Cosa ha fatto Mussolini: tutti i suoi interventi e le sue riforme

Cosa ha fatto mussolini. Tutte le riforme e le leggi durante il periodo fascista: dalla Marcia su Roma alla caduta del fascismo

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Cosa ha fatto Mussolini: tutti i suoi interventi e le sue riforme

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Nasce come giornalista per poi entrare in politica, Benito Amilcare Andrea Mussolini, nato nell’83 e morto nel ’45, è considerato a tutti gli effetti il fondatore del fascismo ottenendo il titolo di presidente del Consiglio del Regno dal 31 ottobre del 1922 al 25 luglio del 1943. Ma quali sono statti gli interventi, le leggi e le riforme che lo hanno interessato? Ecco un excursus per ripercorrere la sua vita politica e capire cosa ha fatto Mussolini.

1922: Marcia su Roma

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Il primo atto legato alla vita politica di Mussolini porta la data del 1922: questo è l’anno in cui è avvenuta la Marcia su Roma. L’evento simbolo del Partito Fascista, è diventata una vera e propria dimostrazione di forza per convincere il re Vittorio Emanuele III ad eleggere e nominare Benito Primo Ministro. La marcia ha coinvolto migliaia di persone per poter rovesciare il governo, consolidando il potere e dando inizio a quello che è stato un vero e proprio regime autoritario.

1923: Riforma elettorale Acerbo

Nel 1923 viene approvata la Riforma Elettorale Acerbo: l’idea era quella di modificare in modo consolidato il sistema elettorale, così da avere con certezza una maggioranza schiacciante per il partito anche solamente con il 25% dei voti. Chi otteneva questo risultato avrebbe conquistato due terzi dei seggi del parlamento. È stato uno degli strumenti di svolta che ha fatto in modo di rafforzare sempre di più il Partito Fascista arrivando a dominare la Nazione dopo le elezioni del ’24.

1924: Uccisione di Giacomo Matteotti

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Interessante per la storia d’Italia è anche l’uccisione di Matteotti: la voce fortemente critica del fascismo è stata prima rapita e poi assassinata. Chiaramente la “crisi Matteotti” non è passata in sordina ed è stata da subito vista come un esempio chiaro di quello che sarebbe capitato agli oppositori. Le tensioni politiche sono andate di pari passo con la repressione dopo questo fatto.

1925-1926: Leggi fascistissime

Tra il 1925 e il 1926, il regime di Mussolini implementò una serie di “Leggi fascistissime” per rafforzare ulteriormente il suo controllo totalitario. Le misure severe davano il via all’operato della polizia segreta OVRA, il bando degli oppositori e veniva persino operata una censura serratissima della stampa. L’obiettivo era quello di eliminare ogni tipologia di opposizione, sia sociale sia politica.

1927: battaglia del grano e carta del lavoro

Nel 1927 sono due i fatti importanti da ricordare:

  • la prima è la battaglia del grano, una campagna promossa per fare in modo che l’Italia diventasse autosufficiente nella produzione di materia prima. L’idea era quella di creare un programma per far lavorare gli agricoltori e sfruttare le numerose risorse disponibili sul territorio.
  • Allo stesso anno corrisponde la carta del lavoro in cui veniva negato il diritto di sciopero per poter garantire una produzione industriale d’eccellenza.

1929: Patti Lateranensi

I Patti Lateranensi del 1929 furono accordi tra il Regno d'Italia e la Santa Sede che risolsero la “Questione Romana”. In quegli anni c’era un vivo conflitto tra la Chiesa Cattolica e lo stato italiano sull'autorità su Roma e altre zone. Con questo documento veniva riconosciuta la sovranità del Papa sulla Città del Vaticano e si è stabilito il cattolicesimo come religione di stato.

In cambio, la Chiesa ha riconosciuto l'Italia come legittimo proprietario di territori precedentemente pontifici.

1930: Riforma della scuola

Nel 1930, il regime fascista intraprese una riforma della scuola italiana con l'obiettivo di consolidare il controllo ideologico sulla gioventù. La riforma, promossa dal Ministro dell'Educazione Gentile, introdusse l'educazione fascista come parte essenziale del curriculum scolastico, enfatizzando il nazionalismo, la lealtà al Duce e i valori militari. Qualche anno più tardi, nel ’33, è stata creata l’Opera Nazionale Balilla: l’idea era quella di controllare e influenzare i più giovani fin dalla tenera età. Le attività a cui i piccoli erano costretti includevano quelle educative e paramilitari.

1935-1936: Guerra d'Etiopia

Tra gli obiettivi politici di Mussolini c’era il colonialismo: tra il ’35 e il ’36 ha invaso l’Etiopia, uno dei pochi stati africani ancora liberi a quell’epoca. L’aggressione, condotta con metodi brutali che sono passati alla storia (bombardamento e utilizzo di gas tossici) ha condannato l’Italia ad isolamento da parte della comunità internazionale.

1938: Leggi razziali fasciste

Il desiderio di supremazia e controllo era inarrestabile e nel 1938 arrivano le leggi raziali fasciste. L’ideologia del partito voleva preservare la “purezza della razza italiana”: ad essere colpiti sono stati soprattutto gli ebrei che non potevano più accedere a funzioni pubbliche, servizio militare, scuola sia pubblica sia privata. A tutto ciò si aggiungevano pesanti restrizioni sia economiche che sociali. La svolta dell’ideologia fascista ha segnato proprio in questi anni un cambiamento netto, contribuendo al sentimento antisemita che si allargava a macchia d’olio in tutta Europa.

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1939: Invasione dell'Albania

Il desiderio di colonialismo ed espansione non si è fermato dopo l’Etiopia: nel ’39 Mussolini ha ordinato l’invasione dell’Albania. L’azione militare, piuttosto rapida, ha permesso di annettere il paese balcanico all’impero italiano in pochissimo tempo. La resistenza albanese fu così blanda che l’occupazione passò alla storia per essere stata indisturbata.

1940: Entrata nella Seconda Guerra Mondiale

L'Italia entrò formalmente nella Seconda Guerra Mondiale nel 1940, al fianco della Germania nazista, dopo aver firmato il Patto d'Acciaio. Mussolini sperava di espandere ulteriormente le sue conquiste territoriali e di solidificare il suo ruolo come potenza dominante al fianco di Hitler. Questa mossa si rivelò però disastrosa per l'Italia, che si trovò impreparata a sostenere un conflitto di tale portata, portando a numerose sconfitte e alla progressiva erosione del sostegno interno al regime fascista.

1943: Caduta del fascismo

Il 1943 è visto a tutti gli effetti come l’anno della caduta del fascismo: in questo periodo gli Alleati sono avanzati, creando una difficoltà militare maggiore per gli adepti di Mussolini. Il Gran Consiglio del Fascismo votò il 25 luglio per la destituzione di Benito e solo allora il re ordinò il suo arresto. Una mossa decisiva che ha cambiato il corso della guerra in Italia, favorendo la liberazione.

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