Cristina di Svezia: biografia e pensiero

Biografia e pensiero di Cristina di Svezia, sovrana e mecenate, convertita al cattolicesimo e per questo motivo in fuga dalla Svezia. Passò il resto della sua vita in giro per l'Europa ed infine a Roma, dove si occupò di opere caritatevoli e attività culturali. Da queste, dopo la sua morte, nacque l'Accademia dell'Arcadia.
Cristina di Svezia: biografia e pensiero
getty-images

1Cristina di Svezia

Salita al trono di Svezia appena bambina, dopo pochi anni di regno abdica scegliendo di essere libera dai vincoli dinastici. Originale e intelligente, viaggia per l’Europa guadagnandosi la fama di una delle donne più colte della sua epoca e, come mecenate delle arti, influenza la cultura del continente

2La Svezia di re Gustavo

Gustavo II Adolfo re di Svezia (1594-1632)
Gustavo II Adolfo re di Svezia (1594-1632) — Fonte: getty-images

Gustavo II Adolfo, re di Svezia dal 1611 al 1632, in poco più di un ventennio trasforma la sua terra in un paese moderno, gettando le basi per il predominio svedese su tutta l’area del Baltico. Riprende e concretizza la politica riformista dei suoi predecessori, ristrutturando il consiglio della Corona e la finanza statale in base a principi moderni, definendo come fonte di entrate le imposte, i dazi doganali e le rendite minerarie.

Ma al momento di diventare re, il paese è già impegnato in una guerra contro la Danimarca e la Russia, inoltre deve tenere a bada le mire dinastiche del re di Polonia, suo cugino e anch’egli della dinastia dei Vasa.

Il suo matrimonio con Maria Eleonora di Brandeburgo è indispensabile per consolidare la sua dinastia sul trono svedese, ma i loro figli nascono già morti o muoiono piccolissimi; temendo rivalse politiche in caso di assenza di eredi legittimi, re Gustavo modifica la legge di successione nel 1627, prima di partire per l’ennesima campagna militare all’interno della Guerra dei Trent’anni.

3Cristina di Svezia allevata come un uomo

Cristina di Svezia (1626-1689)
Cristina di Svezia (1626-1689) — Fonte: getty-images

Quando il padre muore, Cristina è una bambina di sei anni e, per esplicito volere del padre, viene educata come se fosse un principe e avviata a governare

La reggenza è temporaneamente gestita da un gruppo di cinque consiglieri guidati dal cancelliere Axel Oxenstierna, che si occupa anche dell’educazione politica della bambina e la fa ammettere alle riunioni del consiglio al compimento dei 14 anni

La sua istruzione è invece affidata a Johannes Matthiae Gothus, vescovo e teologo, che le insegna le lingue classiche, le scienze, la storia, e religione; in questo ambito in particolare, le istruzioni del defunto re sono molto dettagliate e insistono sull’insegnamento di sani principi religiosi, in modo che l’erede non venga contaminata da precetti papisti o calvinisti. 

La giovane regina inizia a governare autonomamente nel 1644, riprendendo quanto già fatto durante il governo del padre, e chiude la guerra con una pace a condizioni molto vantaggiose per il proprio paese. Con il trattato di Brömsebro nel 1645 e la pace di Westfalia nel 1648 trasforma la Svezia nella prima potenza del Nord

4Un lavoro da regina

Incoronazione di Cristina regina di Svezia, 1650
Incoronazione di Cristina regina di Svezia, 1650 — Fonte: getty-images

Incoronata nel 1650 iniziano subito i progetti matrimoniali per garantire la successione, ma anche se assolve a tutti i suoi doveri, la giovane regina si mostra subito molto riluttante a chiudere alleanze basate su un matrimonio

Si veste da uomo, l’hanno abituata sin da piccola a cavalcare e predilige abiti maschili, più adatti al movimento, fuma la pipa liberamente e si alza prestissimo la mattina per leggere, prima di dedicarsi agli impegni della giornata, fra i quali incontrare la sua corte di illustri intellettuali

Si dedica con attenzione alle riforme in campo civile

  • concedi privilegi e maggiori autonomie alle città,
  • favorisce commercio, artigianato ed estrazione mineraria,
  • incoraggia con ogni mezzo la scienza e la letteratura,
  • fonda il primo quotidiano svedese, tuttora operativo.

5Una scelta scandalosa

Cristina di Svezia a cavallo
Cristina di Svezia a cavallo — Fonte: getty-images

Anche se riesce a evitare la guerra civile placando i disordini interni alla nazione, soprattutto sommosse popolari dovute a impoverimento e tasse eccessive, non è in grado di risolvere i gravi problemi finanziari causati dalla Guerra dei Trent’anni, e la gestione fastosa della sua corte di intellettuali non aiuta a farla amare dai suoi sudditi.

