Diario di Anna Frank: storia, trama e analisi
Indice
1Diario di Anna Frank, un'introduzione
Il Diario di Anna Frank è uno dei libri più celebri e significativi della prima metà del Novecento. Si tratta di un vero e proprio diario scritto da una ragazza ebrea tedesca, Anna Frank. Anna, con l’ascesa al potere di Adolf Hitler in Germania, era stata costretta prima ad emigrare con la sua famiglia nei Paesi Bassi, poi a nascondersi per non essere catturata dai nazisti. Anna Frank, nel suo Diario, racconta la sua storia e quella della sua famiglia mentre si nascondevano dai nazisti; la particolarità di questo libro è di essere un’opera letteraria e allo stesso tempo un’eccezionale testimonianza storica del periodo della Seconda Guerra Mondiale e della persecuzione degli ebrei operata da Hitler in Germania e negli altri paesi sotto il controllo tedesco.
2Anna Frank e l'Olocausto
Il Diario di Anna Frank è un’importante testimonianza della Seconda Guerra Mondiale e in particolare dell’Olocausto. L’Olocausto, detto anche Shoah in ebraico, è stata la deportazione e uccisione di massa degli ebrei operata dai nazisti tra il 1933, anno della presa del potere di Hitler, e il 1945, anno della caduta del Nazismo. L’Olocausto ebbe luogo principalmente a partire dallo scoppio della guerra, a seguito di una politica razziale che prevedeva l’eliminazione delle cosiddette “razze impure”, al fine di stabilire la predominanza della “razza ariana”, quella considerata dai nazisti come puramente tedesca. Per raggiungere questo risultato Hitler decise di costituire dei campi di concentramento e sterminio, in cui gli ebrei, insieme ad altre categorie considerate non accettabili (zingari, omosessuali, testimoni di Geova, ma anche dissidenti politici), furono deportati in massa e nella maggior parte dei casi uccisi. L’operazione di deportazione ebbe luogo in tutti i territori controllati dai nazisti, dall’Ungheria alla Francia e, in seguito all’alleanza tra Mussolini e Hitler, anche in Italia. Alcune persone riuscirono a sopravvivere ai campi di concentramento e, una volta terminata la guerra, a raccontare al mondo questa terribile esperienza. I numeri di questo sterminio sono enormi: anche se non si ebbero mai numeri ufficiali di vittime, si calcola che morirono circa 15 milioni di persone, tra cui circa 6 milioni di ebrei.
3La storia di Anna Frank
Il Diario di Anna Frank racconta l’esperienza della guerra vissuta da una ragazza ebrea di tredici anni. Anna Frank appartiene a una famiglia di ebrei tedeschi di Francoforte sul Meno, dove la ragazza nasce nel 1929. La famiglia si compone di Anna, la sorella maggiore Margot, il padre Otto e la madre Edith. Con la salita al potere di Hitler nel 1933 le condizioni di vita degli ebrei in Germania iniziano a farsi difficili e la famiglia di Anna decide di trasferirsi ad Amsterdam, in Olanda. Tuttavia i Frank si trovano di nuovo in pericolo quando nel 1939 Hitler inizia ad invadere le nazioni confinanti, iniziando dalla Polonia. L’evolversi degli eventi e in particolare l’invasione dei Paesi Bassi da parte della Germania del 10 maggio 1940 porta alla necessità per la famiglia Frank di nascondersi per non essere deportati nei campi di concentramento. Nel luglio del 1942 i Frank allestiscono con l’aiuto di alcuni colleghi del padre Otto un nascondiglio in Prinsengracht 263, dove c’era una sede dell’azienda di Otto, e vi si nascondono insieme alla famiglia Van Pels e al signor Fritz Pfeffer. Poco prima di entrare in clandestinità, Anna riceve in dono dalla sua amica un diario, che porta con sé nel nascondiglio. Per due anni i Frank vivranno nascosti in questo nascondiglio di Amsterdam, due anni che sono minuziosamente raccontati da Anna nel suo diario.
