Sanzioni economiche alla Russia: cosa sono e perché si preferiscono alla guerra?

L'esercito russo ha invaso l'Ucraina la notte tra il 23 e 24 febbraio. Ecco che succede, come sta reagendo il mondo, cosa sono e chi colpiscono le sanzioni economiche. In arrivo dall'Europa anche aiuti militari all'Ucraina.

Sanzioni economiche alla Russia: cosa sono e perché si preferiscono alla guerra?
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Perché la Russia ha invaso l'Ucraina?

Edifici civili a Kiev bombardati dai russi
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Tra Russia e Ucraina è guerra conclamata dopo che Putin ha dato ufficialmente il via all'invasione la notte tra il 23 e il 24 febbraio. La motivazione ufficiale è la "protezione" degli ucraini filo russi - due zone dell'Ucraina filo russe si sono infatti autoproclamate republiche indipendenti di Donetsk e Lugansk - e la smilitarizzazione del Paese che Putin vorrebbe "neutrale" e fuori dall'orbita dell'Europa occidentale.

Le motivazioni reali tuttavia sono:

  • la volontà della Russia di riportare l'Ucraina nell'orbita di Mosca;
  • creare in Ucraina un governo filo russo che la allontani dall'Europa occidentale;
  • impedire un ulteriore spostamento della NATO verso Est - evitando che vi entri l'Ucraina - e quindi tornare a creare dei "paesi cuscinetto" tra la Russia e l'Europa Occidentale. 

Attenzione: a scuola potrebbero chiederti di parlarne in un tema sui diritti umani e i rifugiati a partire dalla crisi umanitaria in atto.

Le sanzioni economiche contro la Russia per rispondere all'invasione dell'Ucraina

Mezzo milione di persone in piazza a Berlino a sostegno dell'Ucraina. Domenica 27 febbraio 2022
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Mentre nelle piazze di tutto il mondo si susseguono le manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'Ucraina - domenica 27 febbraio solo a Berlino sono scese in piazza 500 mila persone - e sui monumenti più famosi vengono proiettati i colori della sua bandiera, l'Europa e altri paesi del mondo hanno definito compatti una serie di sanzioni economiche pesantissime (e ogni giorno se ne aggiungono di nuove) per mettere in seria difficoltà l'economia della Russia, sanzioni annunciate da un lungo discorso della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyden e da diversi leader politici mondiali. Ma perchè si parla di sanzioni economiche e non di una risposta militare? Perché la Russia è uno dei pochi paesi del mondo ad avere la bomba atomica e, tra tutti, è quello che ne ha di più. Una esclation militare, dunque, non è raccomandabile: una guerra tra paesi dotati di armi atomiche, infatti, avrebbe conseguenze catastrofiche a livello mondiale.

Roman Abramovich
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Ogni giorno veniamo aggiornati sulla situazione economica degli oligarchi russi: Abramovich, amico di Putin e proprietario della squadra di calcio del Chelsea, ha deciso di venderla e di dare i proventi in beneficenza. I ricchi russi proprietari di ville in Sardegna stanno licenziando il personale che, forse, non possono più pagare e lunedì 28 febbraio una nuova lista di nomi è stata aggiunta a quella già lunga delle persone sanzionate. Anche per questi è scattato il congelamento dei beni, ad esempio il sequestro di yacht - alcuni dei quali ancorati nei porti italiani - il cui valore va dai 50 ai 450 milioni di €. Queste misure sembrano produrre già qualche effetto: Mikhail Fridman e Oleg Deripaska ad esempio, tra le persone più vicine a Putin e tra gli uomini più ricchi al mondo, si sarebbero schierati contro il Presidente.

Le sanzioni, dunque, puntano a:

  • erodere la base industriale russa;
  • mettere in difficoltà il mondo finanziario russo;
  • far crescere l'inflazione in Russia;
  • creare instabilità, malcontento e rotture tra le persone iù vicine e fidate di Putin, al fine di creare un'opposizione interna;

La minaccia atomica di Putin

Proprio mentre domenica 27 febbraio si definivano i termini di un incontro tra i due contendenti al fine di trovare un accordo, Putin annunciava di aver allertato le forze nucleari, un messaggio non certo conciliante verso l'Ucraina - un paese con cui dice di voler negoziare la pace - ma che a molti analisti internazionali è sembrato un segnale di debolezza, il ruggito di un leone ferito e accerchiato, probabilmente messo in discussione dal suo stesso entourage e dai russi stessi, scesi in piazza a migliaia per manifestare contro la guerra e in migliaia arrestati.

Vladimir Putin
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La minaccia atomica di Putin è il segnale più forte del fatto che le sanzioni economiche hanno colto nel segno. Vediamo quali sono nel dettaglio.

In cosa consistono, concretamente, queste misure e come saranno applicate?

