Il cristianesimo: riassunto

Riassunto sulla nascita e la diffusione del cristianesimo.

Il cristianesimo: riassunto
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Il Cristianesimo

Dettaglio da un dipinto sul Giudizio Universale
Fonte: getty-images

Il cristianesimo nacque nell’ambito del Giudaismo, ossia nell’ambito della religione ebraica. Il popolo ebraico subì una terribile diaspora (dispersione) intorno al XII-XIII sec. a.C., per cui in questo periodo gli ebrei non erano posti in un territorio ben definito. Intorno al III sec. Si stanziarono nei pressi della Palestina e dimostrarono di avere ideologia diverse nei confronti dell’impero romano: alcuni credevano che fosse necessaria un’indipendenza politica per avere un’autentica libertà religiosa, altri invece ritenevano che fosse indispensabile poter attuare il libero esercizio del culto.

L’ebraismo era diviso in partiti o sette:

  • I Farisei, professavano un’assoluta fedeltà alla legge giudaica, in una forma di obbedienza quasi maniacale, era il gruppo più importante;
  • Gli Zeloti, sostenitori di una radicale opposizione ai romani, infatti furono gli istigatori di tutte le principali rivolte anti-romane;
  • I Sadducei, gruppo disposto ad accettare il dominio romano purché venisse garantita la libertà religiosa, a questo gruppo appartenevano l’aristocrazia ebraica e l’aristocrazia sacerdotale;
  • Gli Esseni, era il gruppo più spirituale, gli uomini conducevano una vita ascetica, seguendo rigide norme morali e pratiche rituali;
  • I Samaritani, era un gruppo poco più che pagano al quale tutti gli altri partiti si opponevano.

Il Cristianesimo nacque dalla predicazione di Gesù che visse all’incirca tra il IV a.C. e il 30 d.C. in Palestina. Non lasciò nulla di scritto, mai suoi insegnamenti vennero raccolti dai seguaci nei libri del Nuovo Testamento e soprattutto nei 4 Vangeli.

Perché il cristianesimo fu fortemente contrastato? Perché rovesciava i valori della società di quel tempo:

  • I poveri, gli umili, i sofferenti sarebbero stati i primi ad avere accesso alla salvezza nel Regno dei Cieli
  • Gesù chiedeva di amare i nemici e denunciava le classi dirigenti e i sacerdoti ebraici per aver ridotto la religione a insieme di leggi esteriori. Gesù venne accusato di essere un bestemmiatore e quindi condannato a morte. Dopo la sua morte i discepoli e le comunità di cristiani continuarono a divulgare la sua parola.

Il cristianesimo così dilagò rapidamente, prima tra le classi più povere e poi tra gruppi appartenenti alle classi ricche. Ma dal III sec. I Cristiani furono duramente perseguitati principalmente per la loro idea di monoteismo che non gli permetteva di riconoscere l’autorità spirituale dell’imperatore. Le persecuzioni però non ottennero l’effetto desiderato e così, all’inizio del IV secolo, cambiarono radicalmente politica nei confronti dei Cristiani.

Il Cristianesimo viene infine legittimato grazie alla "svolta costantiniana" con l'editto di Milano del 313. Il concilio di Nicea del 325 consolida ulteriormente questa religione all'interno dell'Impero Romano ed infine, nel 392, un edittò vieta i culti pagani. In poco meno di 80 anni il rapporto tra cristianesimo e culti preesistenti viene di fatto capovolto.

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