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Costantino: vita, riforme e politica religiosa

Biografia, pensiero, riforme e politica religiosa di Costantino I, imperatore romano dal 306 d.C. al 337 d.C. che attuò importanti riforme e contribuì alla diffusione del cristianesimo
Costantino: vita, riforme e politica religiosa
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1Costantino: vita e ascesa politica

Imperatore romano Costantino I, 274-337 d.C.
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L’ascesa al potere di Flavio Valerio Costantino, l'imperatore romano dal 306 d.C. al 337 d.C. che attuò importanti riforme e contribuì alla diffusione del cristianesimo, fu decisamente turbolenta. Costantino era nato in Illiria, a Naisso, nel 274 ed era cresciuto alla corte di Diocleziano, l’imperatore che aveva designato il padre, Costanzo Cloro, come Cesare d’Occidente e futuro Augusto per quella parte di impero.  

Dopo l’abdicazione di Diocleziano e di Massimiano nel 305, nel rispetto del sistema tetrarchico, divennero Augusti Galerio e Costanzo Cloro. Il sistema di successione ideato da Diocleziano, in base al quale il titolo di Augusto passava al Cesare in carica, non si rivelò però efficace.  

Quando infatti Costanzo Cloro morì in Britannia nel 306, Costantino venne acclamato imperatore dalle truppe dell’esercito che non intesero invece riconoscere l’autorità di Flavio Valerio Severo, il successore designato da Costanzo Cloro.  

Roma e l’Impero sprofondarono allora in un periodo durissimo di guerre civili. Le lotte per la successione al potere si scatenarono sia in Oriente sia in Occidente.

A contendersi il potere in Oriente, erano:

  • Galerio, Augusto d’Oriente e successore di Diocleziano;
  • Massimino Daia, Cesare d’Oriente;
  • Flavio Valerio Severo, poi sostituito da Licinio;

In Occidente, la lotta per il potere, vide protagonisti:

  • Costantino, figlio di Costanzo Cloro, acclamato dalle truppe in seguito alla morte del padre;
  • Massimiano, colui che era stato Augusto d’Occidente con Diocleziano e che, dopo aver abdicato, aveva deciso di ripresentarsi sulla scena pubblica per conquistare il potere;
  • Massenzio, figlio di Massimiano.

Un momento fondamentale per Costantino e il consolidamento del suo potere fu la vittoria che riportò nel 312 nei pressi del Ponte Milvio a Roma, contro Massenzio. Eusebio di Cesarea narra che fu proprio durante questa battaglia che Costantino ebbe una visione – una croce in cielo con la scritta “sotto questo segno vincerai” – che lo avrebbe portato alla conversione e alla fondazione di un impero cristiano. 

Questa fase di lotte civili si concluse con il predominio di Costantino e Licinio. Nel 313, i due iniziarono un periodo di collaborazione: l’impero aveva di nuovo due imperatori

2La spartizione dell’Impero e l’Editto di Milano

Nel 313 Costantino e Licinio si incontrarono a Milano, spartendosi ufficialmente l’impero:

  • Costantino avrebbe regnato sull’Occidente;
  • Licinio avrebbe retto l’Oriente.

Costantino e Licinio, in questa occasione, promulgarono un testo importantissimo, l’Editto di Milano. Con tale documento venne riconosciuta la libertà di culto a tutte le religioni. Il cristianesimo, una religione ormai diffusa tra tutte le classi sociali, venne così considerato come religione lecita nell’Impero ed ottenne riconoscimento ufficiale. Questo significava che i cristiani da quel momento in poi avrebbero potuto professare liberamente la loro fede, senza temere di essere perseguitati. 

3Costantino e lo scontro con Licinio

Moneta di Costantino I
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La collaborazione tra Licinio e Costantino fu di breve durata e terminò in modo sanguinoso. I due si scontrarono già nel 314 in Pannonia e nel 324 ci fu la resa dei conti. Costantino vinse in diverse battaglie Licinio; nel 324, a Crisopoli, nell’odierna Turchia, l’esercito di Licinio venne annientato dalle forze di Costantino. Licinio venne esiliato a Tessalonica e poi fatto uccidere per volere di Costantino, poiché questi scoprì che Licinio tramava contro di lui. Nel 324 Costantino divenne dunque unico imperatore.

4La politica religiosa di Costantino

Battesimo di Costantino I, il Grande, da Papa Silvestro I
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Costantino, dopo l’emanazione dell’editto di Milano e poi con la presa in carico di tutto l’impero, si distinse per una politica tesa a favorire la componente cristiana dell’impero. Questo avvenne attraverso un’azione riformatrice indirizzata non solo a restituire ai cristiani i beni confiscati da Diocleziano, ma anche a fissare serie di privilegi per la Chiesa che, da quel momento, poté organizzare tribunali religiosi e ottenere lasciti.

Costantino, che si dichiarava cristiano, sebbene ebbe il battesimo solo in punto di morte, attuò queste riforme principalmente per questioni politiche. L’azione a favore dei cristiani divenne uno strumento per dare unità alla compagine sociale dell’Impero.

Primo Concilio ecumenico cristiano: fu convocato da Costantino I nel 325 a Nicea (ora Iznik, Turchia) vicino a Costantinopoli (ora Istanbul)
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Costantino decise inoltre di convocare a Nicea, una città della Bitinia, il primo concilio ecumenico. Questo ebbe luogo nel 325 e ad esso presenziarono circa 300 vescovi, soprattutto di origine orientale. Il concilio fu aperto e chiuso da Costantino stesso.

