La figura di Creusa nell'Eneide
La figura di Creusa nell'Eneide: riassunto e descrizione del momento in cui Creusa saluta il marito Enea prima della sua partenza
CREUSA NELL'ENEIDE
Creusa, moglie di Enea, compare solo all’inizio del poema dell’Eneide ma è una figura fondamentale perché predice al marito il lungo viaggio e gli intima di partire. Durante la fuga Enea si accorge, ormai lontano dalla vittà, che sua moglie non è più dietro di lui, quindi affida i Penati, il padre Anchise e il figlio Ascanio ai servi e torna indietro per cercare Creusa.
LA FIGURA DI CREUSA NELL'ENEIDE
Enea, non trovando la donna, inizia a urlare disperatamente il suo nome e in quel momento appare proprio l’ombra della moglie, Creusa, che lo conforta pregandolo di non farsi sconfiggere dal dolore poiché ha davanti a sé un lungo viaggio che lo porterà alle foci del Tevere. Il fantasma è del tutto uguale alla moglie Creusa e parla ad Enea con le parole dolci e commoventi, lei non vuole intralciare il destino che gli dei hanno immaginato per suo marito.
Anche se è chiaro che Creusa è ancora innamorata di lui, spinge Enea a partire per un viaggio in terre lontane, in cui sposerà un’altra principessa; è chiaro che vuole che si compia il destino dello sposo. La donna tenta però di rassicurare il compagno non finirà sicuramente concubina di Neottolemo né schiava di qualche regina greca piochè è stata miracolosamente assunta dalla Grande Madre Cibele come custode del suo culto.
La raccomandazione finale di Creusa per Enea è quella di prendersi cura del figlio e di “conservarne” l’affetto è come se anche lei gli fosse vicino. Dopo l’ultimo addio Enea tenta tre volte di afferrare la sua compagna invano facendoci ancora una volta notare il forte simbolismo del numero perfetto che è spesso presente nei poemi quando si ha a che fare con le anime dei defunti, quasi a sottolineare l’incredulità dell’uomo di fronte alla morte.