Cos'è l'homeschooling, la scuola tra le mura domestiche
Un sistema di istruzione scolastica parentale triplicata nel corso degli anni. Cos'è e perché si sceglie di fare homeschooling: pro e contro
HOMESCHOOLING, COS'È
Sui libri di storia e di letteratura in tanti avranno letto di precettori privati, chiamati dalle famiglie di grandi letterati e personaggi storici per istruire, tra le mura domestiche, i loro figli. Una concezione che per lungo tempo è sembrata superata nel mondo contemporaneo, dove le scuole sono considerate il luogo primario dell'istruzione e della socialità.
Ma le cose non stanno esattamente così: complice la pandemia, l'istruzione parentale - l'homeschooling, appunto - ha avuto un notevole incremento, e inizia a diffondersi sempre più nel nostro paese. Secondo i dati raccolti da Adnkronos, a stare a casa sono soprattutto i bambini che frequentano la primaria, ma non sono gli unici.
CHI FA HOMESCHOOLING
Nell'anno scolastico 2018-2019 gli homeschooler erano 5126: 2243 bambini, 2058 ragazzi delle medie e 825 delle superiori.
L'anno seguente si sono registrati 6212 studenti in homeschooling: 2926 bambini, 2256 ragazzi delle medie e 1030 ragazzi delle superiori.
Nel 2020-2021, anno della pandemia, i ragazzi che hanno scelto di studiare a casa sono 15.361: 10.046 bambini, , 4368 ragazzi delle medie e 947 delle superiori. I numeri, insomma, sono triplicati. E per l'anno scolastico in corso non abbiamo ancora dati ministeriali aggiornati.
Quanto alla distribuzione geografica, sappiamo che Lombardia, Lazio e Sicilia sono le regioni in cui l'homeschooling ha preso maggiormente piede.
COME FUNZIONA L'ISTRUZIONE PARENTALE
Di istruzione parentale parla espressamente il Ministero dell'Istruzione nella pagina dedicata, dove si legge:
I genitori qualora decidano di avvalersi dell’istruzione parentale devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola più vicina un’apposita dichiarazione, da rinnovare anno per anno, circa il possesso della capacità tecnica o economica per provvedere all’insegnamento parentale. Il dirigente scolastico ha il dovere di accertarne la fondatezza. A garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione, il minore è tenuto a sostenere un esame di idoneità all’anno scolastico successivo.
Fare homeschooling, insomma, significa dover comunque sostenere un esame a fine anno per verificare che l'alunno abbia effettivamente acquisito le competenze richieste. Inoltre, altro punto importante:
La scuola che riceve la domanda di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno. A controllare non è competente soltanto il dirigente della scuola, ma anche il sindaco.
Insomma: fare homeschooling non significa in alcun modo poter saltare le tappe o terminare prima la scuola dell'obbligo.
HOMESCHOOLING, NORMATIVA
Si è tornato a parlare di homeschooling in quesiti giorni per via della scarsa regolamentazione su alcuni punti. AdnKronos, in un articolo, riporta le preoccupazioni di Daniela Hoeller, Garante dell'Infanzia ed Adolescenza della provincia di Bolzano, che fa sapere:
Abbiamo sollecitato attraverso gli assessori competenti un intervento del ministro Bianchi per le criticità riscontrate ad oggi. È necessaria una regolamentazione nazionale più dettagliata, come intende fare l'Austria. L'esperienza che sta vivendo il nostro territorio può fare da apripista a livello nazionale.
La garante continua, poi, parlando della funzione sociale della scuola:
Il diritto costituzionalmente garantito all'istruzione parentale deve essere controbilanciato da quello dei bambini all'educazione. L'individualizzazione della carriera scolastica dei propri figli deve avere il contraltare della socialità e della partecipazione. Perché la scuola ha anche una funzione sociale - rimarca - La famiglia è il primo luogo di socializzazione ma non l'unico e l'occhio di un insegnante attento può spesso intravedere situazioni di disagio.
E chiede più controllo sia sullo svolgimento dlel'attività di istruzione, sia sui luogh in cui questa si tiene:
[Le lezioni] non possono svolgersi come avvenuto in alcuni casi che hanno denunciato genitori separati in prati all'aperto con cinque gradi di temperatura esterna.