Decreto Milleproroghe 2018 e scuola: ecco tutto quello che cambia

Tutte le novità che coinvolgeranno la scuola con l'approvazione del decreto Milleproroghe in discussione in Parlamento

Decreto Milleproroghe 2018 e scuola: ecco tutto quello che cambia
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DECRETO MILLEPROROGHE: SCUOLA

Approvato dal Parlamento con fiducia il decreto Milleproroghe. Ecco cosa cambia
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Il tanto discusso decreto Milleproroghe, su cui il Governo ha posto la fiducia, è stato definitivamente approvato con i suoi emendamenti. Le disposizioni che contiene sono moltissime, in tutti i settori, ma gran parte del dibattito si sta focalizzando proprio sulla scuola. Perchè?

Principalmente, perché il decreto e i successivi emendamenti introdotti a parziale modifica del testo hanno minato sensibilmente alcune delle certezze che fino a pochi mesi fa sembravano granitiche: fra queste l'obbligo vaccinale e i requisiti di ammissione all'esame di maturità. Ma non sono i soli: vediamoli nel dettaglio.

OBBLIGO VACCINALE SCUOLA

Accesissima la discussione che si è concentrata sul tema dei vaccini, soprattutto in vista di un periodo complesso come quello dell'apertura delle scuole e delle relative iscrizioni. Il tira e molla fra il Governo e i Dirigenti scolastici in fatto di responsabilità nel caso di dichiarazioni false da parte delle famiglie si è concluso con un accordo: le scuole sono tenute a verificare la veridicità delle informazioni fornite dalle famiglie ma la responsabilità per eventuuali dichiarazioni mendaci ricade esclusivamente sul singolo.

Quanto all'obbligo vaccinale, per quest'anno si parla solo di autocertificazioni. Il decreto Milleproroghe ha prolungato il termine per la presentazione della documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni: il nuovo termine è il 10 marzo 2019.

SCUOLE A RISCHIO SISMICO

Il decreto Milleproroghe interviene anche in fatto di edilizia scolastica e vulnerabilità sismica. Prorogati al 31 dicembre 2018 i termini per effettuare le analisi di vulnerabilità sismica degli edifici e decidere (da parte del CIPE - Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) lo stanziamento dei fondi destinati all'edilizia scolastica.

Dopo le proteste delle scuole e di Cittadinanzattiva, secondo cui in Italia si è intervenuti solo sul 5% degli edifici scolastici a rischio, il Governo ha promesso veloci stanziamenti dei fondi. Nel frattempo però le scuole riaprono, e in alcuni casi i Comuni decidono agomberi e spostamenti di sede per ragioni di sicurezza.

MATURITÀ 2019, COME CAMBIA L'ESAME DI STATO

Enormi cambiamenti investiranno la maturità 2019, già oggetto di riforma con il precedente governo, che, dopo aver eliminato la terza prova, aveva introdotto fra i requisiti obbligatori per l'ammissione anche le prove Invalsi e una relazione sull'esperienza di alternanza scuola-lavoro.

Ma con il decreto Milleproroghe qualcosa è cambiato. E dopo le dichiarazioni di Bussetti sul ruolo dell'alternanza, i maturandi restano alla finestra e cercano di capire cosa accadrà e se nel corso del mese di settembre ci saranno nuove istruzioni da parte del MIUR. Poche certezze: l'alternanza scuola-lavoro non avrà più un ruolo centrale, anche se le ore - probabilmente dimezzate - resteranno obbligatorie nel corso dell'anno; il Test Invalsi non sarà obbligatorio ai fini dell'ammissione. Restano in piedi, fino a nuova comunicazione, la necessità di esporre la propria esperienza di alternanza scuola-lavoro (anche se, come abbiamo detto, non avrà rilevanza ai fini dell'esame) e quella di partecipare alle prove Invalsi di Italiano, matematica e inglese, i cui risultati saranno apposti nel curriculum dello studente.

BONUS CULTURA 500 EURO

Novità positive sul fronte Bonus cultura. Il buono da 500 euro pensato per i diciottenni per acquistare libri, dischi, riviste, biglietti di concerti, musei e teatri - in una parola, per formarsi! - sarà prorogato anche all'anno successivo. Chi compirà 18 anni nel 2018, insomma, potrà usufruire del buono come previsto dal precedente governo in carica. La norma è stata rivista solo a seguito di un parere del Consiglio di Stato che chiedeva un nuovo intervento normativo in tal senso. Ma, per fortuna, almeno qui nulla sembra essere cambiato.

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