Covid, terza ondata a gennaio: ecco perché e quali sono le fonti

A un mese dalla riapertura delle scuole, si torna a parlare di terza ondata di Covid. Ecco perché e chi sostiene che arriverà a gennaio

Covid, terza ondata a gennaio: ecco perché e quali sono le fonti
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COVID, TERZA ONDATA

Si inizia a parlare della terza ondata di Covid: ecco quando potrebbe arrivare
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Con il nuovo DPCM si inizia a parlare in modo più consistente di rientro a scuola a gennaio, uno dei punti su cui la ministra Azzolina ha sempre puntato. Ma qualcuno avverte: potrebbe essere controproducente. Fra questi il virologo Andrea Crisanti, che ritiene che una riapertura della scuola subito dopo le feste possa portare a un nuovo innalzamento dei contagi:

La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante.

RIENTRO A SCUOLA

Sotto i riflettori c'è, in primis, la riapertura delle scuole di gennaio. Secondo il virologo, infatti, il calo di positivi che si è registrato nei giorni scorsi dipende esclusivamente dalla diminuzione dei tamponi effettuati.

Secondo Crisanti:

Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi, ci attende un inverno preoccupante. L’Italia alla fine della prossima settimana sarà il paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi. Natale, con scuole chiuse e fabbriche a ritmo ridotto, va sfruttato per ridurre i contagi. La terza ondata è una certezza in questa situazione, non c’è bisogno di previsioni. Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi. Dopo l’estate avevamo in mano una situazione gestibile e ce la siamo lasciati sfuggire. I casi residui potevano essere gestiti.

Nel frattempo la ministra Azzolina spinge per la riapertura, prevedendo addirittura un prolungamento delle lezioni in estate. Cosa si deciderà è ancora incerto, ma si sta lavorando a una riapertura delle scuole il prima possibile, per sospendere una didattica a distanza che, con tutti i pro e i contro, si sta rivelando complicata e pesante sia per gli studenti che per i professori. Resta tuttavia una modalità a distanza almeno parziale.

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