario, lettera e autobiografia: struttura e spiegazione
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1Comunicare con gli altri, comunicare con se stessi

Esempio di diario di viaggio di Benedict Arnold sulla spedizione in Quebec
Fonte: getty-images

Le tre forme comunicative qui analizzate - il diario, la lettera e l’autobiografia - sono accomunate dal fatto di essere scritture intime, cioè forme comunicative che aprono al lettore l’interiorità e l’emotività dello scrittore.

Ovviamente ciascuna di esse possiede una codificazione e una precisa forma strutturale e, soprattutto, la scelta tra una di queste forme di scrittura implica di per sé un differente approccio con quello che è il lettore modello, cioè il destinatario immaginario cui il testo è rivolto; sotto questo aspetto queste tre tipologie di testo differiscono di parecchio: se il diario può tranquillamente essere scritto senza che l’autore abbia la minima intenzione di farlo leggere a qualcun altro, l’autobiografia è invece pensata appositamente per la diffusione e la lettura da parte di un pubblico.

2Il diario: struttura, descrizione e come si scrive

Diario di Anna Frank
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Il diario è un testo narrativo in cui l’autore racconta e descrive avvenimenti particolari o che lui considera significativi o dove raccoglie pensieri e annotazioni; non esiste una regola precisa che definisce formalmente il diario: non un tipo particolare di prosa, né l’uso di un determinato lessico, l’unica cosa che davvero connota un testo scritto come diario, oltre all’uso della prima persona, è quello delle date, cioè il fatto di aprire le proprie riflessioni specificando quando sono state scritte, cosa che dà alla scrittura diaristica un ordine cronologico.

La netta suddivisione cronologica distingue il diario dalla memorialistica di tipo medievale, come quella di Dino Compagni e dei fratelli Villani, che ne costituisce il precedente storico, mentre come forma letteraria nuova e autonoma la diaristica si sviluppa in epoca rinascimentale, e si può dire che anche il Robinson Crusoe di Defoe, da molti considerato il primo romanzo della storia, abbia una forte impronta diaristica grazie all’uso della prima persona e delle date in successione cronologica.

A cavallo tra Settecento e Ottocento si diffonde il diario di viaggio, nei quali si trovano i resoconti dei grand tour italiani dei grandi scrittori e intellettuali europei, come Stendhal o Goethe con il suo celebre Viaggio in Italia

Nel XIX secolo la forma diaristica viene usata per testi destinati a lasciare un segno profondissimo come Il viaggio di un naturalista intorno al mondo di Charles Darwin, in cui lo studioso inglese raccoglie i suoi appunti e le sue osservazioni di viaggio che saranno poi alla base della formulazione della sua teoria evoluzionistica

Le tragedie politiche e sociali del Novecento con la Prima e la Seconda guerra mondiale lasciano tracce nella storia della letteratura attraverso particolari scritture diaristiche che offrono anche una preziosa testimonianza di quegli anni, tra questi è famosissimo il Diario di Anna Frank.

3La lettera: definizione e struttura

Come il diario la lettera riporta, in apertura o in chiusura del testo, la data in cui è stata scritta, ma se ne distingue per il fatto di avere un destinatario esplicito, cioè per essere pensata e scritta per essere letta da parte di una persona diversa dall’autore e il cui nome viene di solito posto come un saluto all’inizio della lettera. 

Sebbene sia nata come uno strumento di comunicazione privata, e ha mantenuto questo utilizzo, la lettera è stata però utilizzata anche come stile letterario

In questi casi il destinatario della lettera può essere fittizio, nel senso che può essere un personaggio ormai deceduto o di fantasia, mentre in altri casi le lettere possono essere intenzionalmente scritte dall’autore per avere diffusione pubblica perdendo così la natura di scrittura privata.

