Cos'è l'inflazione? Significato e spiegazione facile delle cause e delle conseguenze

Cos'è l'inflazione? Cause e conseguenze del rincaro di beni e servizi. Un aumento del costo della vita che porta, di conseguenza, ad una riduzione del valore della moneta.

Cos'è l'inflazione? Significato e spiegazione facile delle cause e delle conseguenze
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Significato di inflazione

Negli ultimi tempi si sta parlando moltissimo di inflazione. Ma che cosa è esattamente? E come si ripercuote sulle nostre vite? Quando i prezzi crescono, e la tendenza non accenna a rallentare, anzi prosegue, si parla di inflazione: praticamente se ieri con 10 euro potevo comprare 10 scatole di pasta, oggi ne potrò comprare di meno. E chiaramente se gli stipendi non tengono il passo dell’aumento dei prezzi, i lavoratori perdono potere d’acquisto, dunque si impoveriscono, perché quello che potevano permettersi ieri non possono permetterselo più oggi. Questo è esattamente quello che sta accadendo nell’ultimo periodo in Italia.

L'inflazione cresce e il potere di acquisto cala
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Basti pensare che nel 2021 è stato registrato un aumento dei prezzi del 6%, che nel 2022 è arrivato all’8,1%, il più alto aumento degli ultimi 25 anni. Adesso secondo l’Istat nel 2023 l’inflazione scenderà fino ad arrivare al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Ma gli esperti parlano anche di una crescita economica che sarà contenuta per diversi motivi:

  • a causa della crisi energetica;
  • a causa dell'incertezza politica;
  • a causa dell’indebolimento generale delle attività economiche in tutto il mondo.

Cause dell'inflazione

Ma perché in Italia è cresciuta l’inflazione? Le cause devono essere ricercate da più parti. Innanzi tutto la pandemia ha segnato pesantemente le nostre economie e, quando nel 2021 le attività hanno cominciato a riaprire, si sono ritrovate di fronte a una domanda molto alta: la gente aveva ricominciato a uscire, ad andare in bar e in ristoranti e a fare più acquisti. Diverse attività hanno faticato perché in molti casi erano state costrette a licenziare il personale e dovevano, insomma, rimettere insieme un sistema che si era inceppato. Chiaramente se un imprenditore ha più difficoltà a realizzare e fornire il prodotto che vende, quel prodotto avrà un costo maggiore. È la legge della domanda e dell’offerta. Se c’è tanta domanda, ma l’offerta è bassa, il prodotto costerà di più.

Il prezzo dell'energia è aumentato: cosa comporta?

Il prezzo dell’energia è aumentato per diversi motivi:

  • In generale, a livello mondiale le centrali idroelettriche brasiliane hanno funzionato peggio a causa della siccità;
  • le pale eoliche britanniche hanno lavorato meno a causa dei minori venti;
  • a tutto questo si è aggiunta la guerra tra Russia e Ucraina che ha provocato una serie di conseguenze che si sono ripercosse sull’Europa intera, compresa l’Italia che, va ricordato, ha una dipendenza dal gas russo che supera il 40% e che, nonostante i tentativi, degli ultimi anni, non è riuscita a raggiungere una indipendenza energetica tale da permetterle di non subire gravemente le conseguenze del conflitto russo-ucraino.

Quando Putin, dopo le sanzioni imposte dall’Unione Europea, ha deciso di sospendere le forniture di gas a vari Paesi dell’Unione, la situazione si è aggravata.

Inflazione significa maggiore spesa per i beni di consumo. I risparmi si riducono
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Difficoltà di approvvigionamento, infatti, significa automaticamente un aumento dei prezzi dell’energia, una conseguenza che si è abbattuta sui singoli cittadini, che hanno visto le proprie bollette lievitare, e sulle aziende, i cui costi di produzione sono aumentati, costringendole, per sopravvivere ed evitare la chiusura, ad aumentare i prezzi dei loro prodotti.

Ad agosto 2022 erano oltre 120mila le aziende italiane a rischio chiusura a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. Tra queste c’erano soprattutto quelle dei settori più energivori (acciaio, carta, ceramica), ma non solo.

I giornali in questi mesi hanno riportato moltissime storie di piccoli imprenditori che non sapevano più come continuare ad andare avanti: davanti a loro avevano due alternative, chiudere o aumentare drasticamente i prezzi. Ma aumentare i prezzi quando, proprio a causa dell’inflazione, il potere d’acquisto degli italiani diminuisce, crea un cortocircuito: i consumatori smettono di comprare, oppure comprano di meno, e i commercianti si trovano al punto di partenza.

L'aumento dei prezzi

Il 2022 è stato segnato, infatti, da un forte aumento dei prezzi dei beni alimentari, anche quelli di base. Secondo Altroconsumo, il prezzo della farina 00 è cresciuto del 37% rispetto all’anno precedente; così come quello della pasta che ha subito un incremento del 26% in appena un anno. Il costo dell’olio extravergine di oliva è aumentato del 15%, quello dello zucchero del 24%. Anche il caffè oggi costa più di un anno fa, il 7% in più. Stiamo parlando di beni di prima necessità, gli alimenti base che non possono mancare nelle cucine degli italiani. È stato calcolato che, addirittura, il costo per mangiare una pizza margherita è salito del 30%!

Conseguenze dell'aumento dei prezzi

Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, l’inflazione in Italia sta continuando a colpire in particolar modo le famiglie meno agiate che spendono la maggior parte dei propri redditi per beni alimentari ed energetici. Nonostante questo, le prospettive per il futuro sembrano migliorare, come ha dichiarato l’Ufficio parlamentare di bilancio, secondo cui l’inflazione dovrebbe venire riassorbita nel giro di un anno. Ciò non toglie, però, che i prezzi rimarranno elevati ancora per un po’ mentre i salari degli italiani rimarranno fermi al palo. In pratica, se la gente continua a consumare lo fa solo grazie ai propri risparmi che, però, gradualmente si stanno riducendo, come dimostra il saldo totale dei conti correnti delle famiglie italiane che tra luglio e novembre 2022 è diminuito di quasi 20 miliardi di euro.

Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, una famiglia media ha dovuto tirare fuori dal proprio portafoglio 513 euro in più per acquistare beni alimentari e bevande; una famiglia con due figli 632 euro, mentre per le coppie con tre figli la cifra sale fino ad arrivare a 836 euro. In generale, l’inflazione per una famiglia di quattro persone ha significato maggiori spese pari a 2.700 euro.

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