Decadentismo in Letteratura: significato, caratteristiche ed esponenti

Approfondimento sul Decadentismo, movimento della letteratura di fine Ottocento che si sviluppò anche in Italia con D'Annunzio e Pascoli
Decadentismo in Letteratura: significato, caratteristiche ed esponenti
ansa

1Cos'è il Decadentismo?

D'Annunzio nel suo studio
Fonte: ansa

Il Decadentismo è un movimento letterario della seconda metà dell’Ottocento. Prima di inizare a parlarne, però, c'è bisogno di una piccola premessa: un movimento è un modo di fare arte o letteratura che in un certo periodo storico caratterizza le opere degli autori che appartengono a quell'epoca. Può succedere che siano gli autori stessi a scegliere di fondare e aderire a un movimento – e in questo caso ci sono veri e propri “manifesti” e il movimento diventa una “scuola” – oppure semplicemente accade che più autori, presi da ispirazioni o preoccupazioni comuni, cominciano a scrivere opere dalle tematiche simili e saranno gli studiosi successivi a raggrupparli sotto il nome di un movimento.
Andiamo ora a conoscere il Decadentismo e le sue caratteristiche.       

2Decadentismo: Origine e caratteristiche principali

Che cosa sta succedendo agli artisti di tutta Europa a metà Ottocento? Sono insoddisfatti dal razionalismo del Positivismo, sono un po’ nauseati dal mondo borghese, dalla società che impone regole ed etichette, diciamolo, ipocrite, e reagiscono cercando nell’arte e nella letteratura un modo per sentirsi migliori e per scandalizzare le menti benpensanti dei borghesi che tanto disprezzano.      

Prima di capire in che modo questi artisti procedono per infastidire la società, chiariamo l’origine e la definizione del termine Decadentismo, sempre importante quando studiamo un movimento letterario.
Décadent è un termine francese, usato in Francia in quei tempi per definire, in senso dispregiativo, gli artisti che vivevano in modo scandaloso, fra droghe ed altri eccessi. Successivamente, precisamente nel 1886, viene fondata una rivista proprio da questi letterati scandalosi che, in modo provocatorio, scelgono di intitolarla «Le Décadent». Da qui il termine Decadentismo si userà per indicare la decadenza della società che non ha più veri valori e che li sta deludendo così tanto. Insomma, una partita agguerrita fra Società Borghese contro Artisti Ribelli.     

Ritratto di Baudelaire
Fonte: ansa

Dalla Francia, tanto il termine come il movimento si diffondono in tutta Europa: gli artisti del continente si riconoscono come un gruppo unito, contro la borghesia per bene, e a tutti verrà dato l'appellativo decadenti.
In Italia, poi, questo movimento viene a coincidere con il periodo Risorgimentale e dell’Unità italiana: chi non partecipa ai moti risorgimentali o chi non li appoggia si ritrova in qualche modo tagliato fuori dalla storia e dal processo politico; in questo modo gli artisti trovano una forma di riscatto, un modo per avere di nuovo una voce nell’arte.        

In che modo questi artisti che aderiscono al Decadentismo si oppongono al Positivismo, in che modo vogliono scandalizzare a società?        

  • Si parla di sogni, di incubi, di esperienze surreali, di tormenti dell’anima, si cerca di esprimere l’emozione e non i ragionamenti (come prevedeva il Positivismo). Sono estremamente spontanei, non c’è rigore nei loro discorsi ma solo tanto sentimento.
  • L’arte diventa l’unico modo possibile per vivere la vita: tutto è una forma d’arte, e la bellezza dell’arte è un posto in cui l’artista si nasconde per sentirsi lontano dal mondo borghese che lo opprime.
  • Scelgono un linguaggio “nuovo”: non badano troppo al significato delle parole perché interessa di più il suono delle sillabe e delle frasi; scelgono per questo di usare molto le analogie, figure retoriche di “suono” cioè quelle che giocano appunto sulla musicalità delle parole (allitterazioni, anafore, onomatopee etc…)
  • Raccontano episodi scabrosi: parlano di sesso, di droga, di esperienze omosessuali – ovviamente non sono esperienze che fanno al solo scopo di scandalizzare, sono personaggi esuberanti, ribelli e appassionati e mostrare la loro vita è il modo che hanno di provocare il pubblico.

Se ricordiamo per un momento il Romanticismo, possiamo notare che tutto questo ci ricollega alle idee che lo caratterizzavano anche se portate all'estremo e colorate di una certa aggressività: il Romanticismo, infatti, prevedeva la fuga del poeta dalla collettività e la ricerca dell’assoluto. Il Decadentismo rinasce dalle ceneri del Romanticismo e contro il Positivismo.   

