Diagramma di redditività: definizione e funzione
Di Redazione Studenti.Cos'è il diagramma di redditività? Spiegazione di economia con definizione, funzione, vantaggi e svantaggi del diagramma di redditività
DIAGRAMMA DI REDDITIVITA': DEFINIZIONE E FUNZIONE

Il diagramma di redditività è uno strumento che può essere utilizzato efficacemente per programmare gli investimenti futuri.
Il diagramma di redditività è una rappresentazione grafica in cui si riportano su un piano cartesiano le curve relative ai costi fissi, variabili e totali nonché la curva relativa ai ricavi con lo scopo di determinare visivamente, oltre che algebricamente, le seguenti grandezze:
- quantità di equilibrio, ovvero la quantità da produrre e vendere per non avere né utili né perdite;
- quantità di guadagno, ovvero determinare quanto bisogna produrre e vendere per conseguire un determinato guadagno che abbiamo stabilito di voler raggiungere;
- prezzo di vendita, ovvero determinare a quanto dobbiamo vendere i nostri prodotti per raggiungere il punto di equilibrio o superarlo di un valore definito da noi a priori.
Inoltre, è uno strumento di particolare importanza perché permette all'imprenditore di vedere quali sono le variazioni che subiscono le diverse grandezze al variare di una di queste e in particolare al variare della quantità prodotta e venduta.
Prima di iniziare l'analisi nei particolari, ricordiamo sempre che:
PV * Qtà = CF + CVu * Q. tà + Uu * Qtà
E cioè che il prezzo di vendita (PV) per la quantità prodotta e venduta (Qtà) è sempre uguale alla somma dei costi fissi (CF), dei costi variabili (dati a loro volta dal prodotto tra il costo variabile unitario e la quantità prodotta e venduta: CVu * Q. tà) e dell'utile (dato a sua volta dal prodotto tra l'utile unitario e la quantità prodotta e venduta: Uu * Qtà).
Partendo da questa equazione, comprendiamo facilmente che per trovare la quantità di equilibrio sarà sufficiente riscrivere l'equazione stessa inserendo la quantità prodotta e venduta come incognita e inserendo al posto del prezzo di vendita, del costo variabile unitario e dei costi fissi totali (che devono ovviamente essere tutti valori che conosciamo, se no non possiamo trovare il punto di equilibrio) i relativi valori.
Ovviamente in questo caso dovremo eliminare dall'equazione la parte relativa all'utile perché se cerchiamo il punto di equilibrio, significa che cerchiamo appunto la produzione per cui l'utile è zero.
Alla stessa maniera, se vogliamo determinare la quantità da produrre per ottenere un determinato utile, basterà nuovamente scrivere l'equazione mettendo la quantità prodotta e venduta come incognita e inserendo al posto del ricavo unitario di vendita, dei costi fissi totali, dei costi variabili unitari e dell'utile unitario che vogliamo conseguire (tutti valori che devono essere conosciuti) i relativi valori.
Lo stesso ragionamento deve farsi nel caso in cui debba essere determinata non la quantità da produrre e vendere bensì il prezzo a cui bisogna vendere i prodotti per raggiungere il punto di equilibrio o per ottenere un certo utile.
In questi casi, dovremo riscrivere l'equazione mettendo come incognita il prezzo di vendita e inserendo tutti gli altri valori che si dà per scontato che conosciamo.
Per concludere l'argomento, vediamo i principali vantaggi e svantaggi di questo strumento.
DIAGRAMMA DI REDDITIVITA': VANTAGGI E SVANTAGGI
Iprincipali vantaggi sono:
- rappresenta in modo chiaro e immediato le relazioni esistenti tra volumi di produzione, costi di produzione, ricavi di vendita e utili;
- è uno strumento importante per la direzione aziendale perché permette di valutare le conseguenze delle variazioni che potrebbero intervenire sulle varie grandezze e consente anche di fare delle previsioni per il futuro.
Mentre i principali svantaggi sono:
- non sempre i costi e i ricavi crescono in misura costante con l'aumentare della quantità prodotta e venduta, quindi a volte per rappresentare correttamente la situazione non ci vorrebbero le rette ma delle curve;
- è un diagramma statico, quindi deve essere rifatto ogni volta che il prezzo di vendita, i costi fissi o i costi variabili subiscono delle variazioni;
- vicino agli estremi, quindi vicino a quantità prodotte uguali a zero e per quantità particolarmente grandi, il diagramma non rappresenta la situazione in modo veritiero perché per quantità troppo basse è molto probabile che non ci sia interesse per l'imprenditore a produrre e vendere mentre per quantità particolarmente alte è probabile che l'imprenditore possa decidere di abbassare i prezzi per conquistare nuove aree di mercato oppure che possa ottenere degli sconti dai fornitori per la grande quantità di materie prime acquistata.