La scrittura epistolare è già ampiamente diffusa nell’antichità, come testimoniano le raccolte di Cicerone e Seneca che, pur affrontando temi politici e profondamente filosofici, sono comunque scritture private, non destinate alla lettura del pubblico; diverso il discorso per le Epistole di Petrarca, che vanno invece considerate come una vera e propria opera a sé stante

Il grande poeta aretino porta la scrittura epistolare in un ambito più propriamente letterario: alcune delle sue lettere sono destinate a Cicerone, altre a Virgilio, quindi a destinatari fittizi; mentre altre, come ad esempio quella in cui racconta della scalata del monte Ventoso e indirizzata all’amico Dionigi da Borgo San Sepolcro, assumono uno spiccato tono allegorico che le rende più letteraria che cronachistiche, ed evidenzia l’intenzione dell’autore di scrivere un testo destinato alla pubblicazione e non al semplice scambio amicale.

Nel Settecento si diffonde il romanzo epistolare, in cui la storia viene narrata attraverso lo scambio di lettere tra i protagonisti, uno stratagemma letterario che consente all’autore di evitare l’ingombrante presenza del narratore onnisciente e di far parlare in prima persona i personaggi, che in questo modo possono esprimere pienamente la loro profondità emotiva. 

Una dimensione che emerge in romanzi moralistici come Pamela di Richardson, o nei grandi autori del romanzo gotico Mary Shelley e Bram Stoker; sono romanzi epistolari anche il Werther di Goethe e l’Ortis di Foscolo, che nelle lettere indirizzate agli amici possono esprimono tutta la disperazione del loro animo.

4L'autobiografia: definizione e caratteristiche

Hitch-22 di Christopher Hitchens. Esempio di autobiografia contemporanea
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Sia il diario che la lettera hanno trovato un impiego letterario, ma la loro natura essenziale rimane legata all’uso intimo e privato, anche se con gradi differenti.

L’autobiografia, invece, ribalta completamente questo aspetto legato all’intimità perché predilige l’aspetto letterario e in comune con il diario ha il fatto di essere una scrittura in cui l’autore parla di sé stesso ha come obiettivo quello di raggiungere un pubblico vasto, racconta i momenti principali della sua vita seguendo una linea temporale che, volendo usare il vocabolario del racconto, è quello della fabula.

Nell’autobiografia l’autore presenta sé stesso ad un pubblico indistinto e, perciò, anche potenzialmente critico; seguendo un ordine cronologico, l’autore seleziona i momenti più importanti della sua esistenza, espone i suoi punti di vista, racconta gli eventi che più hanno influito sul suo modo di pensare.

Se si pone per ipotesi il caso di un personaggio politico di spicco che scrive la propria autobiografia, è facile immaginare che questa si concentri sulla sua formazione politica (le sue prime esperienze, le letture fondamentali) per continuare con il racconto della sua carriera e dei suoi momenti più importanti: s’intuisce facilmente come tutto questo possa dare vita a un testo complesso.

Due opere che riuniscono aspetti tanto diaristici quanto autobiografici sono il De bello gallico e il De bello civili di Cesare, in cui il generale romano racconta, in terza persona, le vicende più importanti legate alla sua ascesa politica: una ricostruzione tanto accurata quanto parziale e tesa a presentare ai lettori, cioè la classe senatoria e il ceto aristocratico, il ritratto di un uomo coraggioso e giusto, dedito alla causa romana e poi costretto alla guerra civile da politici poco onesti.

Christopher Hitchens nella sua casa a Washington. E' stato un giornalista, saggista e critico letterario
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Hitch 22, l’autobiografia del giornalista inglese Chris Hitchens pubblicata nel 2011, un anno prima della morte dell’autore, offre un esempio di autobiografia moderna

Proveniente da una famiglia della classe media, Hitchens diventa un giornalista e critico letterario noto per la sua forte vena polemica e le sue convinzioni pacifiste e laiche che porta avanti con lucidità, qualità con le rendono col tempo una figura intellettuale riconosciuta e apprezzata. 

Nella sua autobiografia Hitchens ripercorre i passi della sua formazione, le delusioni ideologiche e i dubbi che nel tempo hanno contribuito a costruire la sua personalità; ne viene fuori una descrizione lucida dell’autore, in cui conflitti interni e debolezze vengono esposte senza censure e sviscerate con sincerità, offrendo così un ottimo esempio di autobiografia contemporanea

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