Per un breve periodo sembra interessata al conte Magnus Gabriel De La Gardie, cui fa molti e generosi doni ma che poi lei stessa lo convince a sposarsi con sua cugina e non si intravedono altri pretendenti. Alla fine dichiara esplicitamente che non ha intenzione di sposarsi

Dopo molti dubbi e resistenze da parte del consiglio, nel 1651 riesce a designare il cugino come erede al trono, anche perché i dignitari non la giudicano sufficientemente capace per regnare da sola.

L’annuncio ufficiale viene dato l’11 febbraio del 1654 e l’abdicazione resa effettiva il 6 giugno dello stesso anno. Dopo appena dieci anni di governo l‘ex regina lascia il proprio paese con una rendita garantita dallo stesso Stato svedese e inizia a viaggiare per il mondo.

6Le ragioni della rinuncia al trono

Ufficialmente le motivazioni per abbandonare il trono sono quelle che il popolo dell’epoca si aspetta da una donna: troppe responsabilità, stanchezza tale da favorire malattie (e mettere in pericolo la linea di successione). Ma le ragioni che spingono Cristina a compiere una scelta che universalmente giudicata come “scandalosa” in tutte le corti europee potrebbero essere altre.

È stato indagato, per quanto possibile, il morboso rapporto con la regina Maria Eleonora, in forte contrasto con l’educazione di impronta mascolina ricevuta per prepararsi a regnare e che avrebbe favorito una particolare repulsione per la madre e una generale avversione per la femminilità e tutte le relative manifestazioni, cioé matrimonio e figli.

Non potendo negare questi due istituzioni e volendo continuare a condurre una vita dedita alla cultura e allo studio, l’abdicazione è sembrata forse l’unica strada percorribile.

Inoltre c’è il fattore religione. Fra gli intellettuali invitati a corte, c’è anche il famoso René Descartes, o Cartesio, filosofo e matematico di fama ma soprattutto francese cattolico. La vicinanza e profonda comprensione fra maestro e discepola convincono Cristina di una maggiore apertura intellettuale all’interno del cattolicesimo e la spingono a convertirsi.

7L’arrivo di Cristina di Svezia a Roma

Cristina di Svezia a Palazzo Corsini
Cristina di Svezia a Palazzo Corsini — Fonte: getty-images

Il cugino diventa il nuovo re di Svezia con il nome di Carlo X Gustavo e Cristina lascia la Svezia; visita Amburgo, Anversa, Bruxelles e infine nel dicembre del 1655 arriva a Roma, dove trova ad accoglierla papa Alessandro VII.

Viene accolta con tutti gli onori e alloggiata a Palazzo Farnese, ma i rapporti con il pontefice si incrinano lentamente: Cristina è abituata a disporre del proprio tempo e delle proprie risorse liberamente e fatica ad adattarsi agli impegni della capitale.

Inoltre non si concede a una manifestazione pubblica di rispetto verso la chiesa e rifiuta di fare una pubblica abiura del luteranesimo, perché, anche se sinceramente devota alla causa cattolica, un simile gesto pubblico potrebbe incrinare i rapporti con la corte svedese e compromettere l’invio delle rendite alla base del suo mantenimento.

8Aspirare a un nuovo trono

La vita a Roma è stimolante ma i soldi dalla Svezia arrivano in maniera irregolare; il papa ha preso le distanze per via del comportamento troppo stravagante di Cristina e lei inizia a stancarsi di non avere un ruolo definito sullo scenario politico. Decide di tornare in patria per rinegoziare gli accordi economici e parte dalla capitale sbarcando a Marsiglia e recandosi a Parigi, dove conosce il capo ministro francese, il cardinale Mazarino: con lui e con il duca di Modena inizia dei negoziati segreti con l’obiettivo di prendere il trono di Napoli, allora sotto la corona spagnola, per lasciare il trono a un principe francese alla morte.

Concentrata su questo progetto politico, torna brevemente in Italia e rimane bloccata a Pesaro a causa della peste, allora torna nuovamente a Parigi, ma qui si rende protagonista di un nuovo scandalo.

9La Semiramide svedese

Ritratto della regina Cristina di Svezia (1626-1686). Collezione del Nationalmuseum di Stoccolma
Ritratto della regina Cristina di Svezia (1626-1686). Collezione del Nationalmuseum di Stoccolma — Fonte: getty-images

Durante questo secondo soggiorno francese, l’11 novembre del 1657 Cristina di Svezia ordina la brutale esecuzione del suo scudiero personale, il marchese Giovanni Rinaldo Monaldeschi; questo viene ucciso a colpi di spada a Fontainebleau nella Galerie aux cerfs.

Una donna potente e disinvolta come lei viene accusata nel modo più immediato per quanto volgare: viene sparsa la voce che il marchese sia il suo amante e che sia stato trovato in possesso di lettere dove deride l’aspetto fisico della regina. Effettivamente la regina non è una donna molto bella, è di piccola statura, con la pelle del viso butterata e con una spalla più alta dell’altra a formare una gobba, ma un gesto così crudele e precipitoso non si spiega se non per ragioni molte più gravi: il suo favorito potrebbe aver venduto i piani della regina alla corte spagnola mandandoli in fumo, ma non è escluso che sia stato usato come capro espiatorio in una congiura interna alla corte di Cristina.