Nel diario la piccola Anna Frank racconta una storia di reclusione forzata: la necessità di rimanere in silenzio, l’impossibilità di uscire, la paura di essere scoperti da un momento all’altro e catturati. Anna racconta anche l’amicizia, che va nel tempo trasformandosi in amore, per Peter, figlio dei Van Pels. La ragazza scrive nel suo diario quello che succede, annota pensieri e sensazioni e progetta di farne un romanzo quando la guerra sarà finita. Ma le cose andranno diversamente perché il 4 agosto 1944 l’alloggio segreto viene scoperto e tutti coloro che vi erano nascosti vengono arrestati e deportati dalle autorità naziste verso i campi di sterminio. L’unico a uscirne vivo sarà il padre di Anna, Otto; tutti gli altri, compresa Anna, moriranno. Il Diario di Anna Frank si interrompe quindi bruscamente a causa dell’arresto e della deportazione della famiglia Frank, e l’ultima annotazione che riporta risale al 1 agosto 1944.
Io continuo a star zitta e a rimanere fredda e anche in seguito non retrocederò davanti alla verità, che è tanto più difficile da udire quanto più a lungo è stata taciuta.
Anna Frank, Diario
4Le vicende editoriali del Diario di Anna Frank
Dopo l’arresto e la deportazione dei Frank e degli altri abitanti del nascondiglio il diario con la storia di Anna Frank viene riscoperto da Miep Gries, una delle persone che aveva aiutato i Frank nel loro periodo di clandestinità, nel nascondiglio di Prinsengracht 263. Una volta conclusa la guerra, Miep consegnerà il diario a Otto Frank, unico superstite della famiglia. A seguito dell’incitamento di alcuni amici, Otto decidere di far pubblicare il diario, che esce per la prima volta in olandese nel 1947 con il titolo L’Alloggio Segreto. Il libro ottiene un grande successo e viene tradotto negli anni successivi in francese, inglese, italiano e tedesco. Da allora il Diario di Anna Frank è entrato nella memoria collettiva come una delle testimonianze più importanti di questo periodo buio della storia occidentale.
5Le caratteristiche del Diario di Anna Frank
Come dice il titolo stesso, ci troviamo di fronte a un’opera diaristica. Il diario è un genere letterario e la sua caratteristica è di raccontare in prima persona di eventi realmente vissuti dal narratore-protagonista e delle sensazioni e delle riflessioni che questi avvenimenti muovono in chi scrive. Altro elemento importante del diario è quello di essere suddiviso in giorni. In questo modo assistiamo allo sviluppo della storia in diretta e dal punto di vista personale di chi scrive.
Il Diario di Anna Frank presenta però anche elementi di altri generi letterari. Come detto, esso è anche una testimonianza storica, raccontando un periodo e degli eventi particolarmente importanti della storia contemporanea. Dall’altro lato, raccontando i propri sentimenti e la propria storia d’amore con Peter, Anna scrive in qualche modo anche un romanzo intimista. Non dobbiamo d’altronde dimenticare che l’intenzione di Anna era quella di rielaborare in seguito il suo diario per farne un romanzo e che la ragazza si proponeva di diventare una scrittrice. L’idea viene alla ragazza dall’appello lanciato dal Ministro dell’Istruzione olandese di conservare i diari e le testimonianze della guerra, in modo da poterli pubblicare una volta che tutto fosse finito. Anna voleva dunque fare del diario un romanzo e pubblicarlo dopo la fine della guerra. Per questa ragione il diario ha una grande qualità letteraria, che ha permesso all’opera di essere letta e apprezzata da milioni di lettori in tutto il mondo.
5.1Perché leggere Il diario di Anna Frank?
Il valore del Diario di Anna Frank è dato dal suo essere un documento storico di eccezionale portata, perché narra cronologicamente la vita in guerra di un gruppo di civili costretti a nascondersi perché ebrei, elencando fatti conosciuti ma visti con gli occhi di una ragazzina, dotata di uno sguardo acuto e intelligente.