Durante il concilio:

  • L’arianesimo venne condannato come eretico. L’arianesimo, una setta fondata dal prete originario di Alessandria d’Egitto Ario, morto nel 336, sosteneva che solamente il Padre, e non il Figlio, potesse essere considerato Dio. Di conseguenza, il Figlio era inferiore al Padre e non aveva natura divina. Nel quarto secolo l’arianesimo ebbe una larga diffusione, soprattutto tra i barbari. A Nicea, però, l’arianesimo venne annoverato tra le eresie, cioè tra quelle dottrine non coerenti con il pensiero ufficiale della Chiesa.
  • Si stabilì che la Pasqua sarebbe stata celebrata ogni anno dopo l’equinozio di primavera.
  • Si uniformò la dottrina cristiana e si dichiarò la consustanzialità – cioè identità di sostanza e di natura – del Figlio con il Padre.

Con Costantino ebbe inizio l’Impero cristiano e si venne sempre più a formare una gerarchia ecclesiastica assai potente.

5La politica amministrativa

Accentrato tutto il potere nelle sue mani, Costantino procedette a una riorganizzazione amministrativa dell’Impero. I territori vastissimi sui quali egli governava furono suddivisi in quattro prefetture

  1. Illiria
  2. Gallie
  3. Italia e Africa
  4. Oriente

In ogni prefettura, a detenere il controllo era un prefetto del pretorio, figura dotata di poteri amministrativi e giuridici e non più militari. L’impero venne inoltre organizzato in unità più piccole: 13 diocesi, rette da un vicario, e 117 province, guidate da governatori

Un consiglio del principe e un apparato burocratico particolarmente articolato furono gli strumenti dei quali Costantino si avvalse nella gestione del suo potere. 

Costantinopoli
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Un atto che ebbe importantissime conseguenze fu il trasferimento della capitale a Bisanzio, una città di origine greca situata sul Bosforo, lo stretto che separa Mar Nero e Mar di Marmara. Tra il 326 e il 330, anno della solenne inaugurazione della città, Costantino avviò numerosi lavori per arricchire, abbellire, ingrandire tale centro in cui si trasferì con la sua corte. Fece costruire grandi opere come il palazzo imperiale, il senato, il foro, le mura, l’ippodromo, edifici sacri; convogliò in questa città numerose opere d’arte e favorì l’immigrazione di cittadini proveniente da diversi luoghi dell’Impero.

La città prese il nome di Costantinopoli, un termine che dal greco può essere tradotto con “La città di Costantino”. La scelta di tale località era dovuta alla sua posizione strategica poiché, essendo situata tra Mediterraneo e Mar Nero, tra Europa ed Asia, consentiva di controllare in maniera più efficace sia le frontiere sia le vie commerciali; al tempo stesso tale città permetteva a Costantino di realizzare con più facilità una politica assolutistica, lontano dalle potenti famiglie dei notabili romani.

6Le riforme militari di Costantino

Roma antica: arco trionfale dell'imperatore Costantino I
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Costantino apportò numerose trasformazioni anche all’apparato militare. Egli deteneva il controllo supremo delle truppe. Esse erano suddivise tra quelle di fanteria, coordinate da un capo, il “magister peditum”, e quelle di cavalleria, dirette dal “magister equitum”. Con Costantino, acquisirono sempre più autorità e potere le truppe che erano collocate nei pressi del palazzo imperiale. Inoltre, le truppe acquartierate al confine conobbero un progressivo “imbarbarimento”, molte furono infatti le forze germaniche assoldate nell’esercito.

7La politica economica

Costantino regnò in un periodo di crisi economica e grande inflazione. Per arginare tale situazione, coniò una nuova moneta d’oro e introdusse un nuovo sistema per il calcolo delle tasse. Riguardo al primo provvedimento, furono in particolare danneggiati i cittadini di classe media; il secondo provvedimento, invece, comportò un impoverimento generalizzato dei contadini, che divennero sempre più dipendenti dai grandi latifondisti dei quali lavoravano la terra. 

8La fine di Costantino

Costantino morì poco dopo aver ricevuto il battesimo. La sua morte avvenne a Nicomedia, in Bitinia, nel 337 durante una spedizione contro Sapore II di Persia.

    Domande & Risposte
  • Chi è stato Costantino I?

    Imperatore romano dal 306 alla sua morte.

  • Cosa stabilisce l'Editto di Milano di Costantino?

    Viene riconosciuta la libertà di culto a tutte le religioni. Il cristianesimo viene così considerato come religione lecita nell’Impero ed ottenne un riconoscimento ufficiale.

  • Quali sono le riforme di Costantino?

    Costantino restituì ai cristiani i beni confiscati da Diocleziano e fissò una serie di privilegi per la Chiesa.  In campo amministrativo divise l’impero in quattro prefetture (Illiria, Gallie, Italia e Africa e Oriente), 13 diocesi e 117 province e spostò la capitale a Costantinopoli. Attuò riforme anche in campo militare: le truppe divise in fanteria, con a capo il magister peditum, e in cavalleria dirette dal magister equitum. Coniò una nuova moneta d’oro e introdusse un nuovo sistema per il calcolo delle tasse.