L’accaduto è troppo grave, Luigi XIV il re di Francia nega qualsiasi tipo di protezione diplomatica e la nobiltà è scioccata dalla “Semiramide svedese”. La regina torna a Roma ad affrontare i problemi di sempre, con i soliti problemi finanziari dovuti alla rendita incostante dalla Svezia. 

10Il rientro di Cristina in Svezia e i tentativi di ottenere un trono

Il 13 febbraio 1660 il re suo cugino muore, lasciando il figlio di 5 anni sul trono; Cristina si precipita a Stoccolma ma nobiltà e clero si oppongono fermamente a un suo eventuale ritorno al trono, ottiene però una rinegoziazione dei suoi benefici e torna a Roma nel 1662.

Qualche anno dopo un altro cugino, Giovanni II Casimiro di Vasa, abdica dal trono della Polonia; la monarchia polacca è elettiva e Cristina con l’appoggio di papa Clemente IX tenta un’altra volta la sorte tornando in Svezia nel 1667 per farsi scegliere, ma non riesce nemmeno ad arrivare nella capitale e la nobiltà polacca le preferisce Michele Korybut, un connazionale. Nel 1668 torna a Roma abbandonando definitivamente qualsiasi mira politica e dedicandosi solo alle arti.

11Cristina di Svezia protettrice delle arti

Orto botanico di Roma, un tempo residenza di Cristina di Svezia
Orto botanico di Roma, un tempo residenza di Cristina di Svezia — Fonte: getty-images

Si stabilisce definitivamente a Palazzo Riario (poi Corsini), dove accumula una collezione di dipinti della scuola veneta, una collezione di medaglie, oltre a 2000 libri e 5000 manoscritti.  

Il parco della sua residenza è arricchito di varietà di piante provenienti da tutta Europa, e su autorizzazione papale, apre nel 1670 il primo teatro pubblico di Roma, dove si esibiscono i suoi protetti, tra gli altri Angelo Scarlatti come capo coro e Arcangelo Corelli come direttore d’orchestra.  

Nel 1680 commissiona appositamente al frate Filippo Baldinucci una biografia su Gian Lorenzo Bernini, per celebrare lo scultore e mettere a tacere le critiche sulla sua figura e, a partire dal 1681, raggiunta la stabilità economica grazie a un affidabile amministratore che vive sulla sue terre in Svezia, inizia a lavorare a un’autobiografia.  

Cristina di Svezia e papa Alessandro VII: la conversione al cattolicesimo della regina, 1655
Cristina di Svezia e papa Alessandro VII: la conversione al cattolicesimo della regina, 1655 — Fonte: getty-images

Nel 1690 fonda l’Accademia letteraria di Riario, per combattere il Marinismo e rivendicare uno stile poetico più semplice e naturale, basato sulla poesia pastorale greca e romana; il nome dell’Accademia diventa poi Arcadia

Grande amica del Cardinale Decio Azzolino, appoggia la causa della chiesa nella lotta ai turchi, donando alla causa la pensione che le passa il papa; inoltre si fa portavoce del cosiddetto “squadrone volante”, un gruppo di cardinali favorevoli a una riforma della chiesa.

Molto tollerante dal punto di vista religioso e fiera sostenitrice della libertà personale, aiuta e protegge la comunità ebraica romana, ma si avvicina a Miguel de Molinos Zuxia, religioso fondatore del quietismo, condannato al carcere a vita nel 1685 per eresia.  

Muore di un’infezione acuta della pelle nel 1689 e viene sepolta a San Pietro.  

12La tomba di Cristina di Svezia e la sepoltura in Vaticano

Alla morte della regina e contro il suo esplicito volere testamentario, il pontefice Innocenzo XI ordinò che il suo corpo fosse imbalsamato e vestito riccamente per poter essere esposto alla contemplazione per alcuni giorni a palazzo Riario.

Successivamente fu collocato in tre bare una dentro l'altra e sepolto nelle Grotte Vaticane, una delle tre sole donne ad aver avuto questo onore. 

A memoria della sua conversione al cristianesimo, il papa anch’egli malato e prossimo alla fine, commissionò un monumento funebre da collocare dentro la basilica di San Pietro; la supervisione fu affidata a Carlo Fontana e il monumento realizzato in marmo e bronzo tra il 1697 e il 1702, con davanti un bassorilievo di J.-B-Théodon con La professione di fede di Cristina di Svezia al Cattolicesimo. 

La sua tomba fu aperta in due occasioni nel 1943 e nel 1965. 

    Domande & Risposte
  • Dove si trova la tomba della regina Cristina di Svezia?

    Nelle Grotte Vaticane, all'interno di San Pietro.

  • Perchè si dice che fosse una donna anticonformista?

    Perché aveva avuto un'educazione da uomo anzichè da principessa per esplicito volere del padre. Si dice che ebbe sempre un atteggiamento e un modo di vestire mascolini.