Si tratta inoltre di un’opera letteraria per stessa volontà dell’autrice, che in due anni ha più volte riscritto i testi con l’intento di pubblicarli.
Il Diario ha un valore affettivo nel senso più ampio del termine, poiché negli anni è diventato un simbolo, un ricordo collettivo di quello che è stato, e leggendolo si scopre una parte di quella che è stata la vita dei perseguitati.
Il Diario di Anna Frank oltre a essere una grandissima opera letteraria è un monito per tutta l’umanità a non dimenticare quello che è successo. È emozionante e fa riflettere come una ragazzina fra i tredici e quattordici anni possa aver avuto una sensibilità e capacità di scrittura così straordinaria. Tanti passaggi, tante frasi del Diario sono passate alla storia e restano indimenticabili. Fra queste citiamo: “È molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni, perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo ancora che l’uomo, in fondo, sia buono”. Un messaggio di speranza lanciato da una ragazza che stava vivendo in prima persona, sulla propria pelle, il momento più cupo e nero della storia dell’uomo.
5.2Estratti del diario di Anna Frank: il viaggio verso il nascondiglio e la vita nel nascondiglio
La sera dell’ 8 Giugno 1942 la famiglia Frank si dirige verso il nascondiglio su indicazione del padre. Iniziano i preparativi per spostarsi il più velocemente possibile verso Prinsengrancht. Anna scrive così: "Ci mettevamo un mucchio di vestiti come se andassimo al Polo Nord, l'unico motivo per portare i vestiti con noi. Nessun ebreo […] si sarebbe mai sognato di andare fuori con una valigia piena di vestiti. Avevo due canottiere, 3 paia di pantaloni, un vestito, in più una gonna, giacca, cappotto estivo, due paia di calze, scarpe stringate, berretto di lana, sciarpa e altro ancora; Era soffocante, ma nessuno fece domande". (A. Frank, Il diario di Anna Frank, lettera 8 giugno 1942)
Il racconto continua con la lettera del 14 marzo nella quale ci racconta la vita nel nascondiglio. Anna riporta che i ragazzi passano le giornate leggendo libri che Miep ed Elli, dall'ufficio al piano di sotto, prendono in prestito dalla biblioteca per loro. Durante le giornate, quando gli uffici al piano di sotto sono attivi, è importante che non venga fatto alcun rumore. Di notte possono muoversi più liberamente ma c'è ancora la costante paura di essere scoperti. Cibo e indumenti sono limitati. Per effettuare quasi tutti gli acquisti vengono distribuiti dei coupon speciali, chiamati francobolli. Tutti hanno diritto a un determinato numero di bollini annonari, tutti, ovviamente, tranne quelli costretti a nascondersi dai nazisti. In alternativa è possibile acquistare cibo illegalmente al mercato nero, ma è costoso e pericoloso.
5.3Ascolta l'audio lezione sul Diario di Anna Frank
Ascolta la lezione che abbiamo dedicato al Diario di Anna Frank all'interno del nostro podcast
6Guarda il video sul Diario di Anna Frank
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Domande & Risposte
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Come inizia il Diario di Anna Frank?
Anna Frank inizia a scrivere il suo diario in un nascondiglio segreto in Prinsengracht 263, dove è costretta a vivere con la sua famiglia per due anni.
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Chi decide di pubblicare il Diario di Anna Frank?
Il diario viene ritrovato da Miep Gries, una delle persone che aveva aiutato i Frank nel loro periodo di clandestinità, nell’alloggio segreto. Finita la guerra, Miep consegna il diario a Otto, il padre di Anna, che decide di farlo pubblicare.
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Perché è famoso il Diario di Anna Frank?
Perché il Diario di Anna Frank offre una toccante testimonianza della vita in clandestinità di una famiglia ebrea durante il periodo della seconda guerra mondiale e della persecuzione degli ebrei operata da Hitler.