  • Sono stati congelati i beni di 5 banche russe che hanno a vario titolo finanziato l'invasione dell'Ucraina;
  • E' stato bloccato l'accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei;
  • La Russia sarà tagliata fuori dai finanziamenti occidentali;
  • E' stato bloccato il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania;
  • Bloccato l'export verso la Russia di nuove tecnologie, attrezzature industriali, esportazione di beni civili e militari;
  • Divieto per le banche UE di accettare depositi di cittadini russi oltre i 100 mila €;
  • Sanzionati gli oligarchi vicini a Putin, collaboratori, amici e finanziatori della politica aggressiva di Mosca nei confronti dell'Ucraina;
  • Sanzioni contro 351 deputati della Duma russa che il 15 febbraio scorso hanno riconosciuto con il loro voto le repubbliche autoproclamate e filo russe di Donetsk e Lugansk;
  • Il Giappone ha vietato il rilascio di visti alle persone legate alle due repubbliche filo russe autoproclamatesi indipendenti. I beni sono stati congelati e vietati gli scambi commerciali;
  • Sanzioni contro i deputati che hanno riconosciuto le due Repubbliche anche dal Canada. Quindi transazioni economiche vietate tra canadesi e cittadini di Donetsk e Lugansk;
  • Sanzioni analoghe anche dall'Inghilterra, oltre al divieto per l'Aeroflot, la compagnia di volo russa, di sorvolare lo spazio aereo inglese;
  • Pesantissima la reazione anche dagli U.S.A. di Biden: quattro banche statali russe sono state sanzionate per un valore complessivo di 1.000 miliardi di dollari; dimezzato l'export di materiale tecnologico e restrizioni ai prestiti per 13 imprese russe;

Sanzioni economiche, le novità

Tra le ultime notizie sulle sanzioni economiche c'è l'intenzione degli U.S.A. di Biden di bandire le importazioni di petrolio dalla Russia. A tal fine, Biden starebbe addirittura trattando per un riavvicinamento con Cuba e Venezuela, sia per allontanare da Putin questi due tradizionali Stati "amici" della Russia, sia per tornare ad acquistare l'ormai indispensabile petrolio dal Venezuela. Gli equilibri internazionali dunque stanno cambiando e si stanno spostando per isolare sempre di più Putin e strozzare l'economia della Russia. A fronte di questo, Putin ha stilato una lista di paesi ostili: U.S.A. e Canada, tutti i paesi della UE (quindi anche l'Italia), Regno Unito (tra cui Jersey, Anguilla, Isole Vergini britanniche, Gibilterra), Ucraina, Montenegro, Svizzera, Albania, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Macedonia del Nord, Giappone, Corea del Sud, Australia, Micronesia, Nuova Zelanda, Singapore, Taiwan.

Si estende il fronte anti Russia: l'invasione dell'Ucraina ha addirittura spinto nei giorni scorsi la Svizzera e la Finlandia, due paesi storicamente neutrali, a chiedere di poter entrare nella NATO. In linea con le decisioni dell'Europa, anche il governo svizzero ha messo sul tavolo un pacchetto di sanzioni che prevede il congelamento di beni di società e persone, compresi beni di Putin, un gesto decisamente rivoluzionario per questo Paese.

Le sanzioni alla Russia nello sport

Nello sport gli atleti russi hanno sempre primeggiato, sono sempre stati tra i migliori al mondo, il fiore all'occhiello dell'Unione Sovietica prima e della Russia poi.

Tanto per dare un'idea, nelle ultime Olimpiadi - tra estive e invernali - la Russia ha portato a casa ben 2.014 medaglie di cui 752 d'oro. Ma da qualche giorno, alle sanzioni economiche, si sono aggiunte anche le sanzioni nello sport: molte federazioni internazionali, infatti, hanno deciso di bandire atleti e dirigenti russi dalle manifestazioni sportive fino a data da destinarsi. Le manifestazioni sportive che si sarebbero dovute tenere in Russia sono state spostate in altri paesi e, dunque, la Russia e i suoi atleti sono stati letteralmente bannati dallo sport internazionale. In sintesi:

  • Gli atleti di Russia e Bielorussia (paese che la supporta) sono stati banditi da tutti gli eventi sportivi internazionali;
  • Il Manchester United ha posto fine al contratto di sponsorizzazione con la Aeroflot, la compagnia aerea russa;
  • La finale della Champions è stata trasferita da San Pietroburgo a Parigi;
  • Infine la Russia è stata esclusa dai prossimi Mondiali di calcio.

Il reciproco blocco dello spazio aereo: cosa vuol dire?

Nell'escalation di sanzioni è arrivato anche la reciproca chiusura dello spazio aereo: l'Europa e altri paesi lo hanno chiuso alla Russia e, allo stesso modo, Putin ha chiuso lo spazio aereo russo a 36 paesi, Italia compresa. Cosa comporta questo? Sui cieli della Russia non potranno volare aerei appartenendi ai 36 paesi della lista ne' gli aerei russi potranno sorvolare lo spazio aereo di questi paesi. Nel messaggio dell’Agenzia federale per il trasporto aereo è scritto che. «Conformemente alle norme del diritto internazionale, in risposta al divieto degli Stati europei di operare voli di aeromobili civili operati da vettori aerei russi e/o registrati in Russia, è stata introdotta una restrizione all’esercizio di voli da parte di vettori aerei di 36 stati».

La guerra in Ucraina e la posizione dell'Italia: il Ministro Bianchi invita a riflettere sull'ART. 11 della Costituzione italiana

Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, invita a riflettere assieme alle scuole, alle studentesse e agli studenti, a tutto il personale sull’articolo 11 della Costituzione italiana: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

“La scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione e alla base della nostra Costituzione c’è la pace, che è un valore irrinunciabile”, dichiara il Ministro. “Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”.

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