3Decadentismo: esponenti

Il Decadentismo è un movimento vastissimo. Pian piano, come un grande fiume che si dirama in una foce a delta, dal flusso principale partono dei piccoli fiumiciattoli più piccoli. Che significa questo? Ci sono dei “sottogruppi” nel movimento decadentista caratterizzati da scelte più specifiche. Il Decadentismo doveva allontanarsi dalla società e usare un linguaggio nuovo: quanti modi ci sono per farlo? Vediamo molto rapidamente, solo per capire come il Decadentismo si modella in queste diverse correnti:   

3.1Estetismo

Come il termine stesso sta ad indicare, questo movimento, che deriva dal Decadentismo, prevede una venerazione per tutto ciò che è bello. Che significa questo? Tutto ciò che riguarda la forma esteriore deve essere bello, esuberante, lussuoso, e questo riguarda ogni aspetto della vita, dal modo di vestirsi, al modo di arredare anche un salotto, ai temi delle opere letterarie che il poeta scrive.
Troveremo in queste opere grandi amori passionali, una forte esaltazione della natura incontaminata, dei racconti tratti da una vita aristocratica e mondana, carica di eccessi e soprattutto di disgusto verso ogni cosa banale e volgare.
L’estetismo è quindi una continua ricerca di ciò che appare bello ai sensi e che deve quindi essere lontano dalla sobrietà borghese e dall’ignoranza delle masse incolte.
I maggiori rappresentanti dell’estetismo sono Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio, in Italia.        

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3.2Simbolismo

Anche questo movimento, che prende le mosse dal Decadentismo, parte dalla Francia e arriva poi fino in Italia dove viene interpretato da Giovanni Pascoli. In Francia i primi poeti simbolisti sono quelli che vengono chiamati “Poeti Maledetti”, cioè artisti che fanno uso di droghe, che sono omosessuali, la cui poesia è scandalosa e difficile. I versi di questi artisti cercano di spiegare i tormenti dell’anima e dei sensi attraverso l’analogia e cercando appunto un confronto fra le emozioni interne e la natura che è fuori. Ma non è solo questo che il poeta simbolista cerca di fare: egli diventa come un veggente capace di scoprire i significati più profondi e intimi della vita.     

Giovanni Pascoli si inserisce in questo movimento in modo più pacato: non conduce una vita sfrenata, tutt’altro! Dovremmo immaginarlo come un signorotto rotondetto tutto dedito agli studi, provato da una vita di lutti (i suoi famigliari muoiono uno ad uno finché non rimane solo con sua sorella) e per questo il suo Simbolismo cerca nella natura un simbolo dell’infanzia perduta: la figura principale della sua poesia è il nido e la sua poetica è definita “del fanciullino”. Pascoli intende con questo il modo in cui il poeta dovrebbe guardare il mondo, come un bambino appunto che per la prima volta si sorprende davanti alle bellezze del mondo naturale.     

3.3Gli Scapigliati e il Crepuscolarismo

Arrigo Boito, esponente della Scapigliatura italiana
Fonte: ansa

Questi due movimenti traggono spunto dagli atteggiamenti dei Poeti Maledetti, di cui abbiamo parlato sopra, ma danno entrambi interpretazioni diverse al loro pensiero.          

Quelli che si avvicinano di più ai Maledetti sono gli Scapigliati, e questi possono essere considerati in effetti una sorta di “maledetti” italiani. Il movimento della Scapigliatura ha il suo centro soprattutto a Milano o comunque in Lombardia. La loro poesia parla di tutto ciò che di crudo e violento c’è nell’esistenza, e in effetti vivono anche loro al limite della società, fra droga ed eccessi, conoscendo bene i punti più bui dell’esperienza umana. Fra i maggiori rappresentanti della Scapigliatura dobbiamo ricordare Arrigo Boito e Carlo Dossi.         

Il Crepuscolarismo invece, prendendo dai Poeti Maledetti soprattutto le tematiche di Paul Verlaine, optano per degli argomenti più pacati. Questi poeti cercano un posto nel mondo in cui rifugiarsi e i posti in cui trovare una pace dell’anima sono soprattutto luoghi familiari e domestici. Troveremo, ad esempio, poesie sul focolare domestico e attenzioni maniacali ai piccoli oggetti appartenenti alla quotidianità; insomma cercano di attaccarsi a quei piccoli dettagli concreti dove il mondo non arriva e dove il poeta può essere solo.       

C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé.

Oscar Wilde

4Guarda il video su Gabriele d'Annunzio

    Domande & Risposte
  • Perché si chiama Decadentismo?

    Il termine decadentismo deriva dalla parola francese Décadent per definire in modo dispregiativo gli artisti che vivevano in modo scandaloso, fra droghe ed altri eccessi.

  • Su cosa si basa il Decadentismo?

    Il decadentismo si basa sul rifiuto della visione positivista della vita; sull’estetismo, ossia tutto ciò che riguarda la forma esteriore deve essere bello, esuberante e lussuoso; sull’irrazionalismo e sulla ribellione verso la società borghese e industriale.

  • Chi sono gli autori del Decadentismo?

    Il rappresentate più significato del decadentismo è Charles Baudelaire insieme a Verlaine, Mallarmé e Rimbaud. Altri autori sono Oscar Wilde, Gabriele d’Annunzio e Giovanni Pascoli.

  • Quali sono i temi ricorrenti nella produzione letteraria del Decadentismo?

    La morte, l’amore, l’arte, lo scandalo, esperienze surreali ed episodi scabrosi.